AFRICA/CAMERUN - “Droga e violenza minacciano gli studenti delle regioni separatiste” avvertono i Vescovi

giovedì, 25 agosto 2022 studenti   scuola   violenza   droga   vescovi  

Yaoundé (Agenzia Fides) - “Siamo preoccupati per la crescita dell’abuso di droghe e delle violenze nelle nostre scuole”. È il grido d’allarme lanciato dai Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Bamenda, regione occidentale anglofona del Camerun, dove è in corso una guerra civile tra l’esercito e milizie secessioniste.
Nella loro dichiarazione di domenica 21 agosto, i membri della Conferenza episcopale provinciale di Bamenda (BAPEC) esortano il governo a "intensificare la sensibilizzazione sugli effetti dannosi dell'abuso di droghe e della violenza” ed esprimono preoccupazione per "la crescente frequenza di abuso di droghe e violenze registrate nelle scuole di tutto il Paese nel corso dell'anno scolastico 2021/2022".
Citando alcuni gravi fatti di cronache, che hanno visto studenti dediti a orge o coinvolti nell’uccisione di insegnanti o loro coetanei, i Vescovi sottolineano che “tali atti di autodistruzione possono compromettere seriamente il raggiungimento degli obiettivi dell'educazione nelle scuole”.
"Il governo dovrebbe intensificare la sensibilizzazione sugli effetti dannosi dell'abuso di droghe e della violenza, e anche rafforzare l'applicazione di misure volte a prevenire la vendita, la circolazione e l'uso di droghe illegali” chiedono i Vescovi.
I giovani dovrebbero diventare "gli evangelizzatori dei loro coetanei. Nessuno può farlo meglio di loro" sottolineano.
Le regioni anglofone che costituiscono circa il 20% dei quasi 27 milioni di abitanti del Camerun sono devastate da quasi sei anni di guerra, con i separatisti che lottano per creare un nuovo Stato chiamato Ambazonia. Il governo camerunese afferma che almeno 4.000 persone sono state uccise e più di un milione sono state costrette a fuggire dalle loro case durante la guerra.
Il primo ministro camerunese Joseph Dion Ngute ha affermato che c'è stato un calo del 72% delle iscrizioni scolastiche nella regione separatista tra il 2017 e il 2022. Secondo le Nazioni Unite oltre 700.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare la scuola e due scuole su tre delle regione sono state chiuse a causa delle violenze.
I Vescovi lamentano il protrarsi del conflitto nelle regioni anglofone del Paese, affermando di sentire ogni giorno “le angoscianti grida di dolore”, causate da “banditismo, rapimenti, assassinii, linciaggi, rapine a mano armata e sconsiderato uso della forza da parte di alcuni gruppi armati e di alcune agenzie di sicurezza”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/8/2022)


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