AFRICA/COSTA D’AVORIO - I missionari: “Camminare insieme verso una pacificazione stabile e duratura”

sabato, 15 giugno 2019 missionari   pace   violenza   politica   elezioni  

Fides

I missionari: “Camminare insieme verso una pacificazione stabile e duratura

Abidjan (Agenzia Fides) – “La Costa d’Avorio sta attraversando un momento difficile: ognuno di noi deve contribuire per far uscire il Paese dall'alta marea”: lo dice all’Agenzia Fides padre Michel Savadogo, della Società delle Missioni Africane (SMA) e direttore esecutivo della ‘Rete Shalom di trasformazione del conflitto e della Riconciliazione’ (Rest-Cor). “Avviare un processo di trasformazione sociale non-violento, affinché regnino la giustizia e la pace per uno sviluppo umano e sociale integrale, rientra tra gli obiettivi della Rte. Tutti noi missionari, e tutti i membri della Commissione ‘Justice, Peace, and Integrity of Creation’ (JPIC), non possiamo restare in silenzio di fronte alla situazione qui in Costa d’Avorio”, afferma padre Michel.
La mancanza di stabilità nello stato africano è dovuta a conflitti politici irrisolti, profonde tensioni sociali, violenze criminali ed etniche, soprattutto nelle aree rurali: “Nell’Ovest del paese, dall’inizio dell’anno, si sono contati almeno 17 morti. Di recente nella cittadina di Beoumin, a Nord, lo scontro tra due comunità ha causato 9 morti, 97 feriti e oltre 300 sfollati”, riferisce il missionario. Sono in aumento anche gli attacchi a mano armata, le rapine, i furti nelle strade e la delinquenza minorile. Altri episodi di violenza si sono verificati in alcuni reparti dell’esercito: “La maggior parte di tali episodi ha coinvolto alcune truppe delle Forces Nouvelles, un ex movimento ribelle che, dopo essere stato integrato nell’esercito regolare, ha chiesto il pagamento di indennità di guerra”, aggiunge.
Spiega il missionario SMA: “Tutto questo mostra la fragilità della pace in Costa d’Avorio: quando sembrava che si fosse voltato pagina dopo una crisi durata una decade contrassegnata da due guerre civili, la violenza è diventata, in modo preoccupante, una routine”. “Oggi tutti gli ivoriani sono chiamati a salvaguardare il processo di pace e a ritrovare pacifica convivenza e serenità”, sostiene p. Savadogo. A tale scopo, la Rest-Cor ha predisposto una serie di interventi mirati a sensibilizzare la popolazione. “Ci proponiamo di
formare i leader delle comunità nella prevenzione dei conflitti attraverso seminari di formazione. Conduciamo ricerche al fine di influenzare le politiche di sviluppo nelle aree colpite da conflitti tra comunità”, spiega.
In conclusione, p. Michel fa riferimento alle prossime elezioni presidenziali e politiche che si svolgeranno nel 2020: “I Vescovi nel Paese hanno chiesto una riforma della Commissione elettorale indipendente, che ne garantisca la reale indipendenza, affinché le votazioni si svolgano in un clima sereno e non violento. Questi provvedimenti non sono soltanto da riconoscere e legittimare, ma soprattutto da incoraggiare, per favorire un cammino di pacificazione e di rinnovamento”. (ES) (Agenzia Fides 15/6/2019)



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