Fides News - Italianhttps://www.fides.org/Le notizie dell'Agenzia FidesitI contenuti del sito sono pubblicati con Licenza Creative Commons.AFRICA/GHANA - I Vescovi chiedono al Presidente appena insediato di approvare la legge sui valori familiarihttps://www.fides.org/it/news/75908-AFRICA_GHANA_I_Vescovi_chiedono_al_Presidente_appena_insediato_di_approvare_la_legge_sui_valori_familiarihttps://www.fides.org/it/news/75908-AFRICA_GHANA_I_Vescovi_chiedono_al_Presidente_appena_insediato_di_approvare_la_legge_sui_valori_familiariAccra – “Ciò che vogliamo è che diventi legge" ha affermato Matthew Kwasi Gyamfi, Vescovo di Sunyani, Presidente della Conferenza Episcopale del Ghana, incontrando ieri, 14 gennaio, il Presidente John Dramani Mahama al quale ha chiesto l’approvazione dell’Human Sexual Rights and Family Values. Si tratta di una di legge, soprannominata “legge anti-LGBTQ+ “, volta a riaffermare nell’educazione scolastica i valori tradizionali familiari africani.<br />La legge è stata approvata dal Parlamento il 28 febbraio 2024 ed era in attesa della promulgazione dell’allora Presidente Nana Akufo-Addo per entrare in vigore. Quest’ultimo non l’ha promulgata perché era in attesa di due sentenze della Corte Suprema che dovevano stabilire se la legge sia in accordo con la Costituzione .<br />Il Presidente Mahama, che è entrato in carica il 7 gennaio di quest’anno, ha risposto alla sollecitazione del Presidente della Conferenza Episcopale affermando che “la convenzione è che tutti i progetti di legge che non sono approvati prima della scadenza della vita del Parlamento scadono. E quindi quel progetto di legge è effettivamente morto”. “Non so cosa intendano fare i promotori del progetto di legge, ma penso che dovremmo discuterne di nuovo in modo che tutti noi, se decidiamo di procedere con il progetto di legge, andiamo avanti con il consenso”.<br />Il Presidente ha poi aggiunto che a suo parere il nuovo disegno di legge dovrà essere un’iniziativa presentata dal governo ma ha pure sottolineato che se “insegniamo i nostri valori a scuola, non avremo bisogno di approvare una legge per farli rispettare”.<br />Nel corso dell’incontro con la delegazione della Conferenza Episcopale, il Presidente Mahama ha ringraziato la Chiesa cattolica per il suo contributo all'istruzione e alla salute e allo sviluppo morale ed educativo dei giovani. <br />Wed, 15 Jan 2025 10:51:51 +0100ASIA/MYANMAR - Cardinale Bo: "Cercare il Regno di Dio e la sua giustizia" nello Stato Kachin, lacerato dalla guerrahttps://www.fides.org/it/news/75907-ASIA_MYANMAR_Cardinale_Bo_Cercare_il_Regno_di_Dio_e_la_sua_giustizia_nello_Stato_Kachin_lacerato_dalla_guerrahttps://www.fides.org/it/news/75907-ASIA_MYANMAR_Cardinale_Bo_Cercare_il_Regno_di_Dio_e_la_sua_giustizia_nello_Stato_Kachin_lacerato_dalla_guerraMyitkyina - "Il motto del nuovo Vescovo di Myitkyina, 'Quaerite autem primum regnum et iustitiam eius' è un chiaro invito a tutti noi a immaginare nuovamente e ricostruire la nostra terra. È un promemoria che anche di fronte alle difficoltà del presente: il Regno di Dio può e deve essere reso presente qui e ora". Si riferiva al travagliato territorio dello Stato Kachin, nel Nord del Myanmar, il Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon, che ha celebrato il 12 gennaio l'Eucaristia per l'ordinazione episcopale di Mons. John Mung La Sam, MF, nuovo Vescovo della diocesi di Myitkyina, capitale dello stato birmano al confine tra Myanmar e Cina dove vive la minoranza etnica Kachin. Si tratta di un popolo che rivendica autonomia da oltre 60 anni e ha organizzato un esercito, il "Kachin Independence Army". In quel territorio, la Chiesa cattolica è organizzata in due diocesi: la diocesi di Myitkyina e la diocesi di Banmaw .<br />Le celebrazione di ordinazione episcopale ha dato al Cardinale Bo l'occasione di offrire uno spaccato della situazione nello Stato, lacerato dal conflitto civile: "I Kachin - ha rilevato nell'omelia inviata all'Agenzia Fides - affrontano crisi che sono scoraggianti nella loro portata e complessità: in primis lo sfollamento e l'esodo in una terra dove intere comunità sono state sradicate dal conflitto. Le famiglie vivono nei campi, desiderando la stabilità di una casa. La stessa comunità cattolica è sfollata, in viaggio con il suo popolo, proprio come gli Israeliti nel deserto". Si nota, in tale quadro, "la disperazione dei giovani: molti giovani in Kachin non vedono alcuna speranza per il futuro. Con limitate opportunità di istruzione o lavoro, sono vulnerabili allo sfruttamento, alla dipendenza e alla disperazione", nota il Cardinale Bo.<br />Problema serio sono fenomeni come il traffico di droga e lo sfruttamento degli esseri umani: "Il male del traffico di droga getta un'ombra oscura sulla nostra terra, distruggendo vite ed erodendo comunità. È una guerra silenziosa che devasta i più vulnerabili tra noi", ha detto amareggiato l'Arcivescovo di Yangon. Tutti questi fenomeni, intrecciati tra loro, creano una crisi multidimensionale: "La povertà, l'instabilità sociale e le ferite di un conflitto prolungato rendono la sopravvivenza stessa una lotta quotidiana per molti. Questa crisi non richiede solo sollievo, ma un cambiamento sistemico radicato nella giustizia e nella dignità di ogni persona".<br />In questa condizione di sofferenza, ha ammonito, "la speranza è cercare insieme il Regno di Dio. Il Vangelo ci chiama a essere operai nella messe. I campi di Kachin sono davvero abbondanti e il lavoro è immenso". Poi, rivolgendosi ai giovani, il Cardinale Bo ha detto: "Lasciate che il viaggio del Vescovo vi ispiri a superare la disperazione. Cercate conoscenza e integrità e diventate costruttori di un Kachin giusto e pacifico". Le famiglie sfollate - ha continuato - possono "rafforzare le proprie e case come luoghi di preghiera e amore, dove la fede è nutrita e condivisa anche in mezzo alle difficoltà". "La intera Chiesa sia 'un santuario per gli sfollati', una voce per chi non ha voce e una fonte di guarigione e speranza per chi ha il cuore spezzato", ha auspicato.<br />Il Vescovo John Mung La Sam guiderà il popolo di Dio "in un viaggio sinodale, un viaggio che dobbiamo percorrere insieme. Come corpo di Cristo, siamo chiamati a unirci nella preghiera, nell'azione e nella solidarietà. Insieme, possiamo affrontare i mali del nostro tempo e costruire una terra che rifletta la giustizia e la pace del Regno di Dio". "Se cerchiamo prima il Regno di Dio e la Sua giustizia, con cuore pieno di speranza e mani pronte a lavorare, tutto è possibile", ha concluso il Cardinale Bo.<br /> Tue, 14 Jan 2025 13:43:09 +0100VATICANO - Monsignor Gosbert nominato Capo Ufficio nel Dicastero per l’Evangelizzazionehttps://www.fides.org/it/news/75906-VATICANO_Monsignor_Gosbert_nominato_Capo_Ufficio_nel_Dicastero_per_l_Evangelizzazionehttps://www.fides.org/it/news/75906-VATICANO_Monsignor_Gosbert_nominato_Capo_Ufficio_nel_Dicastero_per_l_EvangelizzazioneCittà del Vaticano - Il Santo Padre Francesco ha nominato Capo Ufficio nel Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, il Reverendo Monsignor Gilbert Ndyamukama Gosbert, Officiale presso la medesima Istituzione curiale. <br />Mons. Gosbert, 47 anni, è nato in Tanzania, è stato ordinato sacerdote nel 2009 ed è officiale presso il Dicastero per l'Evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, dal 2015. Ha compiuto i suoi studi a Roma presso la Pontificia Università Santa Croce, ottenendo il baccalaureato in teologia, il dottorato in teologia morale ed il diploma in Church Management.<br />Tra i ruoli ricoperti quello di vicario parrocchiale della St. Paul’s Parish nella Diocesi di Kayanga , di formatore e docente di teologia morale presso il Seminario Maggiore Nazionale St. Charles Lwanga Major Seminary nell’Arcidiocesi di Dar es Salaam e di amministratore parrocchiale della Parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo, a Borgo Pineto, nella Diocesi di Civita Castellana .<br /> Tue, 14 Jan 2025 13:17:03 +0100OCEANIA/NUOVA CALEDONIA - Rinuncia e nomina dell’Arcivescovo Metropolita di Nouméahttps://www.fides.org/it/news/75905-OCEANIA_NUOVA_CALEDONIA_Rinuncia_e_nomina_dell_Arcivescovo_Metropolita_di_Noumeahttps://www.fides.org/it/news/75905-OCEANIA_NUOVA_CALEDONIA_Rinuncia_e_nomina_dell_Arcivescovo_Metropolita_di_NoumeaCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Nouméa presentata da S.E. Mons. Michel-Marie-Bernard Calvet, S.M.<br />Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita di Nouméa , S.E. Mons. Susitino Sionepoe, S.M., finora Vescovo di Wallis et Futuna.<br /> Tue, 14 Jan 2025 13:12:26 +0100OCEANIA/ ISOLE MARSHALL - Rinuncia e nomina del Prefetto Apostolico delle Isole Marshallhttps://www.fides.org/it/news/75904-OCEANIA_ISOLE_MARSHALL_Rinuncia_e_nomina_del_Prefetto_Apostolico_delle_Isole_Marshallhttps://www.fides.org/it/news/75904-OCEANIA_ISOLE_MARSHALL_Rinuncia_e_nomina_del_Prefetto_Apostolico_delle_Isole_MarshallCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Prefettura Apostolica delle Isole Marshall , presentata dal Rev. P. Ariel A. Galido, M.S.C.<br />Il Santo Padre ha nominato Prefetto Apostolico della medesima Prefettura il Rev. P. Tamati Alefosio Sefo, M.S.C., finora Parroco della St. Peter Chanel a Samoa. <br />Il Rev. P. Tamati Alefosio Sefo, M.S.C., è nato il 28 aprile 1972 a Tafitoala Safata, Samoa. Dopo gli studi filosofici e teologici al Pacific Regional Seminary, Suva, Fiji, è stato ordinato sacerdote il 27 novembre 2004. Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Parroco ad interim della St. Andrew a Faleula, Samoa ; Parroco della St. Agnes a Samabula, Fiji ; Corso di formazione al Marymount Mercy Centre, NSW, Australia ; Formatore e poi Direttore della formazione della M.S.C. ; Chairman del Chevalier Youth Trust Board ; Superiore della M.S.C.-Pacific Union ; Superiore Provinciale M.S.C. delle Isole del Pacifico . Dal 2023 è Parroco della St. Peter Chanel a Samoa.<br /> Tue, 14 Jan 2025 12:56:48 +0100AFRICA/MOZAMBICO - Rimane alta la tensione alla vigilia dell’insediamento del nuovo Presidentehttps://www.fides.org/it/news/75903-AFRICA_MOZAMBICO_Rimane_alta_la_tensione_alla_vigilia_dell_insediamento_del_nuovo_Presidentehttps://www.fides.org/it/news/75903-AFRICA_MOZAMBICO_Rimane_alta_la_tensione_alla_vigilia_dell_insediamento_del_nuovo_PresidenteMaputo – Inaugurato oggi, 14 gennaio, il nuovo Parlamento mozambicano, uscito dalle elezioni generali del 9 ottobre . La cerimonia di apertura è stata però disertata dai partiti di opposizione che contestano i risultati della votazione.<br />La tensione rimane alta in attesa dell’insediamento domani, 15 gennaio, del Presidente Daniel Chapo, il candidato del partito al potere dal 1975, il FRELIMO la cui vittoria è stata confermata dal Consiglio Costituzionale il 23 dicembre. Il candidato di PODEMOS , Venancio Mondlane, arrivato secondo, aveva infatti presentato ricorso ma la sentenza del Consiglio Costituzionale gli ha dato torto, pur avendo ammesso l’esistenza di alcune frodi, che a suo giudizio però non hanno inficiato la validità del risultato. Il Consiglio ha quindi concesso a PODEMOS qualche deputato in più e ha rivisto la percentuale dei voti a favore di Mondlane, che è passata dal 20% al 25% .<br />Mondlane ha rigettato il verdetto del Consiglio, autoproclamandosi “Presidente” dopo che il 9 gennaio è ritornato in patria dall’esilio in Sudafrica e in alcuni Paesi europei. <br />I risultati controversi hanno scatenato un'ondata di violenza e proteste in tutto il Paese, provocando più di 300 morti, secondo diverse ONG, e migliaia di feriti. Il candidato di PODEMOS, si è detto disposto a morire per la causa, animato anche dalle sue forti convinzioni religiose . Per risolvere la crisi circola l’ipotesi di formare un governo di unità nazionale con la Presidenza al FRELIMO e il primo ministro che potrebbe essere Mondlane. <br />Tue, 14 Jan 2025 12:04:52 +0100ASIA/GIORDANIA - Preghiere e accoglienza dei pellegrini sulle rive del Giordano: la vita dei missionari nella nuova chiesa del Battesimo di Gesùhttps://www.fides.org/it/news/75902-ASIA_GIORDANIA_Preghiere_e_accoglienza_dei_pellegrini_sulle_rive_del_Giordano_la_vita_dei_missionari_nella_nuova_chiesa_del_Battesimo_di_Gesuhttps://www.fides.org/it/news/75902-ASIA_GIORDANIA_Preghiere_e_accoglienza_dei_pellegrini_sulle_rive_del_Giordano_la_vita_dei_missionari_nella_nuova_chiesa_del_Battesimo_di_GesuWadi Kharar – Preghiere, celebrazioni, ampi spazi di tempo dedicati alla riflessione, ma anche l’affrettarsi per far trovare ai tanti pellegrini che raggiungono la Terra Santa tormentata dai conflitti un luogo di ristoro. Spenti i riflettori della grande cerimonia di consacrazione della nuova chiesa costruita nel luogo che la tradizione indica come quello in cui Gesù ricevette il battesimo da Giovanni Battista, sulle rive del fiume Giordano i “missionari contemplativi” dell’Istituto del Verbo Incarnato si apprestano a vivere una nuova vita. Fino a poco tempo fa, qui, strutture di questo tipo non esistevano. I lavori vennero avviati solo nel 2009.<br /><br />La solenne celebrazione della dedicazione dell’altare, avvenuta per mano del Segretario di Stato di Sua Santità, il cardinale Pietro Parolin, lo scorso 10 gennaio, alla quale hanno partecipato molte persone, è stata vissuta come “un momento particolare di grazia. Continuiamo a ringraziare il Signore per la magnifica cerimonia che abbiamo vissuto”, racconta all’Agenzia Fides padre Sergio Perez, sacerdote dell’Istituto del Verbo Incarnato, famiglia religiosa alla quale è stata affidata la custodia di questo luogo.<br /><br />“Per noi è un grande onore e una grande responsabilità”, aggiunge padre Perez, che passa poi a raccontare la lunga storia, durata ben 15 anni, dalla posa della prima pietra alla dedicazione: “Questo progetto ci è stato affidato nel 2008, quando il Patriarca latino di Gerusalemme era Fouad Twal. Qui non c’era niente. L’anno dopo, nel 2009, Benedetto XVI, durante il suo viaggio in Terra Santa venne a benedire la posa della prima pietra del Santuario. Alla fine del 2024, 15 anni dopo, sono finiti i lavori. Mancava ancora l’altare di pietra, l’ambone, l’immagine bellissima del Battesimo di Gesù che orna l’abside. Tutte le rifiniture sono state ultimate il giorno prima della grande festa”. <br /><br />E ora che l’aula liturgica è finalmente in funzione, oltre alla cura del luogo sacro, “il Patriarcato latino di Gerusalemme e la Chiesa in Giordania hanno affidato alla nostra famiglia religiosa anche l'attenzione dei pellegrini”, sottolinea padre Perez, precisando che al momento vi sono due comunità contemplative: 5 sacerdoti che vivono come monaci, e 6 suore della medesima famiglia, per un totale di 12 consacrati.<br /><br />“Pratichiamo la vita monastica, cantiamo la liturgia delle ore, celebriamo la messa in comune insieme alle suore. E poi silenzio, lavoro, studio, lectio divina e ricreazione serale”, le parole del missionario, Il luogo, dotato anche di una foresteria, è pronta “ad accogliere i pellegrini”. Pellegrini che, ricorda padre Perez, “ci sono sempre stati. Prima della guerra su queste rive veniva molta gente. Ora la Giordania è piena di rifugiati da Siria e Palestina, ma i pellegrini, anche se di meno, non mancano”. <br /><br />I flussi di pellegrini, infatti, iniziarono quando l’archeologo Michele Piccirillo, frate francescano morto nel 2008, trovò qui i resti di alcune vasche, identificando il sito col nome di “Betania oltre il Giordano”, citata nel Vangelo di San Giovanni. Secondo gli studi condotti da Piccirillo, qui sorgevano antiche chiese costruite dalle neonate comunità cristiane che identificarono proprio qui, per la prima volta, il luogo del battesimo di Gesù.<br /><br />Forti del sostegno che “il Re Abdullah II dà alla Chiesa e alle sue opere” , sono sorte strutture che possono ospitare “chi raggiunge il monastero per ritiri spirituali, ma anche gruppi che vengono con le guide per visitare diversi i Luoghi Santi”.