AMERICA/ECUADOR - Un accordo di pace mette fine al lungo periodo di manifestazioni violente

venerdì, 1 luglio 2022 indigeni   società civile   politica   situazione sociale   conferenze episcopali  

Quito (Agenzia Fides) - Dopo la mobilitazione, le proteste antigovernative e gli atti di violenza che dal 13 giugno hanno causato in Ecuador almeno 6 morti e circa 500 feriti, il blocco delle strade e delle attività, la dichiarazione dello stato di emergenza, ieri, 30 giugno, è stato firmato un accordo di pace tra la delegazione del governo e la delegazione delle associazioni degli indigeni. L’accordo è stato firmato al termine di un incontro tenuto presso la sede della Conferenza Episcopale, che ha sempre mediato tra le parti per il dialogo (vedi Fides 22/6/2022; 24/6/2022) e prevede il ritorno dei manifestanti nei propri territori, l’abbandono di atti violenti ed il ritorno della pace.
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, l’accordo è stato firmato dal Ministro del Governo, e dai rappresentanti delle tre maggiori organizzazioni indigene: Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador (Conaie), Confederación Nacional de Organizaciones Campesinas, Indígenas y Negras (Fenocin), Consejo de Pueblos y Organizaciones Indígenas Evangélicos del Ecuador (Feine).
Il Governo ha accolto le richieste dei movimenti indigeni, tra cui le principali sono relative alla riduzione del prezzo dei carburanti, a frenare le attività petrolifere, a non concedere permessi per le attività minerarie nelle zone protette e nei territori delle comunità indigene. Altri provvedimenti in materia economica erano già stati annunciati dal governo. Leonidas Iza, presidente della Conaie, ha precisato che gli accordi non contengono tutte le richieste degli indigeni, anche se rappresentano un importante obiettivo raggiunto. Il pacchetto concordato sarà seguito da “un tavolo di dialogo” che monitorerà la situazione per i prossimi 90 giorni, a cui parteciperanno i responsabili governativi e dei diversi settori.
Il Presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, in un messaggio televisivo seguito agli accordi, ha assicurato che il paese ha ritrovato la pace e messo fine alle mobilitazioni, invitando tutti gli ecuadoriani a sentirsi una sola famiglia e a lavorare “per costruire un Ecuador migliore, unito, forte e solidale”. Ha anche ringraziato la Chiesa cattolica per la sua mediazione.
Papa Francesco aveva lanciato un appello dopo l’Angelus di domenica scorsa, 26 giugno: “Seguo con preoccupazione quanto sta accadendo in Ecuador. Sono vicino a quel popolo e incoraggio tutte le parti ad abbandonare la violenza e le posizioni estreme. Impariamo: solo con il dialogo si potrà trovare, spero presto, la pace sociale, con particolare attenzione alle popolazioni emarginate e ai più poveri, ma sempre rispettando i diritti di tutti e le istituzioni del Paese”.
(SL) (Agenzia Fides 01/07/2022)


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