AFRICA/SENEGAL - Confermata la vittoria di Faye: “Vittoria della democrazia, ma vi sono incognite sul futuro"

martedì, 26 marzo 2024 elezioni   missionari  

Dakar (Agenzia Fides) – “Una grande prova di democrazia da parte dei senegalesi” dice all’Agenzia Fides p. Bruno Favero, missionario OMI in Senegal da 30 anni, commentando la vittoria elettorale dell’oppositore Bassirou Diomaye Faye (vedi Fides 25/3/2024) che fino a 10 giorni fa si trovava ancora in carcere.
Nonostante il fatto che non sono stati ancora resi noti i risultati ufficiali della votazione del 24 marzo, Faye ha ottenuto il riconoscimento della vittoria da tutti gli altri candidati, compreso il Primo Ministro Amadou Ba e il Presidente uscente, Macky Sall.
“Mi impegno a governare con umiltà nella trasparenza, favorendo la riconciliazione nazionale” ha detto Faye. “Rivolgo un pensiero particolare alle donne e ai giovani, Una parte importante delle risorse della nazione sarà impiegata per ridurre le loro sofferenze e la loro mancanza di aspettative” ha proseguito il Presidente eletto sottolineando la necessità di “liberare le energie creative di ogni senegalese”.
“La vecchia classe politica è fuori, bocciata dal voto popolare specie dei giovani che vogliono un cambiamento profondo del Paese” dice p. Bruno.
“Passata l’euforia della vittoria elettorale bisognerà però vedere come il nuovo Presidente si comporterà” afferma il missionario. “Le questioni da affrontare sono diverse” spiega p. Bruno. “In primo luogo i rapporti tra Faye e il suo sponsor, Ousmane Sonko, il leader del partito Pastef, che non ha potuto presentarsi al voto perché condannato in via definitiva dalla Corte Suprema. Faye è stato candidato al suo posto, con lo slogan “Ousmane è uguale a Faye e Faye è uguale a Ousmane”. Ma quest’ultimo come si comporterà? Vorrà essere il “grande consigliere” del Presidente dietro le quinte? E in questo caso Faye come reagirà, si adeguerà o cercherà di estromettere chi gli ha permesso di accedere alla Presidenza?” si chiede p. Bruno. “Una possibile risposta può essere l’istituzione della figura, finora mancante, del vicepresidente, come prefigurato dal programma elettorale di Faye. Se questo ruolo venisse creato potrebbe essere assunto da Ousmane” dice il missionario.
“Un’altra incognita riguarda come la macchina dello stato reagirà al vento di cambiamento che il nuovo Presidente ha promesso di imporre” prosegue p. Bruno. “Inoltre Faye non ha maggioranza stabile perché le elezioni legislative si terranno tra 4 anni. Il Parlamento è ancora quello che sosteneva il Presidente uscente, Sall. È vero che esiste quello che qui chiamano il fenomeno della “transumanza” ovvero lo spostamento dei deputati verso chi detiene il potere, ma è ancora da vedere come il neo eletto Capo dello Stato riuscirà a ottenere il sostegno del Parlamento”.
Infine conclude il missionario “occorre vedere come Faye si muoverà in campo economico rispetto ai contratti già firmati con le multinazionali occidentali per lo sfruttamento delle riserve di gas e petrolio scoperte di recente in Senegal”. (L.M.) (Agenzia Fides 26/3/2024)


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