ASIA/INDIA - Cresce la violenza anticristiana sotto il governo Modi: nuovo Rapporto

giovedì, 24 maggio 2018 libertà religiosa   minoranze religiose   minoranze etniche   dalit   diritti umani   induismo  

New Delhi - (Agenzia Fides) - Durante il governo di quattro anni (2014-2018) del partito nazionalista indù "Bharatiya Janata Party" (BJP), del Premier Narendra Modi, che ha guidato il governo della "National Development Alliance" (NDA), la comunità cristiana in India ha affrontato attacchi senza precedenti, condotti da gruppi nazionalisti indù: lo dice uno studio indipendente, pubblicato da un forum di esperti e organizzazioni della società civile impegnati soprattutto nel lavoro sociale con gruppi della popolazione emarginati e vulnerabili (dalit, tribali, bambini, giovani, donne, disabili, disoccupati). Il forum si chiama Wada Na Todo Abhiyan (WNTA, “Campagna Non infrangere la promessa”) ed è una piattaforma nazionale della società civile di oltre 4.000 organizzazioni e individui. Il suo focus principale è sulla responsabilità del governo per eliminare la povertà e l'esclusione sociale.
Secondo il dettagliato documento di 140 pagine, inviato all'Agenzia Fides e titolato "Rapporto dei cittadini sui quattro anni del governo NDA, 2014-18. Promesse e realtà", il quadriennio in oggetto è stato doloroso per la comunità cristiana,e il 2017 e i primi quattro mesi del 2018 sono i più traumatici.
La Commissione per la libertà religiosa dell'organismo “Evangelical Fellowship of India, che monitora i casi di violenza, ha documentato almeno 351 casi di violenza nel 2017. E molte volte le violenze non vengono segnalate perché la vittima è terrorizzata o la polizia rifiuta di registrare un rapporto. Secondo l'analisi dei dati del 2017, è il Tamil Nadu lo stato più ostile, con maggior numero di violenze sui cristiani, con 52 casi. Seguono Uttar Pradesh con 50, Chhattisgarh con 43, Madhya Pradesh con 36, Maharashtra con 38. Escludendo il Tamil Nadu, gli altri stati sono governati dal BJP direttamente o in coalizione. La violenza del Tamil Nadu è prettamente legata alla discriminazione di casta: le vittime provengono in gran parte dalle cosiddette "caste inferiori" dei villaggi dove i gruppi dominanti si oppongono ai gruppi di preghiera nella case, modalità tipica dei gruppi evangelicali.
Anche i bambini di cristiani sono tra le vittime. Un gruppo di bambini cristiani che viaggiavano per partecipare a una celebrazione religiosa è stato attaccato da attivisti Hindu e i bambini sequestrati. Aspetti terrificanti di questa violenza sono gli stupri, in particolare delle suore cattoliche, e altre violenze di genere. Sono stati registrati almeno tre casi di stupro nel quadriennio.
Negli ultimi quattro anni si registra una crescente tendenza alla polarizzazione, portando all'esclusione sociale. In tale contesto, le proteste dei gruppi cristiani contro le "violenze di stato" sono state brutalmente represse.
Le organizzazioni governative, inclusa la Commissione nazionale delle minoranze, hanno espresso la loro impotenza. Molte strutture e funzionari governativi restano invischiate nella burocrazia o "sono organi formati da uomini politici riluttanti a intraprendere azioni in tal senso", rileva il documento.
Il Rapporto nota anche la presenza di leggi che generano discriminazione e violenza: il Relatore speciale per la libertà di religione e di credo del Consiglio Onu per i diritti umani ha notato che l'articolo 341, comma 3 della Costituzione, criminalizza la conversione dei cittadini indiani, della caste pi basse, al cristianesimo e all'islam. VI sono misure punitive che negano alla popolazione dei 180 milioni di dalit l'accesso all'occupazione nella pubblica amministrazione e agli istituti di istruzione superiore. Le leggi "sulla libertà di religione" presenti in sette stati indiani "negano i diritti e la libertà di fede" o sembrano dare licenza per colpire i cristiani e le loro istituzioni.
Il Rapporto della WNTA indaga anche su questioni di sviluppo in materia di istruzione, sanità, acqua e servizi igienico-sanitari, diritti territoriali, economia, bilanci, politiche fiscali, spazio della società civile, media, diritti umani, lavoro e occupazione, ambiente, funzionamento del parlamento, governance. Il forum si avvale di un rete capilalre sparsa su tutto il territorio indiano. (SD) (Agenzia Fides 24/5/2018)


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