<br /><br />Del resto questo è sempre stato un crocevia di popoli e genti, un vero e proprio “punto di passaggio”, come ha spiegato padre Perez: “Su queste rive si è vissuto il passaggio di Giosuè con l’Arca dell’Alleanza, come descritto nella Bibbia, il passaggio dall’Antico al Nuovo Testamento, il passaggio dalla vita nascosta alla vita pubblica di Gesù, e col Battesimo anche di passaggio dalla morte alla vita eterna”. E se si alza lo sguardo ci si può rendere conto che si è circondati da luoghi dove umano e divino si sono toccati. Molto vicina, infatti, è situata la collina dove, secondo la tradizione, il profeta Elia è stato portato in cielo su un carro di fuoco. A poche decine di chilometri c’è la collina fortificata del Macheronte, dove fu martirizzato, tramite decapitazione, Giovanni Battista il monte Nebo, dove anche Mosè passò da questa vita a quella del Cielo. <br /><br />L’auspicio di padre Perez è che questo rinnovato luogo, “sia sempre più un posto di incontro, tra gli uomini e tra gli uomini e Dio, e di passaggio. Qui tutto ci ricorda che ciascuno di noi è di passaggio, e la nostra destinazione finale è la vita eterna”. Tue, 14 Jan 2025 11:44:17 +0100ASIA/FILIPPINE - L'impegno diretto dei battezzati per un voto responsabile in vista delle elezioni di maggio 2025https://www.fides.org/it/news/75901-ASIA_FILIPPINE_L_impegno_diretto_dei_battezzati_per_un_voto_responsabile_in_vista_delle_elezioni_di_maggio_2025https://www.fides.org/it/news/75901-ASIA_FILIPPINE_L_impegno_diretto_dei_battezzati_per_un_voto_responsabile_in_vista_delle_elezioni_di_maggio_2025Manila - E' un viaggio fatto di preghiera e di azione, in vista delle elezioni generali di maggio 2025, quello avviato dal "Consiglio pastorale parrocchiale per il voto responsabile" , uno specifico movimento ecclesiale nato già nel 1991 per dare un contributo - sia di natura spirituale, sia con azioni concrete - al corretto svolgimento del voto. "Desideriamo implorare l'aiuto della Divina Provvidenza affinché i filippini facciano la loro parte per garantire elezioni trasparenti, oneste, responsabili e pacifiche", spiega a Fides Ana Singson, la portavoce del movimento che ha lanciato attività di sensibilizzazione in tutte le diocesi: sono previste celebrazioni liturgiche, ospitate da diverse comunità cattoliche e scuole; incontri di carattere informativo e culturale; seminari di studio e, infine, la mobilitazione di circa 450mila volontari che saranno impiegati nei seggi elettorali e nei centri di sondaggio in tutto il paese, per monitorare il processo elettorale in tutte le sue fasi. Il PPCRV, infatti, è stato regolarmente accreditato dalla Commissione elettorale nazionale come organismo della cittadinanza preposto al monitoraggio delle operazioni di voto. Come ha reso noto la Commissione Elettorale, nel voto del maggio 2025 verrà introdotto il nuovo sistema elettorale automatizzato e, anche per questo, è necessario un attento controllo di osservatori sulle macchine di conteggio, per garantire la piena regolarità delle operazioni.<br /> "Ci rivolgiamo ai laici, e specialmente ai giovani - nota Ana Singson - in modo non partigiano, ma spiegando che il contributo di ciascuno è fondamentale per garantire che il processo democratico rimanga vivace e significativo per le generazioni future". Il PPCRV considera i giovani, "non solo come futuro della nostra democrazia, ma come parte essenziale del suo presente. I giovani - rileva - hanno un ruolo cruciale da svolgere, non solo per il domani, ma anche per l' oggi".<br />Il PPCRV ha tenuto nel dicembre scorso un'assemblea generale a Manila, alla presenza di 159 coordinatori provenienti dalle diocesi di tutto il Paese, che hanno rinnovato solennemente l'impegno a promuovere principi di trasparenza, onestà, pace, responsabilità, applicati al delicato passaggio civile e politico che attraversa la nazione. "Questo impegno non è uno slogan, ma è un profondo riflesso della vittoria di Cristo e del suo potere salvifico. Cristo chiama ognuno di noi a incarnare speranza, coraggio e integrità mentre affrontiamo le sfide future", ha detto la presidente della PPCRV, Evelyn Singson. L'Arcivescovo Rex Alarcon, consigliere spirituale nazionale del movimento, ha sottolineato l'importanza di essere "coscienza informata della nazione": "La fede come fondamento e l'amore verso il Paese come guida: seguendo questi principi, ogni sforzo, non importa quanto piccolo, contribuisce a costruire una nazione permeata da integrità, giustizia e speranza".<br />Il 12 gennaio una liturgia eucaristica è stata celebrata nella regione delle Visayas nell'arcidiocesi di Cebu. L'arcivescovo di Cebu Jose S. Palma, che presieduto la messa, ha ricordato: "Il nostro battesimo ci rende annunciatori della Buona Novella, ci porta a testimoniare la nostra fede in Gesù e a rendere questa testimonianza palpabile nelle nostre attività e nei vari ministeri, nella società. La buona politica è al servizio della pace e del bene comune". La prossima liturgia eucaristica si terrà a Mindanao, nelle Filippine meridionali, e sarà presieduta da Romulo Valles, Arcivescovo di Davao. <br />Le elezioni generali delle Filippine si terranno il 12 maggio 2025. Saranno contesi 317 seggi della Camera dei rappresentanti e 12 dei 24 seggi del Senato, per formare il 20° Congresso delle Filippine. Si terranno anche elezioni locali in ogni provincia, città e municipalità del paese. Sono chiamate " elezioni di medio termine" perché gli eletti entrano in carica a metà del mandato del Presidente Ferdinando Marcos jr. <br /> Tue, 14 Jan 2025 08:50:54 +0100EUROPA/ROMANIA - Il “caso rumeno”: invasione culturale, boom delle spese militari, democrazia cancellatahttps://www.fides.org/it/news/75894-EUROPA_ROMANIA_Il_caso_rumeno_invasione_culturale_boom_delle_spese_militari_democrazia_cancellatahttps://www.fides.org/it/news/75894-EUROPA_ROMANIA_Il_caso_rumeno_invasione_culturale_boom_delle_spese_militari_democrazia_cancellatadi Victor Gaetan*<br /><br />"Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti... Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e il commercio delle armi sono delinquenti che ammazzano l'umanità”. <br /><br />"Ogni cannone fabbricato, ogni nave da guerra varata, ogni razzo sparato significa... un furto a chi ha fame e non è nutrito, a chi ha freddo e non è vestito... Il costo di un bombardiere pesante è questo: una scuola moderna in mattoni in più di 30 città... Paghiamo un singolo aereo da combattimento con mezzo milione di staia di grano... Questo non è affatto uno stile di vita, in nessun senso. Sotto la nube di una guerra minacciosa è l'umanità che pende da una croce di ferro”. <br /><br />Bucarest - A sole 48 ore dal secondo turno delle elezioni presidenziali dell'8 dicembre in Romania, il governo in carica ha annunciato l'annullamento della consultazione elettorale. La diaspora del Paese - circa 8 milioni di persone che vivono all'estero - aveva già iniziato a votare.<br /><br />Il Presidente in carica, Klaus Iohannis, ha fatto un vago riferimento a un'interferenza straniera come ragione di questo ordine scioccante e antidemocratico, un'accusa lanciata per la prima volta pubblicamente dal Segretario di Stato USA Anthony Blinken, che ha affermato: “Le autorità rumene stanno scoprendo un impegno russo - su larga scala e ben finanziato - per influenzare le recenti elezioni presidenziali”.<br /> <br />Ad oggi, non è stata prodotta alcuna prova concreta del coinvolgimento russo.<br /><br />Quello che accade in Romania è un caso di studio: un'invasione culturale a cui si accoda un'élite politica prigioniera che sta agli ordini di interessi stranieri intenzionati volti a trasformare il Paese in una rampa di lancio per una potenziale espansione del conflitto tra Russia e Ucraina. <br /><br />Cosa ha ostacolato il processo? Un candidato ortodosso, Calin Georgescu, che fa della pace la piattaforma centrale della sua candidatura. Purtroppo, la pace è diventata un obiettivo pericoloso per un Paese della NATO con lunghi confini con l'Ucraina a nord e a est.<br /><br />Il cristianesimo in Romania è stato onorato dagli ultimi tre Papi, anche per come ha aiutato la popolazione a andare avanti sotto il comunismo. Ora, le persone di fede stanno sfidando il tentativo di acquisizione culturale e militare della loro Patria da parte della NATO e della Commissione europea.<br /><br /><br />La Romania esaltata dai Papi<br /><br />La Romania è stato il primo Paese a maggioranza ortodossa visitato da un Papa, quando nel 1999 Giovanni Paolo II ha trascorso tre giorni ospite del Patriarca Teoctist nella capitale Bucarest. Fu un pellegrinaggio straordinario, in parte perché i due erano già amici: Teoctist era stato ospite del Vaticano a Roma quasi un anno intero prima della rivoluzione natalizia del 1989 in Romania.