AFRICA/SIERRA LEONE - Il 150esimo anniversario della morte del fondatore della Società delle Missioni Africane: la testimonianza di un missionario

lunedì, 20 luglio 2009

Freetown (Agenzia Fides)- “Quando è stato proposto questo pellegrinaggio a Freetown per celebrare il 150° della morte del nostro Fondatore e dei suoi primi compagni, molti confratelli hanno pensato che sarebbe stata un’iniziativa ristretta a pochi e circoscritta nell’ambito SMA. E questo anche perché dopo quella tragica esperienza la SMA non è più stata presente in Sierra Leone. Grande invece è stata la nostra sorpresa nel vedere come questa celebrazione non era solo per noi ma aveva coinvolto tutta una Chiesa, tutto un Paese” dice p. Renzo Mandirola, missionario della Società delle Missioni Africane (SMA) dove ha ricoperto diversi posti di responsabilità, che ha inviato all’Agenzia Fides un resoconto delle celebrazioni del 150esimo anniversario della morte di Mons. Melchior Marion de Brésillac, fondatore della SMA e primo Vescovo del Vicariato della Sierra Leone (attuali Sierra Leone, Liberia e una parte della Guinea), che si sono tenute il 24 e il 25 giugno, a Freetown, la capitale della Sierra Leone (vedi Fides 23/6/2009 e 1/7/2009).
Allo stupore espresso dal missionario risponde Sua Eccellenza Mons. Edward Tamba Charles, Arcivescovo di Freetown, che afferma:“Queste celebrazioni ci ricordano che il piantare la Chiesa in questo Paese fu un’impresa pagata a caro prezzo, in termini di vite umane perse. È molto importante dunque che manteniamo viva la memoria di questo tragico capitolo nella storia della nostra Chiesa in Sierra Leone. Ma è ancora più importante che manteniamo e promuoviamo una coscienza missionaria, ad ogni livello, nella nostra Chiesa locale come il miglior omaggio che possiamo rendere a coloro che hanno sacrificato la loro vita in vista di stabilire la Chiesa nel nostro Paese. La Chiesa per la quale gli SMA morirono è ora una Chiesa locale fiorente, con tre diocesi e una quarta in arrivo. [...] Sono sicuro che Mons. de Brésillac e i suoi confratelli SMA sarebbero molto contenti di questo sviluppo perché vedrebbero che il loro sacrificio non è stato senza frutto. [...] Prego perché queste celebrazioni ci aiutino tutti ad essere più missionari nel nostro modo di pensare, nella nostra condotta e soprattutto nella testimonianza di vita”.
Nel pomeriggio del 25 giugno, giorno anniversario della morte di Mons de Marion Brésillac, nella chiesa di St Anthony, più capiente della cattedrale, ha avuto luogo una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Nunzio apostolico Mons. George Anthonysamy. P. Kieran O’Reilly, il Superiore Generale della SMA ha tenuto l’omelia, nella quale ha presentato la figura di Brésillac, a molti poco conosciuta o del tutto sconosciuta. Ha ricordato in seguito che dall’inizio fino ad oggi 4.000 missionari SMA sono stati al servizio della Chiesa in Africa. Ha quindi detto che gli attuali membri della SMA provengono da diversi Paesi d’Europa, Africa, dalle Americhe, dall’India e dalle Filippine, avendo tutti l’unico scopo di annunciare il Vangelo in Africa. I seminaristi attualmente in formazione sono circa 240.
Dopo aver commentato brevemente le letture della Messa per l’evangelizzazione dei popoli, ha affermato: “Ieri (24 giugno), al cimitero, sulla tomba dei nostri fratelli SMA, ho riconsacrato il nostro Istituto alla missione. E ho detto: ‘Siamo venuti qui in pellegrinaggio durante questi giorni per rendere omaggio al sacrificio della nostra prima comunità SMA e per onorare la loro memoria qui, su quello che per noi SMA è un suolo sacro. Nel nome di tutti i membri della SMA, dei nostri amici, dei membri delle nostre famiglie, dei benefattori rinnovo qui accanto alla loro tomba il nostro impegno ad avere a cuore la loro testimonianza spirituale e a rimanere fedeli al nostro carisma’. Questa è la ragione per cui noi siamo qui e perché celebriamo questo avvenimento speciale con voi in questa sera in cui voi ricordate il vostro primo Vescovo e noi il nostro Fondatore”.
Alla presenza di una larga rappresentanza della Chiesa del Paese, l’Arcivescovo di Freetown ha affermato di aver fatto una domanda ufficiale perché la SMA ritorni in Sierra Leone. Scherzando ha aggiunto: “Se non volete venire ad aprire una parrocchia, venite almeno a prendervi cura del vostro Fondatore e dei vostri primi confratelli. Noi ce ne siamo occupati per 150 anni!” (L.M.) (Agenzia Fides 20/7/2009 righe 46 parole 681)


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