EUROPA/RUSSIA - Dalla Russia al Kazakistan, in pellegrinaggio con il Successore di Pietro

lunedì, 12 settembre 2022 fede   pellegrinaggi  

Vladimir (Agenzia Fides) – “Andiamo in pellegrinaggio in Kazakhstan per vivere un momento di conversione personale e comunitaria, pregando assieme al Successore di Pietro, in comunione con lui e con la Chiesa universale. Io e gli altri pellegrini abbiamo il desiderio che questo viaggio sia per noi un momento di passaggio da una vita vecchia ad una nuova, orientata ancor più verso l’incontro con Gesù”. Così don Sergij Zuev, parroco della parrocchia cattolica di Vladimir e direttore dell’Ufficio pellegrinaggi dell’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, racconta all’Agenzia Fides le sue attese per il pellegrinaggio del gruppo di cattolici che dalla Russia si unirà al viaggio apostolico di Papa Francesco in Kazakhstan, che ha luogo dal 13 al 15 settembre. Guidata da Mons. Paolo Pezzi, Arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, l’Arcidiocesi si estende su un territorio di 2.629.000 km2 e comprende circa un centinaio di comunità di cattolici in Russia.
Il gruppo di 78 pellegrini parte oggi, 12 settembre, da Omsk, con la guida del Vescovo ausiliare della Madre di Dio, Mons. Nikolaj Dubinin, e rientrerà nella Federazione russa il 16 settembre. “Dopo la pandemia abbiamo di nuovo la possibilità di vivere dei giorni assieme a credenti di altri Paesi – continua don Sergij – e, soprattutto di questi tempi, per noi è una possibilità di incontro molto importante. Contiamo di sperimentare non solo una conversione personale, ma anche di vedere la testimonianza di fede che gli altri avranno da offrirci. È pure importante che i credenti di altre nazioni abbiano la possibilità di incontrarci direttamente, perché in questo periodo si parla tanto di noi, ma è sempre meglio vedere con i propri occhi e non fidarsi solo di quello che si sente o di teorie astratte. Sono sicuro che l’incontro con i fedeli di altre comunità, prima fra tutte quelle kazaka, ci arricchirà ed essi avranno la possibilità di vedere la testimonianza che anche noi possiamo dare nel comune cammino verso Gesù Salvatore”.
Sono tanti i cattolici in Russia che, per vari motivi, non hanno potuto prendere parte al pellegrinaggio, ma don Sergij ha assicurato loro la vicinanza dell’intero gruppo: “Portiamo nel nostro cuore anche tutti i cattolici in Russia che non hanno potuto partecipare fisicamente al pellegrinaggio: preghiamo per loro già da ora e condivideremo con loro tutto ciò che di bello e utile avremo vissuto in questo viaggio. Gesù ci ha lasciato il compito di annunciare il Vangelo ed è quello che faremo tornati a casa con quanti ci chiederanno com’è andata: siamo le orecchie, le gambe e il cuore di chi non potrà essere fisicamente vicino a Papa Francesco in questi giorni”.
Il programma del pellegrinaggio prevede non solo la partecipazione ai momenti di preghiera e di riflessione con il Pontefice, ma anche l’incontro con clero e fedeli locali e la visita al KarLag, acronimo con cui è conosciuto il gulag sovietico di Karaganda, attivo dal 1939 al 1959. “Sono contento di potermi occupare da diversi anni dell’organizzazione dei pellegrinaggi. Io stesso – racconta don Sergij – ho iniziato il mio percorso di conversione durante un pellegrinaggio: andai a vendere dei prodotti alla VI Giornata Mondiale della Gioventù a Czestochowa nel 1991, con Papa Giovanni Paolo II. Non sapevo chi fosse il papa e il cristianesimo non mi interessava, ma volevo vendere prodotti ai pellegrini e comprare per me un paio di jeans, che allora in Russia non si trovavano. Cerchiamo di organizzare pellegrinaggi soprattutto all’interno della Federazione Russa, nei luoghi dove tanti martiri hanno testimoniato la loro fede, fino in fondo”.
(CD-PA) (Agenzia Fides 12/9/2022)


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