AMERICA/PANAMA - Il Dialogo procede, la tensione è diminuita, la Chiesa non esclude nessuno

sabato, 30 luglio 2022 situazione sociale   diritti umani   politica   chiese locali  

Panama (Agenzia Fides) - “Si stanno concretizzando i primi frutti del Tavolo Unico di Dialogo e il clima di tensione è notevolmente diminuito nel Paese” affermamo i Vescovi di Panama, che hanno accettato di esserne facilitatori, rispondendo ad alcune correnti di opinione che insistono nell'affermare che “la Chiesa cattolica ha escluso dal Dialogo alcuni settori produttivi del Paese”. I Vescovi hanno quindi pubblicato un comunicato, pervenuto all’Agenzia Fides, in cui chiariscono la situazione.
In primo luogo si ribadisce che “l'Esecutivo ha chiesto alla Chiesa cattolica di gestire il dialogo come strumento per ridurre gli scenari di violenza che si andavano diffondendo nel Paese” (vedi Fides 14/7/2022). Dal 15 luglio l'équipe dei facilitatori della Chiesa cattolica (il Cardinale José Luis Lacunza, Vescovo di David; Monsignor José Domingo Ulloa Mendieta, Arcivescovo di Panama; Monsignor Rafael Valdivieso Miranda, Presidente della Conferenza Episcopale Panamense e Vescovo di Chitré; e Monsignor Edgardo Cedeño, Vescovo di Penonomé) ha avuto dei contatti con quei gruppi individuati dall'Esecutivo come interlocutori, in tavoli separati.
“La Chiesa cattolica – è scritto nel comunicato rivolto ai cattolici e a tutti gli uomini di buona volontà - ha accettato di essere un facilitatore del dialogo e ha proposto di farlo in base ai principi espressi nel Comunicato n. 2, del 16 luglio 2022, che sono stati accettati dal potere esecutivo e dai protagonisti, che hanno espresso il loro malcontento nella strade, e che sono: a) Dialogo a un tavolo unico. b) Concordare un ordine del giorno unico tra tutti gli attori. c) Stabilire un processo articolato in fasi, prima quella urgente, per superare la situazione attuale e, poi, un dialogo più profondo in cui si traccia il percorso di trasformazione del Paese, e che lo renda un Panama più giusto ed equo. d) Gli attori della prima fase dovrebbero essere i gruppi che hanno espresso il loro disagio e malcontento attraverso azioni nelle strade e nelle autostrade del Paese e, nella seconda fase, gli attori sarebbero i rappresentanti di tutti i settori della società”.
Quindi il comunicato ricorda che la riunione preparatoria del Tavolo unico di dialogo è iniziata martedì 19 luglio 2022, dopo che i gruppi dei tavoli separati hanno accettato l'opera di agevolazione offerta dalla Chiesa cattolica, e hanno scelto la provincia di Coclé come sede neutrale. Alla riunione preparatoria erano presenti le alleanze e i gruppi che erano già interlocutori dell'Esecutivo: la Alianza Pueblo Unido por la Vida, la Alianza Nacional del Pueblo Organizado (ANADEPO), i leader dei gruppi della Comarca Ngnöbe-Buglé e delle comunità contadine dell’Oriente Chiricano.
Giovedì 21 luglio 2022 ha iniziato la sua prima fase di lavoro il Tavolo unico di Dialogo per Panama, “accettato dalle Alleanze e dall'Esecutivo, con lo scopo principale di creare un clima favorevole di calma che faciliti un dialogo sociale più profondo e più ampio, con la partecipazione in una seconda fase, di tutti coloro che hanno rilevanza a Panama”.
Il comunicato si conclude rimandando al messaggio del 19 luglio, rivolto alle Imprese Private, ai Commercianti, ai Produttori e ai vari Attori della Società, “in cui la Chiesa cattolica sottolinea di non aver escluso dal Tavolo Unico nessun settore o soggetto”.
Nei primi giorni di luglio Panama è stata a lungo paralizzata da uno sciopero che, partito dagli insegnanti, si è poi esteso a tutti gli altri settori della società, compresi studenti e indigeni. Il motivo della protesta, che ha visto anche accessi scontri con la polizia, era l’aumento esorbitante dei prezzi dei beni di prima necessità, compresi i medicinali, l’elettricità e soprattutto il carburante. I rincari stabiliti dal governo sono stati necessari per contenere l’inflazione. La Chiesa cattolica, che già in precedenza aveva espresso preoccupazione per la situazione sociale, ha risposto all'appello fatto dall'Esecutivo “a fare da ponte per trovare una soluzione – inclusiva e partecipativa – alla situazione che il Paese sta vivendo”, “accettando l'invito ad essere mediatrice nella costruzione del consenso necessario per la convivenza pacifica".
(SL) (Agenzia Fides 30/7/2022)


Condividi: