ASIA/PAKISTAN - Il Natale dei cristiani liberati dal "lavoro schiavo" nel Punjab

venerdì, 22 dicembre 2023 lavoro   schiavitù   natale   libertà  

Faisalabad (Agenzia Fides) - E'  un Natale intriso di lode e ringraziamento a Dio quello che vivono le famiglie cattoliche che, nel Punjab pakistano, sono state liberate dalla condizione di schiavitù cui erano costrette, lavorando nelle fornaci di mattoni. Il perverso meccanismo che porta queste famiglie, spesso di cristiani indigenti e privi di istruzione, a essere schiavizzate è il fatto di contrarre un debito con un ricco possidente, il proprietario della fabbrica di mattoni. Per ripagare il debito, un'intera famiglia, dagli anziani fino ai bambini, viene impiegata nell' estrazione dell'argilla e nella produzione di mattoni per un tempo che può durare una vita intera.
Papa Francesco l'ha definito "il lavoro schiavo". Padre Emmanuel Parvez, parroco a Pansara, nel territorio della diocesi di Faisalabad, nella piana del Punjab pakistano, grazie al contributo di alcuni donatori riscatta queste persone, salda il debito e restituisce loro la libertà. "Queste famiglie, molte di loro cristiane,  sono costrette a produrre oltre 1.500 mattoni al giorno per ripagare i prestiti dei proprietari delle fornaci. Tuttavia, non viene loro detto quanto devono, per quanto tempo dovranno lavorare o quanti interessi sono applicati ai loro prestiti. Cerchiamo di liberarli da questa schiavitù moderna", rimarca.
"Quando riusciamo a liberarli, questi fedeli sono colmi di gratitudine verso Dio e verso la Chiesa. Partecipano  con fervore all'assemblea liturgica. Le donne vengono in chiesa ogni giorno e recitano il Rosario. In Avvento nella comunità di Pansara abbiamo organizzato preghiere speciali e giornate penitenziali con il Sacramento della Riconciliazione. Più di duemila fedeli  sono venuti a godere questo dono", racconta il parroco .
Nel tempo di preparazione al Natale, padre Parvez ha cominciato a visitare i 38 villaggi sparsi nel territorio della sua parrocchia , dove si trovano piccole comunità cristiane anche di 5 o 6 famiglie, in villaggi a maggioranza musulmana. "Celebriamo l'Eucaristia in casa di una di queste famiglie. E' un momento molto intenso di intimità con Dio e di fraternità. Per loro è un grande dono del Natale, è la presenza dell'Emmanuele il Dio-con-noi", osserva.
La Novena di preghiera in preparazione al Natale nella parrocchia di S. Paolo Apostolo, a Pansara è un momento quotidiano cui si registra ampia partecipazione. Ogni giorno - riferisce - si prega si riflette su un tema e lo si mette in pratica: quando il tema è la cura degli ammalati, i fedeli compiono una visita gli ammalati della parrocchia; il giorno dedicato alla vicinanza ai poveri, si raccolgono  aiuti per i poveri della parrocchia, senza distinzione di etnia o religione. Un giorno è dedicato alla fraternità e si promuovono attività di gioco tra giovani musulmani, indù e cristiani per la pace. Nel giorno in cui il tema è l' "agape in famiglia", le famiglie condividono la cena insieme in parrocchia. "Quando parliamo della luce - racconta - sul tetto di ogni casa i fedeli pongono una luce o una stella; nel giorno dedicato alla disabilità, incontriamo e portiamo doni e dolci ai bambini disabili".
"L'ultimo giorno - conclude il parroco -  rievochiamo la Natività,  dunque avremo pastori, gli angeli, i personaggi di Maria e Giuseppe con vere pecore, l'asino e i buoi,  e celebriamo l'Eucarestia, proprio come ha fatto san Francesco a Greccio. Nell'Eucarestia il Signore viene ogni giorno e si dona a noi nella sua umiltà. E' un momento molto sentito da tutta la comunità. Le famiglie che hanno riacquistato la loro libertà, cui cerchiamo anche di fornire una casa e un pezzo di terra da coltivare per il sostentamento, sono tra le più devote, fino alla commozione interiore. Queste persone, le più povere, le più vulnerabili, indigenti e senza alcuna istruzione, apprezzano e comprendono nel profondo l'esperienza di Dio come liberatore, come compagno di vita, come Colui che non ci abbandona mai".
Sebbene il lavoro forzato sia stato messo fuori legge in Pakistan e abolito nel 1992, la pratica continua e si è perfino ampliata negli ultimi anni a causa del peggioramento della crisi economica.  Vi sono circa 20.000  fornaci per mattoni in Pakistan. Il "Global Slavery Index" (GSI), elaborato da una Ong con sede in Australia, stima che circa 3 milioni di persone in Pakistan siano invischiate nella schiavitù per debito.
(PA) (Agenzia Fides 22/12/2023)


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