<br /><br />Anticipando il suo viaggio, Giovanni Paolo II studiò per mesi il rumeno, in modo da poter consegnare i messaggi nella lingua locale, trasmettendo vicinanza culturale. Si trattava di uno sforzo rilevante perché storicamente, soprattutto prima che il comunismo prendesse il sopravvento nel 1948, la Chiesa ortodossa rumena e la Chiesa greco-cattolica lavoravano a stretto contatto - anche dando forma alla creazione della “Grande Romania” nel 1918, dopo la Prima Guerra Mondiale.<br /><br />Papa Francesco ha visitato la Romania nel 2019 anche per esaltare l'armonia multietnica e multireligiosa raggiunta in quel Paese, a differenza della vicina Ucraina. Accanto al Patriarca ortodosso rumeno Daniel, nella più grande cattedrale ortodossa del mondo, il Papa ha chiesto a Dio di aiutare le due comunità di fede a trovare “modi inediti di condivisione e di missione”.<br /><br /><br />Vincitore cristiano<br /><br />Così, molti cattolici in Romania e all'estero si sono emozionati per l'inaspettata vittoria di un indipendente senza affiliazione politica, Călin Georgescu, 62 anni, al primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre, perché lui richiama l'importanza della fede cristiana per la rinascita nazionale, e la sua visione è ecumenica.<br /><br />Il 18 dicembre, giornata nazionale delle minoranze, Georgescu ha scritto sui social media: “Garantisco a tutte le comunità etniche che nessuno vi tratterà mai come cittadini di serie B di questo Paese... Così come rispettiamo ogni religione, rispettiamo ogni comunità etnica.... La vostra identità e la vostra lingua madre saranno sempre garantite”.<br /><br />Georgescu ha un legame familiare con la Chiesa cattolica grazie a suo zio, l'artista Aurelian Bucataru, che ha dipinto l'interno della Cattedrale di San Giuseppe dove sia Papa Giovanni Paolo II che Papa Francesco hanno celebrato la Messa.<br /><br />L'amore è un tema centrale della sua campagna elettorale. Sul sito web del candidato campeggia la dichiarazione: ““Quando il potere di amare supererà l'amore per il potere, saremo in grado di rinascere come nazione”. È convinto che sia stato fatto troppo poco per negoziare la fine della guerra nella vicina Ucraina.<br /><br />Georgescu è uno scienziato, ambientalista ed esperto di sviluppo sostenibile, e ha rappresentato la Romania in vari consessi delle Nazioni Unite , ricevendo anche una nomina a relatore speciale per indagare su come i test nucleari nelle Isole Marshall abbiano causato impatti negativi a lungo termine sulla salute della popolazione locale. Mentre faceva parte del comitato esecutivo del Club di Roma , Georgescu ha collaborato con la Comunità di Sant'Egidio.<br /><br />Georgescu critica il trasferimento di risorse nazionali a interessi stranieri, la crescente povertà e l'ideologia “woke” che privilegia le questioni LGBT rispetto ai bisogni delle famiglie, tutte posizioni che gli hanno fatto guadagnare consensi.<br /><br />Georgescu è Presidente di un'organizzazione no-profit, l'Asociația Pământul Strămosesc , dedicata a “piccoli agricoltori, famiglie rurali, arti e mestieri, famiglia e fede”. Tra i tanti progetti per aiutare i villaggi con risorse limitate, l'associazione ha utilizzato materiali tradizionali per riparare un pozzo di acqua potabile inutilizzabile presso una chiesa greco-cattolica a Tauni , un luogo in cui la chiesa è un fulcro della vita del villaggio. Bambini in costumi tradizionali hanno assistito alla ridedicazione del pozzo. [Vedi foto].<br /><br /><br />Colpo di Stato dell'élite politica<br /><br />Calmo, dignitoso e di cuore, Călin Georgescu ha una rete internazionale importante e profonde radici nazionali. Non è forse questo il profilo ideale per un Presidente? Gli elettori rumeni l'hanno pensato, dandogli il 23%, il voto più alto al primo turno delle elezioni del 24 novembre, catapultandolo al turno elettorale finale dell'8 dicembre contro la candidata più liberale Elena Lasconi.<br /><br />Ma all'improvviso il governo degli Stati Uniti ha iniziato a lamentarsi a gran voce di “interferenze esterne”. Anche la Commissione europea non era soddisfatta. E così, appena un giorno dopo, il giorno di San Nicola, la Corte Costituzionale rumena nominata dai Partiti al potere, ha annullato le elezioni presidenziali del Paese.<br /><br />Sia Georgescu che Lasconi hanno condannato la cancellazione delle elezioni. Georgescu è stato particolarmente attento ad avvertire i suoi sostenitori di non scendere nelle strade, con manifestazioni che avrebbero potuto essere facilmente manipolate per scatenare la violenza. Nel frattempo, i funzionari europei erano testimoni silenziosi della sovversione della democrazia. Inoltre, le connessioni elettriche e internet di Georgescu sono state bruscamente sospese per quattro giorni. I suoi sostenitori sono stati arrestati e interrogati, le loro case sono state perquisite e i loro conti bancari bloccati: un'intimidazione usata dai regimi repressivi.<br /><br />È stata una mossa senza precedenti e indubbiamente antidemocratica, esercitata da un Presidente in carica impopolare, che ha sostenuto la decisione con documenti “declassificati” che sostengono la manipolazione da parte di un “attore statale” attraverso TikTok. .<br /><br />Georgescu è stato duramente denigrato dalla stampa occidentale come “critico della NATO di estrema destra” , “un outsider di destra, sedicente critico della NATO” , “un politico nazionalista di frangia” e “un indipendente di estrema destra con opinioni esoteriche fondamentaliste cristiano-ortodosse e filo-russe” . Ma da quando la fede cristiana è diventata sinonimo di estremismo?<br /><br />Nel giro di poche settimane, senza alcuna prova di interferenze russe, i funzionari di un'agenzia statale, incaricata di indagare su possibili frodi elettorali, hanno iniziato a far trapelare ciò che avevano trovato: le prove che la principale entità che pagava centinaia di migliaia di euro a circa 100 influencer di TikTok per promuovere la piattaforma di Georgescu era... il Partito Nazionale Liberale , cioè il Partito politico del Presidente in carica. <br />Lo schema sarebbe stato ideato per attirare gli elettori conservatori verso Georgescu, allontanandoli da un altro candidato sovranista, per favorire l'ingresso del candidato del Presidente al secondo turno. <br /><br /><br />Interferenze: Russia o NATO-UE?<br /><br />Eppure, l'attuale Presidente Klaus Iohannis, che detiene illegittimamente il potere, e l'Ambasciatore statunitense hanno fatto interventi sui media per difendere il sabotaggio elettorale. Il Presidente del comitato militare della NATO, l'ammiraglio Rob Bauer, ha continuato a sostenere la tesi dell'interferenza russa anche dopo la diffusione delle notizie sulle tattiche TikTok del PNL. “Vediamo, in tutta l'alleanza, sempre più azioni russe, come violazioni dello spazio aereo, disinformazione, attacchi informatici... Dobbiamo essere molto vigili insieme”. <br />Senza alcuna prova della sovversione russa, improvvisamente i leader occidentali ne rivendicano il merito: stranamente, un ex commissario dell'Unione Europea si è vantato alla TV francese alcuni giorni fa [9 gennaio]: “L'abbiamo fatto in Romania e lo faremo in Germania, se necessario”.<br /><br />Ciò che molti collegano sempre più spesso ai fatti accaduti è la posizione geografica della Romania al confine con l'Ucraina, sia a nord che sul Mar Nero, e l'intenzione della NATO di controllare la politica rumena per massimizzare l'uso del Paese.<br /><br /><br />Gli obiettivi della NATO<br /><br />Con il titolo minaccioso “Come la Romania si sta preparando per una guerra a tutto campo contro la Russia”, un video su YouTube pubblicato il 22 dicembre spiega come “la Romania potrebbe diventare l'arma segreta della NATO” per conto dell'Ucraina. Prodotto da The Military Show, con 1,29 milioni di abbonati, sembra essere una fonte attendibile e sta avendo ampia diffusione in Romania.<br /><br />Il video riporta i principali acquisti di armi del Paese nell'ambito di un piano per trasformarlo in una potenza aerea. Nuove batterie di missili e centri di comando mobili permetteranno di lanciare 16 missili contemporaneamente. Il Ministero della Difesa rumeno conferma che le esercitazioni militari denominate Dacian Spring 2025 porteranno per la prima volta nel Paese forze francesi a livello di brigata.