AMERICA/EL SALVADOR - L’Arcivescovo Escobar Alas: no alla riforma della Costituzione secondo un progetto internazionale su aborto ed eutanasia

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L’Arcivescovo Escobar Alas: no alla riforma della Costituzione secondo un progetto internazionale su aborto ed eutanasia

San Salvador (Agenzia Fides) - L'Arcivescovo di San Salvador, José Luis Escobar Alas, ha disapprovato domenica scorsa, 26 settembre, le proposte di riforma della Costituzione in cui si fa riferimento all'aborto e all'eutanasia. "E’ triste che stiano cercando di presentare all'Assemblea un progetto che segue gli schemi, che conosciamo bene, di un'agenda internazionale promossa dall'Onu e da altre organizzazioni internazionali, per imporci l'aborto, la legalizzazione dell'aborto, che non chiamano nemmeno così ma 'salute riproduttiva' o 'interruzione del processo gestazionale', e altre cose del genere che si sono inventate per confondere le persone" ha detto Mons. Escobar Alas.
L’Arcivescovo ha assicurato che i politici sono consapevoli che "la Costituzione politica ha dei difetti", come la tutela dell'arricchimento illecito, negando "una democrazia partecipativa", che viene ordinata, secondo l'analisi dell'Arcivescovo, alla rappresentanza "dall'unico veicolo che sono i partiti politici", e la protezione dei funzionari.
La Chiesa è fiduciosa, ha proseguito Mons. Escobar Alas, che il Presidente Bukele mantenga la sua parola, visto che lo scorso 17 settembre si è impegnato a non accettare riforme che sostengano l'aborto e l'eutanasia. "Ho deciso, affinché non ci siano dubbi, di non proporre alcun tipo di riforma a nessun articolo che abbia a che fare con il diritto alla vita (dal momento del concepimento), con il matrimonio (mantenendo solo il disegno originario, un uomo e una donna) o con l'eutanasia" ha pubblicato Nayib Bukele, Presidente di El Salvador, attraverso i suoi social network. L'Arcivescovo auspica che questo impegno e questa decisione del Presidente si realizzino, altrimenti sarebbe "un grande fallimento".
Le riforme alla Costituzione possono essere introdotte in base all'articolo 248 della stessa carta costituzionale, che stabilisce che tali riforme devono essere approvate dall'Assemblea legislativa con 43 voti (la metà più uno dei deputati). Perché questa riforma sia attuata, deve essere ratificata dalla prossima Assemblea legislativa, con il voto dei due terzi dei deputati, cioè 56 voti, inoltre la riforma può essere proposta da non meno di 10 deputati.
(CE) (Agenzia Fides 29/09/2021)


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