AMERICA/ECUADOR - I narcos alzano il tiro: autobombe a Quito e rivolte nelle carceri dove 57 agenti sono tenuti in ostaggio

venerdì, 1 settembre 2023 criminalità   carcerati   droga  

Quito (Agenzia Fides) – I narcotrafficanti alzano il tiro in Ecuador, dove 50 guardie e sette poliziotti sono tenuti in ostaggio in sei delle principali carceri del Paese. Nella capitale Quito, nella notte del 30 agosto, due autobombe contenenti bombole di gas e candelotti di dinamite sono esplose nella zona nord della città. A causa dell'ora tarda non ci sono state vittime. uno dei veicoli è esploso davanti ai locali dell'amministrazione penitenziaria. Dieci sospetti, ecuadoriani e colombiani, sono stati arrestati dalla polizia.
Si tratta di una risposta della criminalità organizzata alla mobilitazione, mercoledì 30 agosto, di migliaia di soldati e poliziotti nelle carceri del paese per sequestrare armi, munizioni ed esplosivi, molti detenuti si sono ribellati, soprattutto a Cuenca, Latacunga e Azogues, per opporsi alla decisione del governo di trasferire diversi capi banda in altre carceri del Paese.
L’Ecuador è divenuto terreno di scontro tra gruppi criminali locali e stranieri, colombiani e messicani in particolare, per il controllo dei flussi di cocaina in entrate dalla Colombia e in uscita versi i mercati nordamericani ed europei. Non a caso tra i gruppi criminali attivi nel Paese ve ne sono pure alcuni di origine albanese, mentre la 'Ndrangheta di origine calabrese è presente da tempo in Ecuador, essendo il grande broker mondiale della cocaina.
Ricordiamo che il 10 agosto era stato ucciso il candidato presidenziale Fernando Villavicencio (vedi Fides 10/8/2023). Il 15 ottobre si terrà il ballottaggio delle elezioni presidenziali, tra Luisa Gonzálezdi Revolución Ciudadana, vicina all'ex presidente di sinistra Rafael Correa, e Daniel Noboa di Acción Democrática Liberal. (L.M.) (Agenzia Fides 1/9/2023)


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