<br /><br />In realtà, il più grande “peccato” politico di Georgescu sembra essere la sua opposizione al coinvolgimento della Romania nel caos, nella morte e nella distruzione della porta accanto. Alla domanda della BBC se il suo Paese dovrebbe fornire maggiore sostegno militare all'Ucraina, ha risposto: “Zero. Tutto si ferma. Devo occuparmi solo del mio popolo. Anche noi abbiamo molti problemi”. La sua posizione appare in linea con i principi della sussidiarietà e del processo decisionale locale, valorizzati dalla dottrina sociale cattolica.<br /><br /><br />L'impennata delle spese per gli armamenti<br /><br />Mentre Georgescu e il suo team sfidano la decisione antidemocratica nei tribunali, i suoi sostenitori continuano a crescere. Sebbene le Chiese in Romania siano attente a evitare il coinvolgimento in politica, singoli sacerdoti di tutte le confessioni cristiane hanno espresso il loro sostegno al suo spirito e alla sua dedizione ai bisogni della gente comune.<br /><br />La maggior parte delle persone vede un legame tra il rapido aumento delle truppe in Romania, il membro della NATO con il confine più lungo con l'Ucraina, e il rifiuto dell'Occidente di permettere l'elezione di un Presidente che persegue la pace e la tutela della sovranità nazionale.<br /><br />Negli ultimi due anni, il governo rumeno si è lanciato in una spesa militare che ha incluso 1 miliardo di dollari per carri armati di fabbricazione statunitense e 7,2 miliardi di dollari per 32 F-35 americani a ottobre - l'acquisto di armi più costoso nella storia del Paese.<br /><br />Nel 2024, la spesa militare del Paese è aumentata del 45%, raggiungendo i 21 miliardi di dollari. Alcune spese sono legate alla costruzione della più grande base militare NATO in Europa - vicino al Mar Nero e al confine tra Romania e Ucraina - che dovrebbe ospitare 10.000 soldati NATO e le loro famiglie. Lo scorso settembre, la Romania ha ottenuto un prestito di 920 milioni di dollari dal governo statunitense a un tasso di interesse sbalorditivo del 36%!<br /><br />La Romania ha il tasso di inflazione più alto dell'UE e un debito nazionale alle stelle, che porta a una perdita di sovranità. Il mese scorso, l'agenzia di rating internazionale Fitch ha declassato il Paese da stabile a negativo. Nel frattempo, oltre il 20% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà; il salario minimo del Paese è tra i più bassi dell'UE, il che spinge milioni di persone a cercare lavoro all'estero.<br /><br />Come ha chiesto retoricamente un diplomatico esperto: “Gli strateghi militari si rendono conto che rovinare le risorse di un Paese e portare un malcontento popolare di massa garantisce risultati catastrofici?”.<br /><br /><br />L'invasione culturale precede l'espansione militare<br /><br />'“Invasione culturale” è un concetto utile per descrivere come un gruppo mina la cultura di un altro imponendo, spesso con modalità sottili e prolungate nel tempo, una visione del mondo estranea. Il pensatore cattolico brasiliano Paulo Freire ha utilizzato questo termine nell'ambito di ricerche sull'educazione, ma è diventato ampiamente utilizzato per analizzare gli aspetti negativi della globalizzazione.<br /><br />Alvaro De Orleans-Borbon è un astuto analista degli eventi internazionali. Scienziato legato alle famiglie reali di Francia, Italia, Spagna, Bulgaria e Romania, ha fornito una valutazione acuta di ciò che sta accadendo in un Paese come la Romania.<br /><br />“Ci sono due tipi di invasioni che possono avere un impatto profondo su un Paese”, ha spiegato. “Una è un'invasione militare, come quella della Russia che ha invaso l'Ucraina. Ma prima di questa, c'è stato un altro tipo di invasione, che è un'invasione culturale, ed è ancora qualcosa che il Paese da solo non vorrebbe, a meno che qualche attore esterno non cerchi di influenzarlo profondamente a favore dei propri interessi”.<br /><br />I sondaggi mostrano che i rumeni sono furiosi per il furto delle elezioni presidenziali. Quando domenica 12 gennaio oltre 100mila persone hanno protestato per le strade di Bucarest, tra le bandiere nazionali si potevano vedere molte croci, a significare la speranza di una visione che il Patriarca ortodosso Daniel ha voluto condividere con Papa Francesco durante il Viaggio del Vescovo di Roma in Romania, nel 2019. Ovvero che i credenti ortodossi e cattolici si uniscano “per difendere e promuovere la fede in Cristo e i valori cristiani in un'Europa molto secolarizzata, al fine di trasmettere alle giovani generazioni la fede nell'amore misericordioso di Cristo per il mondo e la fede nella vita eterna della persona umana”. <br /><br /><br />*Victor Gaetan è corrispondente senior del National Catholic Register e si occupa di questioni internazionali. Scrive anche per la rivista Foreign Affairs e ha collaborato con Catholic News Service. È autore del libro God's Diplomats: Pope Francis, Vatican Diplomacy, and America's Armageddon , rieditato in brossura nel luglio 2023. Il suo sito web è VictorGaetan.orgTue, 14 Jan 2025 22:26:49 +0100AFRICA/NIGERIA - Liberate le due suore rapite nel sud-est della Nigeriahttps://www.fides.org/it/news/75900-AFRICA_NIGERIA_Liberate_le_due_suore_rapite_nel_sud_est_della_Nigeriahttps://www.fides.org/it/news/75900-AFRICA_NIGERIA_Liberate_le_due_suore_rapite_nel_sud_est_della_NigeriaAbuja – “Con gioia vi annuncio che le nostre care sorelle Vincentia Maria Nwankwo e Grace Mariette Okoli, rapite la sera di martedì 7 gennaio 2025, sono state liberate senza condizioni e in buona salute”. Così la congregazione delle Suore del Cuore Immacolato di Maria di Onitsha ha annunciato la liberazione delle due suore rapite il 7 gennaio nello Stato di Stato di Anambra, nel sud-est della Nigeria . <br />“Ringraziamo Dio e ringraziamo tutti voi per le vostre preghiere e il vostro sostegno durante questi giorni difficili e incerti. Che Dio sia benedetto per sempre attraverso Maria nostra Madre” conclude il comunicato. <br />Mon, 13 Jan 2025 12:25:34 +0100ASIA/BANGLADESH - "L'aumento dei prezzi mette in ginocchio la popolazione", nota il Vescovo ausiliare di Daccahttps://www.fides.org/it/news/75899-ASIA_BANGLADESH_L_aumento_dei_prezzi_mette_in_ginocchio_la_popolazione_nota_il_Vescovo_ausiliare_di_Daccahttps://www.fides.org/it/news/75899-ASIA_BANGLADESH_L_aumento_dei_prezzi_mette_in_ginocchio_la_popolazione_nota_il_Vescovo_ausiliare_di_DaccaDacca - "Il forte aumento dei prezzi, in special modo del cibo e dei beni di prima necessità, sta mettendo a dura prova la popolazione. Ad esempio l'impennata dei prezzi delle verdure causa notevoli difficoltà alle famiglie a basso e medio reddito. I fedeli lamentano il fatto che nei mercati della capitale fare spesa, anche di carne, pesce, uova, è diventata un'impresa ardua. Come possono sostenersi le famiglie? Oggi questa è una priorità che il governo deve affrontare": lo dice in un colloquio con l'Agenzia Fides mons. Subroto Boniface Gomes, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Dhaka, analizzando l'attuale situazione e auspicando "misure efficaci da parte del governo Yunus". Secondo gli analisti, le piogge e le inondazioni, che negli ultimi due mesi hanno interessato diversi distretti agricoli e di coltivazione di ortaggi, hanno contribuito all'aumento dei prezzi per prodotti che costituiscono la base della dieta per larghe fasce di popolazione, soprattutto quelle meno abbienti.<br />Secondo il Vescovo "questo è uno dei temi urgenti che ci presenta il nuovo anno, mentre il paese è nel pieno della transizione politica", dopo la rivolta studentesca che, tra luglio e l'agosto del 2024, ha portato alle dimissioni e alla fuga dell'ex Premier Sheikh Hasina, rifugiatasi in India, e alla creazione di un "governo ad interim" che guiderà il paese per circa due anni, prima di indire nuove elezioni. <br />Le relazioni della Chiesa cattolica con il nuovo governo di Mohammad Yunus, spiega il Vescovo, "sono buone, c'è fiducia, ma abbiamo chiesto che, a livello di rappresentanza di culture e religioni, alcuni esponenti cristiani, di qualsiasi confessione, vengano inclusi nel Governo e nelle Commissioni istituite per le riforme". L'esecutivo ha formato sei commissioni per esaminare la riforma di altrettanti settori: sistema elettorale, polizia, giustizia, Commissione anticorruzione, amministrazione pubblica, Costituzione. "E' importante che venga preso in considerazione il nostro punto di vista su tanti aspetti del futuro del paese", rimarca mons. Subroto Gomes. <br />Il Vescovo riferisce, inoltre, che l'8 gennaio scorso nelle diverse diocesi del Bangladesh è stato inaugurato l'Anno giubilare e che "i fedeli bangladesi sognano un pellegrinaggio a Roma". Tuttavia, dice, " è molto difficile per i cittadini bangladesi ottenere dei visti di ingresso in Italia e nell'Unione Europea, e questo vale anche per la Chiesa locale. Il movimento Jesus Youth sta provando a organizzare un pellegrinaggio giubilare di giovani e speriamo ci riesca", conclude .