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Bangkok (Agenzia Fides) - Il conflitto al confine tra Thailandia e Cambogia non è solo di natura territoriale, non riguarda solo la disputa di un confine lungo 800 chilometri. A creare tensione tra le due nazioni vi è anche una questione aperta che tocca il ruolo delle cosiddette "scam city", le città della truffa, come Poipet e Bavet, presenti in territorio cambogiano, lungo il confine, e gestite da organizzazioni criminali con possibili complicità istituzionali. La Thailandia è generalmente un punto di transito o una nazione in cui passano o risiedono le vittime (i thailandesi sono i maggiori clienti dei casinò per il gioco d'azzardo), e città di confine come Aranyaprathet (in territorio Thailandese, di fronte a Poipet) sono coinvolte nelle attività transfrontaliere. Questi centri sono in genere grandi complessi chiusi in cui le vittime (attirate con false promesse di lavoro) sono costrette a partecipare a truffe online legate a relazioni sentimentali, criptovalute e investimenti. Sono i "nuovi schiavi", gli estensori delle truffe, cui vengono confiscati i passaporti, e che subiscono violenze e lavoro forzato.
Secondo gli analisti, il governo thailandese intende aumentare la pressione contro questi centri di attività illecite che per la Cambogia, sono comunque fonte di entrate economiche. In quest'ottica si spiega perchè l'esercito thailandese ha preso di mira i casinò e centri di truffe al confine con la Cambogia, colpendone nei giorni scorsi almeno cinque e sostenendo che gli edifici, in almeno tre province, venivano anche utilizzati dall'esercito cambogiano per lanciare droni, dislocare truppe o immagazzinare razzi.
Le forze thailandesi hanno bombardato l'O'Smach Casino nella provincia di Oddar Meanchey (di proprietà del magnate Ly Yong Phat), in passato sanzionato per "gravi violazioni dei diritti umani legate al trattamento dei lavoratori vittime di tratta". E' stato colpito anche il vicino Royal Hill Resort, identificato come un sospetto centro di truffe dalla "Global Initiative Against Transnational Organized Crime". Tra gli altri obiettivi segnalati, vi sono il Sai Taku Resort e il Chob Kokir Khang Lich a Oddar Meanchey, nonché un casinò vicino al valico di frontiera di Chong An Ma nella provincia di Preah Vihear.
Secondo gli analisti, i magnati, proprietari dei casinò, ricevono protezione statale dalla Cambogia, in cambio di finanziamento e sostegno politico, mentre il governo cambogiano continua a negare ogni legame con l'industria delle truffe.
La questione fornisce alla Thailandia un motivo per l'aggressività bellica, e consolida il sentimento nazionalista. L'intervento militare della Thailandia contro gli "oligarchi truffaldini" e le loro attività in Cambogia è avvenuto a pochi giorni il maxi sequestro 300 milioni di dollari ai magnati Kok An, Lim Yeak e Chen Zhi.
(PA) (Agenzia Fides 15/12/2025)