ASIA/LIBANO - Patriarca maronita: il “governo di unità nazionale” deve essere aperto a tutte le forze politiche

lunedì, 29 ottobre 2018 medio oriente   chiese orientali   politica   geopolitica   sciiti   sunniti  

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Beirut (Agenzia Fides) – Un eventuale governo libanese “di unità nazionale” deve necessariamente “raggruppare tutte le forze politiche” libanesi, e non limitarsi a spartire i ministeri tra le forze politiche che hanno vinto le elezioni. Lo ha sottolineato domenica 29 ottobre il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai, interpellato dai media libanesi al suo ritorno da un viaggio pastorale in Canada, intorno alla formazione – ormai data per imminente – di un nuovo esecutivo libanese guidato dal Premier designato Saad Hariri.
Il nuovo governo, secondo le indiscrezioni e le analisi rilanciate dai media libanesi, dovrebbe avere l'appoggio di tutte le formazioni politiche più consistenti, compreso il Partito sciita di Hezbollah, anche se appare ancora incerto il coinvolgimento nell'esecutivo delle Forze Libanesi guidate da Samir Geagea.
Il Patriarca Rai, rispondendo ai giornalisti che lo attendevano all'aeroporto di Beirut, ha insistito sul fatto che un governo di unità nazionale, per essere tale, deve disporre di un consenso parlamentare ampio, che superi la logica degli assi privilegiati tra forze politiche di maggior peso politico. "Cosa facciamo” ha sottolineato tra l'altro il Patriarca “con il 51% della popolazione che non ha partecipato alle elezioni e con chi non è di parte? Costoro rappresentano la metà della popolazione libanese. Non hanno il diritto di partecipare al governo?” Secondo il Patriarca maronita, un governo di unità nazionale può prendere forma solo se tutte le forze politiche in Libano lo appoggiano, “poiché il Paese ha bisogno dell'aiuto di tutti i suoi figli".
A interferire parzialmente nelle trattative per la formazione del nuovo governo libanese sono arrivate, la scorsa settimana, le sanzioni Usa disposte contro Hezbollah dall'Amministrazione USA. Tali sanzioni economiche non colpiscono solo gli affiliati al Partito sciita filo- iraniano, ma ogni altro soggetto coinvolto in rapporti di cooperazione con Hezbollah. Quindi, potrebbero potenzialmente entrare nel mirino delle sanzioni USA anche i ministeri libanesi affidati a esponenti di quel Partito.
Le elezioni politiche libanesi svoltesi lo scorso 6 maggio avevano visto una significativa affermazione di Hezbollah e del Movimento Patriottico Libero, il partito fondato dal Presidente libanese Michel Aoun. L'incarico di formare il governo era stato conferito da Aoun a Hariri – leader del Partito sunnita “Futuro” - già lo scorso 24 maggio, ma finora non hanno ancora avuto esito i tentativi di comporre gli interessi e le pretese divergenti delle diverse forse politiche e dar vita a un esecutivo per affrontare le gravi emergenze nazionali libanesi, in nome del bene comune. (GV) (Agenzia Fides 29/10/2018).


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