<br /> Mon, 13 Jan 2025 12:10:43 +0100ASIA/CINA - A Shanghai il Vescovo Giuseppe Shen Bin battezza i primi 54 nuovi cattolici dell’Anno Giubilarehttps://www.fides.org/it/news/75897-ASIA_CINA_A_Shanghai_il_Vescovo_Giuseppe_Shen_Bin_battezza_i_primi_54_nuovi_cattolici_dell_Anno_Giubilarehttps://www.fides.org/it/news/75897-ASIA_CINA_A_Shanghai_il_Vescovo_Giuseppe_Shen_Bin_battezza_i_primi_54_nuovi_cattolici_dell_Anno_GiubilareShanghai – Al cammino giubilare della diocesi di Shanghai si uniscono i 54 neo battezzati che hanno ricevuto da adulti il Battesimo dalle mani del Vescovo Giuseppe Shen Bin domenica 12 gennaio, festa del Battesimo del Signore. <br />Oltre 1500 fedeli, insieme ai catecumeni del Corso di Catechismo della diocesi hanno preso parte della solenne celebrazione nella Cattedrale dedicato a Sant’Ignazio di Loyola. Nella sua omelia, il Vescovo Giuseppe Shen Bin ha richiamato la centralità del Battesimo per il cammino della vita cristiana, esortando tutti i cattolici a partecipare attivamente l'Anno giubilare insieme coi neo battezzati. Il Vescovo ha incoraggiato tutti a pregare e operare per la pace nel mondo e a e a favore dei disoccupati, dei poveri, degli orfani, dei malati e degli anziani, in modo particolare in vista delle prossime feste del Capodanno cinese. Ai neo-battezzati cattolici, il Vescovo ha chiesto di “seguire l'esempio dell’Apostolo Paolo nell'accogliere la Parola di Dio con tutto il cuore e nel diffondere il Vangelo diventando come una lampada accesa, che illuminagli altri con la vostra fede”.<br />Il battesimo non è un privilegio, ma un dono che Dio offre a ogni persona. Per questo le comunità cattoliche cinesi moltiplicano le liturgie per conferire i nuovi battesimi durante l’anno, non limitandosi alla circostanza tradizionale della Vigilia di Pasqua. Ogni opportunità è buona per conferire battesimo: Natale, Pentecoste, anche le domeniche del tempo ordinario, e ovviamente la festa del Battesimo del Signore. Il moltiplicarsi delle liturgie per il conferimento del Battesimo viene considerato come un segno confortante e un parametro oggettivo per riconoscere i frutti dell’annuncio del Vangelo. “Non abbiamo il diritto di allontanare nessuno dalla chiamata del Signore”, diceva già 20 anni fa il parroco della cattedrale di XiKai della diocesi di Tianjin, don Zhang Liang. Sul cancello della chiesa di Xikai campeggia la scritta gigante “Venite e Vedrete”! Il Comitato parrocchiale si impegna per creare l’ambiente accogliente per tutti, turisti e curiosi compresi, a cominciare dall’apertura della chiesa per tutta la giornata. Vengono offerti corsi di catechismo e informazioni ben curata sulla fede con volontari cattolici competenti. <br />La diocesi di Shanghai oggi conta oltre 160 mila cattolici circa, 111 chiese e cappelle suddivise in 5 decanati. Circa 170 sacerdoti prestano servizio pastorale nelle parrocchie o enti cattolici promuovendo anche Gruppi di catechesicorsi matrimoniali e leaioni di musica sacra. <br /> <br />Mon, 13 Jan 2025 11:34:02 +0100AFRICA/BENIN - I Vescovi esprimono i loro dolore per i militari uccisi ne recente assalto jihadistahttps://www.fides.org/it/news/75896-AFRICA_BENIN_I_Vescovi_esprimono_i_loro_dolore_per_i_militari_uccisi_ne_recente_assalto_jihadistahttps://www.fides.org/it/news/75896-AFRICA_BENIN_I_Vescovi_esprimono_i_loro_dolore_per_i_militari_uccisi_ne_recente_assalto_jihadistaCotonou – Condoglianze per i militari uccisi nell’assalto jihadista dell’8 gennaio; appello ai giovani perché evitino di inserirsi nelle file della cyber criminalità; auspicio per elezioni pacifiche. Sono questi i temi rilevanti contenuti nel comunicato finale della seconda sessione plenaria ordinaria della Conferenza Episcopale del Benin dell'anno pastorale 2024-2025, tenutasi dal 7 al 10 gennaio a Cotonou.<br />"Esprimiamo profonda compassione all'intera Nazione e alle famiglie colpite dal lutto per la perdita dei loro figli delle forze di difesa e di sicurezza, caduti al fronte nell'adempimento del loro dovere” affermano i Vescovi nel porgere le condoglianze ai militari caduti nell’assalto jihadista dell’8 gennaio L’attacco è stato compiuto nei pressi della cosiddetta triplice frontiera tra Benin, Niger e Burkina Faso. Da quest’ultimo Paese è arrivata formazione jihadista che ha assalito il posto di frontiera uccidendo almeno 28 soldati beninesi. L’assalto è stato rivendicato dal Gruppo di supporto per l'Islam e i musulmani affiliato ad Al-Qaeda. <br />La presenza di gruppi jihadisti nei Paesi confinanti, in particolare in Niger e Burkina Faso, ha costretto il governo del Benin a schierare nel Nord del Paese almeno 3.000 militari per impedire incursioni armate. Le forze di sicurezza locali sono appoggiate dai militari americani come dimostra l’incidente subito il 10 gennaio da un elicottero di una società privata statunitense incaricata dal Pentagono di fornire servizi di evacuazione medica ai militari locali.<br />Per quanto riguarda i giovani i Vescovi si dicono preoccupati per la crescita della cyber criminalità nel Paese, che seduce un gran numero di giovani con “la promessa di facili guadagni”. Secondo i Vescovi la ricerca sfrenata di facili guadagni, spesso a scapito della sicurezza pubblica e dell'integrità sociale, compromette il futuro dei giovani e scuote le fondamenta etiche della nazione.<br />La Conferenza Episcopale di fronte all'inefficacia delle campagne di sensibilizzazione finora realizzate, esorta i giovani a rifiutare le pratiche fraudolente e ad adottare uno stile di vita basato sull'onestà e sul lavoro.<br />Infine nel loro comunicato i Vescovi auspicano che le elezioni generali che si dovranno tenere entro aprile 2026 siano pacifiche, ma esprimono preoccupazione “per la persistenza di tensioni politiche che potrebbero compromettere la pace sociale e la coesione nazionale”. In un contesto in cui l’intesa tra le diverse forze politiche resta fragile, i Vescovi invitano gli attori politici a dare priorità al dialogo, al rispetto reciproco e al superiore interesse della nazione nelle loro posizioni e azioni. <br /><br />Mon, 13 Jan 2025 11:24:49 +0100AFRICA/EGITTO - Ricchezza umana, accoglienza, fede radicata nella vita delle gente del villaggio di Kom Ghareeb raccontata da un missionariohttps://www.fides.org/it/news/75895-AFRICA_EGITTO_Ricchezza_umana_accoglienza_fede_radicata_nella_vita_delle_gente_del_villaggio_di_Kom_Ghareeb_raccontata_da_un_missionariohttps://www.fides.org/it/news/75895-AFRICA_EGITTO_Ricchezza_umana_accoglienza_fede_radicata_nella_vita_delle_gente_del_villaggio_di_Kom_Ghareeb_raccontata_da_un_missionarioEl Cairo – “Quest'anno ho avuto la gioia e la grazia di celebrare due volte il Natale. Infatti il 25 dicembre ho festeggiato e celebrato come tutti i cattolici la nascita di Gesù nella parrocchia di Shubra al Cairo. Poi il 7 gennaio ho celebrato il Natale con i fratelli cattolici di rito copto nel villaggio di Kom Ghareeb كوم غريب dove mi trovo da una settimana”.<br /><br />Lo racconta all’Agenzia Fides Anselmo Fabiano missionario della Società delle Missioni Africane che dallo scorso settembre si trova nella casa SMA del quartiere di Shoubra.<br /><br />“Subito dopo il capodanno sono partito dal Cairo verso il Sud in Alto Egitto - prosegue Anselmo. Sono stato accolto fraternamente nella parrocchia copta dal parroco Abuna Iusif. È stato un bel salto: dalla grande e sconfinata città del Cairo, a questo piccolo villaggio di coltivatori e allevatori. Dalla grande Cattedrale di Shubra con una decina di cristiani, a questa chiesetta che la notte di Natale era stracolma di cristiani dentro e fuori.”