ASIA/THAILANDIA - Concluso il Concilio: “Nuove strade per testimoniare Cristo in Thailandia”

mercoledì, 3 giugno 2015

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Il Concilio plenario della Chiesa cattolica in Thilandia, appena conclusosi a Bangkok, è stato un momento importante per fare memoria del passato, delle nostre radici, e per guardare al futuro: i cattolici cercano nuove strade per incarnare il Vangelo nel paese e viverlo nella società, nell’economia, nella politica, per contribuire al bene comune della nazione”: è quanto dice all’Agenzia Fides p. Peter Watchasin, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Thailandia.
La Conferenza episcopale della Thailandia ha dichiarato il 2015 «Anno Santo» per commemorare i 350 anni dal primo Sinodo di Ayutthaya (antica capitale del paese), tenutosi nel 1664, che gettò le basi per la presenza stabile della Chiesa nella nazione del sudest asiatico. Momento centrale dell’anno giubilare è stato il Concilio plenario della Chiesa cattolica in Thailandia, tenutosi tra aprile e maggio, centrato sul tema “I discepoli di Cristo vivono la nuova evangelizzazione”.
Il Direttore racconta a Fides: “E’ stato un secondo sinodo, dopo quello di 350 anni fa. E’ stato un momento fecondo di riflessione, dialogo e confronto tra tutte le componenti della comunità cattolica. Ci siamo interrogati su come poter essere discepoli di Cristo oggi in Thailandia e su quali sono le nuove vie per proclamare la Buona Novella di Cristo. Ora si attende il documento finale, che è in fase di redazione. Nella prima parte si descrive la situazione della nazione, nella seconda si indicano le vie per l’azione pastorale della Chiesa”.
Attualmente il paese è sotto un governo militare, ma, rimarca p. Watchasin, “i generali hanno promesso nuove elezioni. Speriamo che mantengano questa promessa. Il loro intervento, dicono, è servito a rimettere ordine a pacificare il paese. Ma oggi la gente chiede di tornare alla democrazia, che noi sosteniamo. Se così non sarà, potrebbero nascere seri problemi e conflitti nel paese”, conclude. (PA) (Agenzia Fides 3/6/2015)


Condividi: