AFRICA/CONGO RD - “Speriamo dal Papa un appello per la pace nella Repubblica Democratica del Congo”

mercoledì, 21 maggio 2025 papa leone xiv   guerre  

Kinshasa (Agenzia Fides) – “Speriamo dal Papa un appello per la pace nella Repubblica Democratica del Congo” scrivono i componenti dell’ACMEJ (Associazione contro il Male e per l'inquadramento della Gioventù) di Katogota nella provincia del Sud Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Ricordando che “nella prima benedizione domenicale dalla Basilica di San Pietro, il nuovo Papa Leone XIV ha rivolto un solenne appello alla pace in Ucraina e un cessate il fuoco immediato a Gaza” i membri dell’ACMEJ chiedono al Santo Padre di ricordare pure il dramma della loro terra, uno dei conflitti dimenticati che insanguinano il mondo.
Da quando i guerriglieri dell’M23 appoggiati da militari ruandesi hanno conquistato vaste aree del Nord e Sud Kivu, comprese i rispettivi capoluoghi, Goma e Bukavu, le popolazioni civili di queste zone vivono in condizioni drammatiche.
Come riporta l’ACMEJ, il villaggio di Katogota, già teatro di un massacro contro la popolazione civile il 14 maggio 2000, con la morte di 375 civili, è stato di nuovo “distrutto, saccheggiato, ferito e bombardato dall’M23 e dai loro alleati ruandesi”. “Gli aggressori si sono autorizzati ad occupare illegalmente le installazioni della chiesa cattolica locale di St. Berger (chiesa, scuole e sala di preghiera) e la sala polivalente della comunità di Katogota, installando lì il loro accampamento e trasformando la chiesa e le scuole in alberghi in luoghi residenze e dormitori per il personale militare” afferma la nota pervenuta all’Agenzia Fides.
“Gli abitanti del villaggio chiedono a Papa Leone XIV di lanciare un nuovo solenne appello per la pace nell'Est della Repubblica Democratica del Congo, incominciando con un cessate il fuoco immediato e concreto” e con la creazione di una zona cuscinetto nei villaggi di Katogota e Kamanyola, sotto il controllo di personale militare inviato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o dall'Unione Africana”. “Ciò consentirebbe ai rifugiati e agli sfollati dal villaggio di Katogota di tornare a casa senza preoccupazioni, nell'attesa che vengano firmati gli accordi di pace definitivi”.
I villaggi di Katogota e di Kamanyola sono sulla linea del fronte che separa l’M23 dalla forze rimaste fedeli al governo di Kinshasa (vedi Fides 4/3/2025).
Ad aggravare le condizioni degli abitanti nelle zone sotto controllo dell’M23 è la decisione del governo congolese di chiudere le banche e gli aeroporti di queste aree. Il Segretario generale della Conferenza episcopale nazionale del Congo (CENCO), monsignor Donatien Nshole, ha denunciato le interruzioni di questi servizi essenziali. "La chiusura di banche e aeroporti nelle aree sotto il controllo dell’M23 sta costringendo molte famiglie a sopravvivere in condizioni particolarmente precarie", ha dichiarato il 19 maggio. (L.M.) (Agenzia Fides 21/5/2025)


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