<br /><br />“Ho subito sperimentato un'accoglienza straordinaria, a partire dal parroco, poi i bambini, i ragazzi che mi fanno festa tutte le volte che mi vedono, mi cercano e mi accompagnano alla scoperta della loro vita. Senza poi dimenticare tutte le famiglie che hanno aperto le porte delle loro case per un saluto e un'accoglienza calorosa. Qui la vita e l'ambiente sono molto diversi, siamo circondati da campi verdi di cipolle, grano, cetrioli, pomodori. La mattina sono i galli e gli asini a fare da sveglia naturale. Il suono degli zoccoli dei cavalli e dei buoi accompagnano le mie giornate. La realtà è sicuramente molto più povera: incontro i bambini a piedi nudi sulla strada polverosa con addosso qualche vestito stracciato e logoro, il loro lavoro nei campi è duro e faticoso, le case sono molto povere e semplici. Ma ho toccato con mano una ricchezza umana straordinaria, fatta di accoglienza generosa a volte disarmante, di una fede forte e radicata nella vita delle gente.”<br /><br />“Custodisco nel cuore il ricordo della mia prima messa copta il giorno di Natale – conclude il missionario. Il profumo del pane, del vino e dell'incenso, tanti gesti e riti così diversi dai nostri, ma densi di significato. Non posso dimenticare i piccoli chierichetti intorno all'altare che si muovevano con maestria nei vari riti cantando, recitando e pregando con gioia ed entusiasmo. Nonostante la lingua così complicata, mi sono subito sentito a casa, accolto come un fratello nella fede. Ho finito di imparare la preghiera del Padre Nostro grazie all'aiuto di un gruppetto di bambini: i piccoli sono i miei maestri e i miei catechisti che mi aprono le porte al loro modo di celebrare e vivere la fede.”<br /><br /> <br />Mon, 13 Jan 2025 10:37:14 +0100VATICANO/ANGELUS - Battesimo del Signore, il Papa: "Il volto e la voce di Dio si manifestano nell’umanità di Gesù"https://www.fides.org/it/news/75893-VATICANO_ANGELUS_Battesimo_del_Signore_il_Papa_Il_volto_e_la_voce_di_Dio_si_manifestano_nell_umanita_di_Gesuhttps://www.fides.org/it/news/75893-VATICANO_ANGELUS_Battesimo_del_Signore_il_Papa_Il_volto_e_la_voce_di_Dio_si_manifestano_nell_umanita_di_GesuCittà del Vaticano - "Il volto e la voce di Dio si manifestano nell’umanità di Gesù". Papa Francesco è tornato ad affacciarsi su piazza San Pietro per la preghiera domenicale dell'Angelus in occasione della festa del Battesimo del Signore, che secondo il Calendario liturgico attualmente in uso nella Chiesa cattolica segna la fine del Tempo di Natale. La festa fa memoria del momento in cui anche Cristo si recò a ricevere il battesimo di penitenza predicato e amministrato da Giovanni Battista nel fiume Giordano.<br /><br />Quanto avvenuto sulle rive del Giordano duemila anni fa, ha sottolineato il Pontefice, "fa pensare a tante cose, anche al nostro Battesimo. Gesù si unisce al suo popolo, che va a ricevere il battesimo per il perdono dei peccati" e lo fa "con l’anima nuda e i piedi nudi", ha aggiunto il Vescovo di Roma citando un inno liturgico caratteristico della festività di oggi.<br /><br />E quando Gesù riceve il battesimo "si manifesta lo Spirito e avviene l’Epifania di Dio, che rivela il suo volto nel Figlio e fa sentire la sua voce". Ed è proprio sul primo elemento che il Papa, brevemente, si è soffermato. "Nel rivelarsi Padre attraverso il Figlio, Dio stabilisce un luogo privilegiato per entrare in dialogo e in comunione con l’umanità", ovvero "il volto del Figlio amato".<br /><br />Da qui l'invito a una riflessione: "Siamo capaci di riconoscere il suo volto in Gesù e nei fratelli? E siamo abituati ad ascoltare la sua voce?". Poi, il Pontefice ha nuovamente chiesto a tutti di "ricordare la data del proprio battesimo. È molto importante, festeggiamola come un nuovo compleanno: quella della nascita nello Spirito di Dio".<br /><br />Dopo la benedizione, il pensiero del Pontefice è andato "agli abitanti della Contea di Los Angeles, California, dove nei giorni scorsi sono divampati incendi devastanti. Prego per tutti voi", le parole del Papa, che ha poi ricordato la celebrazione avvenuta nella Cappella Sistina che ha presieduto prima dell'Angelus, durante la quale ha battezzato 21 neonati, figli di dipendenti della Santa Sede e della Guardia Svizzera.<br /><br />"Preghiamo per loro, per le loro famiglie. E vorrei chiedere al Signore, per tutte le giovani coppie, che abbiano la gioia di accogliere il dono dei figli e di portarli al Battesimo", l'appello del Vescovo di Roma, che ha infine richiamato all'attenzione la figura di don Giovanni Merlini, sacerdote dei Missionari del Preziosissimo Sangue beatificato oggi nella basilica lateranense: "Dedito alle missioni al popolo, fu consigliere prudente di tante anime e messaggero di pace. Invochiamo anche la sua intercessione mentre preghiamo per la pace in Ucraina, in Medio Oriente e nel mondo intero". Sun, 12 Jan 2025 14:06:02 +0100VATICANO - Il Cardinale Battaglia nominato Membro del Dicastero per l’Evangelizzazionehttps://www.fides.org/it/news/75892-VATICANO_Il_Cardinale_Battaglia_nominato_Membro_del_Dicastero_per_l_Evangelizzazionehttps://www.fides.org/it/news/75892-VATICANO_Il_Cardinale_Battaglia_nominato_Membro_del_Dicastero_per_l_EvangelizzazioneCittà del Vaticano - Il Santo Padre Francesco ha nominato Membro del Dicastero per l’Evangelizzazione il Cardinale Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli. Sat, 11 Jan 2025 19:54:57 +0100AFRICA/CAMERUN - Nomina del Vescovo di Yokadoumahttps://www.fides.org/it/news/75891-AFRICA_CAMERUN_Nomina_del_Vescovo_di_Yokadoumahttps://www.fides.org/it/news/75891-AFRICA_CAMERUN_Nomina_del_Vescovo_di_YokadoumaCittà del Vaticano ; Rettore della Cattedrale di Batouri; Cappellano del Collegio Cattolico Bary; Membro del Collegio dei Consultori, del Consiglio Presbiterale e del Consiglio per gli Affari Economici; Membro dell’Amministrazione della Procura diocesana; Vicario Generale di Batouri.<br /><br />Dal 2023 è Rettore del Seminario Maggiore Interdiocesano Notre-Dame de l’Espérance di Bertoua. Sat, 11 Jan 2025 19:31:24 +0100ASIA/THAILANDIA - Nomina dell'Arcivescovo Metropolita di Bangkokhttps://www.fides.org/it/news/75890-ASIA_THAILANDIA_Nomina_dell_Arcivescovo_Metropolita_di_Bangkokhttps://www.fides.org/it/news/75890-ASIA_THAILANDIA_Nomina_dell_Arcivescovo_Metropolita_di_BangkokCittà del Vaticano - Il Santo Padre Francesco ha nominato Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Bangkok S.E. Mons. Francis Xavier Vira Arpondratana, finora Vescovo di Chiang Mai e Amministratore Apostolico di Bangkok.Sat, 11 Jan 2025 19:19:37 +0100EUROPA/ITALIA - Beato don Giovanni Merlini, il missionario che parlava al Papa e ai briganti (dello Stato Pontificio)https://www.fides.org/it/news/75885-EUROPA_ITALIA_Beato_don_Giovanni_Merlini_il_missionario_che_parlava_al_Papa_e_ai_briganti_dello_Stato_Pontificiohttps://www.fides.org/it/news/75885-EUROPA_ITALIA_Beato_don_Giovanni_Merlini_il_missionario_che_parlava_al_Papa_e_ai_briganti_dello_Stato_Pontificiodi Fabio Beretta<br /><br />Roma – “C’è qualcuno che ti ama prima ancora che tu possa meritarlo”. Disobbedendo agli ordini del legato pontificio, don Giovanni Merlini nelle sue omelie non condannava né attaccava nessuno. Nemmeno i briganti che turbavano con le loro malefatte l’ordine e la pace interna dello Stato Pontificio. Secondo lui la repressione violenta non era la strada giusta per risolvere i problemi nelle terre dell’Italia centrale che avevano visto l’invasione delle truppe napoleoniche francesi. E le sue parole facevano breccia come un proiettile anche nei cuori di incalliti criminali che seminavano il terrore tra le campagne. Così accadde anche che alcuni briganti, tramite don Giovanni, scrissero al Papa una lettera per chiedere la grazia.<br /><br />A distanza di due secoli esatti da stesura di quella lettera, datata 1825, don Giovanni Merlini, missionario del Preziosissimo Sangue, è proclamato beato. Il luogo della liturgia di beatificazione - presieduta domenica 12 gennaio dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi - non è Spoleto, sua città natale, o Albano, centro abitato dei Castelli Romani dove don Merlini ha vissuto. Bensì la Cattedrale di Roma, il Laterano. Lui, missionario nelle terre dello Stato Pontificio, più volte accusato di essere colluso con i briganti e di disobbedire a quella stessa Chiesa che serviva, viene elevato agli onori degli altari nella Cattedrale del Vescovo di Roma. Lui, che proprio di un Papa, il beato Pio IX, è stato anche consigliere.<br /><br />E la sua santità sta proprio nel suo modo vivere nel mondo con quella che don Valerio Volpi, direttore dell'Ufficio di Pastorale Giovanile e Vocazionale della Provincia Italiana della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, co-autore dell’ultima biografia di don Merlini, definisce in un colloquio con l’Agenzia Fides, “una libertà interiore sconcertante”.<br /><br />“In una Chiesa che a volte insegue il successo pastorale, che si interroga dicendo: Se la gente non viene stiamo fallendo noi, l’esempio di don Giovanni è illuminante. Confidava nel fatto che Dio avrebbe fatto il resto, che dove non arrivava lui sarebbe arrivato Dio”, aggiunge don Valerio, ricordando le parole che il beato Merlini rivolgeva alla sua figlia spirituale, Maria de Mattias, oggi Santa: “Lei si preoccupa di tante cose, io mi preoccupo solo della volontà di Dio. Si ricordi sempre che noi siamo canali e non fonti”.<br /><br />La sorgente del suo operato “sta tutta qui. E questa libertà di agire lo spinse a lanciarsi in progetti grandi e volte folli, come quello di dire al Papa, che all’epoca aveva lasciato Roma a causa del moti del 1848: Santità, se vuole tornare nell’Urbe estenda la festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa universale. Se lo fa avrà la possibilità di tornare a Roma prima della festa . Pio IX non fece un voto ma una semplice promessa”, racconta ancora don Valerio. E in effetti, il 30 giugno, alla viglia della festa del Preziosissimo Sangue, avvenne la battaglia che, de facto, sancì la fine della Repubblica Romana. Il 10 agosto 1849, mantenendo fede alla promessa fatta a Gaeta, Pio IX emanò la bolla Redempti sumus con la quale la festa del Preziosissimo Sangue si estendeva a tutta la Chiesa, fissandola alla prima domenica di luglio . <br /><br />Don Merlini, prosegue il “biografo”, agiva così perché “era convinto che quella fosse la volontà di Dio. Se Dio voleva così, avrebbe avuto mezzi e modi per realizzare il suo volere”. Questo suo modo di fare conquistò anche Pio IX. <br /><br />La fama di direttore spirituale di don Merlini lo precedeva. Come tutte le iniziative che aveva intrapreso nella missione di “ritrasmettere l’amore di Dio nelle terre dello Stato Pontificio, dove ampie fasce della popolazione” afferma don Valerio. “Avevano bisogno non di conoscere nominalmente Gesù. Tutti sapevano chi era e cosa aveva fatto. Quello che oramai mancava, appunto, era fargli sperimentare che quel Gesù li amava tanto da dare la sua vita per ognuno. Anche se erano briganti, o dei poveracci”. <br /><br />E Merlini era ascoltato da quella gente perché, come sottolinea don Volpi, “usava il dialogo. Assieme a San Gaspare del Bufalo avviò la costruzione di diverse case di missione nei territori dello Stato Pontificio. San Gaspare sceglie don Merlini perché è un tipo molto pratico e perché era un architetto. E molte di queste casa vennero costruite fuori dai centri abitati per favorire l’incontro e il dialogo con i briganti. Don Giovanni con loro parlava e i malviventi lo ascoltavano. Spesso, la sera, quando tutti rientravano nei vari centri abitati dai lavori della campagna, lui offriva acqua a tutti, indistintamente. Non ha mai usufruito della scorta armata”. <br /><br />Ed è proprio questo suo modo di fare che spinse Pio IX a volerlo come consigliere. E il Papa, per ascoltarlo, non lo faceva venire a Roma: “Era il Pontefice che si recava ad Albano per parlare con don Giovanni. Non di rado capitava che il Papa arrivasse mentre lui era nel pollaio a dar da mangiare agli animali. Compiti che nella congregazione di certo non spettavano a un membro di alto rango”, spiega a Fides don Valerio. Merlini, infatti, nel 1847 venne eletto terzo Moderatore Generale della Congregazione del Preziosismo Sangue, incarico che mantenne fino alla morte. Con lui alla guida, la Congregazione fondata da San Gaspare del Bufalo prese l’aspetto strutturale come la si conosce oggi.<br /><br />Merlini, un missionario nelle terre del Papa, è anche il primo beato del Giubileo 2025, dedicato al tema della speranza. Anche questo, conclude don Valerio Volpi, “è un messaggio forte. Come cristiani a volte ci diamo anche un po' per scontati mentre don Giovanni ci dice che per scontato non dobbiamo dare niente. Don Giovanni ci aiuta anche a vivere Roma, città che ha una tradizione di fede millenaria, grazie al suo desiderio di seguire la volontà di Dio. Lui ci aiuta a riconoscere che non esiste nessuna situazione che viviamo in cui Dio non possa insegnarci qualcosa”. <br />Sat, 11 Jan 2025 13:47:09 +0100VATICANO - Papa Francesco inaugura le Udienze Giubilari: nel pellegrinaggio della speranza cristiana è sempre possibile “ricominciare”https://www.fides.org/it/news/75889-VATICANO_Papa_Francesco_inaugura_le_Udienze_Giubilari_nel_pellegrinaggio_della_speranza_cristiana_e_sempre_possibile_ricominciarehttps://www.fides.org/it/news/75889-VATICANO_Papa_Francesco_inaugura_le_Udienze_Giubilari_nel_pellegrinaggio_della_speranza_cristiana_e_sempre_possibile_ricominciareCittà del Vaticano - Nel pellegrinaggio della vita cristiana è sempre possibile un nuovo inizio. È sempre possibile ricominciare. Lo ripetevano i Padri della Chiesa, come Sant’Ireneo di Lione. Lo ha ripetuto Papa Francesco, inaugurando oggi 11 gennaio le “Udienze Giubilari" del sabato, nuove Udienze, simili nello schema a quelle generali del mercoledì, che scandiranno i prossimi mesi e permetteranno al Vescovo di Roma di «idealmente accogliere e abbracciare tutti coloro che da ogni parte del mondo vengono a cercare un nuovo inizio. Il Giubileo, infatti, è un nuovo inizio, la possibilità per tutti di ripartire da Dio». In maniera giocosa, Papa Francesco, prendendo spunto dai vari passaggi della sua riflessione, ha invitato più volte durante l’Udienza la moltitudine raccolta nell’Aula Paolo VI a scandire tutti insieme la parola “Ricominciare!”. <br /><br />Il filo conduttore dello speciale ciclo di Udienze giubilari sarà quello della speranza, parola chiave dell’Anno Santo 2025.<br /><br />La speranza - ha spiegato il Papa, ripetendo ciò che insegna il Catechismo della Chiesa cattolica - è «una virtù teologale», cioè «una forza che viene da Dio. La speranza non è un’abitudine o un tratto del carattere – che si ha o non si ha –, ma una forza da chiedere. Per questo ci facciamo pellegrini: veniamo a chiedere un dono, per ricominciare nel cammino della vita».<br /><br />Prendendo spunto dalla festa del Battesimo di Gesù, che si celebra domani, Papa Francesco ha richiamato la figura di « quel grande profeta di speranza che fu Giovanni Battista». Tanta gente ha ricordato il Papa - « accorreva da lui, col desiderio di un nuovo inizio, col desiderio di ricominciare». Gesù stesso - ha proseguito il Successore di Pietro, citando le parole riportate nel Vangelo di Luca - disse che «fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni» Ma aggiunse anche che «il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui». «Ecco la sorpresa», ha commentato il Papa: « accogliere il Regno di Dio ci porta in un nuovo ordine di grandezza».<br /><br />Come il Battista, che in carcere, prima di essere decapitato su ordine di Erode, era «pieno di interrogativi»,«Anche noi» ha proseguito il Papa «portiamo nel nostro pellegrinaggio tante domande, perché sono molti gli “Erode” che ancora contrastano il Regno di Dio. Gesù, però, ci mostra la strada nuova, la strada delle Beatitudini, che sono la legge sorprendente del Vangelo».<br />E possiamo sempre ricominciare «da questa originalità di Dio, che è brillata in Gesù e che ora ci impegna a servire, ad amare fraternamente, a riconoscerci piccoli. E a vedere i più piccoli, ad ascoltarli e a essere la loro voce. Ecco - ha concluso il Pontefice - il nuovo inizio, questo è il nostro giubileo. E allora noi dobbiamo…» E la moltitudine, alla sollecitazione di Papa Francesco, ha ripetuto, ancora una volta, tutti insieme, la parola“Ricominciare!”. Sat, 11 Jan 2025 18:48:53 +0100