AFRICA/SIERRA LEONE - Fallito golpe o protesta violenta di una frangia estremista di militari?

martedì, 28 novembre 2023 golpe   militari  

Freetown (Agenzia Fides) – Tentativo di golpe militare o semplice “pronunciamento” di una frangia militare? È quello che ci si chiede in Sierra Leone dopo gli scontri scoppiati all’alba di domenica 26 novembre nella capitale Freetown.
Uomini armati hanno prima assalito, nel tentativo forse parzialmente riuscito di impadronirsi di armi, l’armeria della caserma di Wilberforce, la più grande del Paese, situata vicino alla villa presidenziale in una zona altamente sorvegliata della città. Gli uomini armati hanno ingaggiato uno scontro a fuoco per diverse ore con le forze di sicurezza. Hanno anche preso di mira i principali centri di detenzione, inclusa la prigione centrale che ospita più di 2.000 detenuti, e hanno liberato o rapito un numero non confermato di persone.
Nei combattimenti sono morte almeno 20 persone 13 delle quali sono militari governativi. “Si è trattato probabilmente più di un avvertimento che di un vero e proprio tentativo di golpe militare” dicono all’Agenzia Fides fonti locali che hanno chiesto l’anonimato. “Elementi militari in servizio o in congedo insieme a frange dell’opposizione hanno voluto dire al Presidente “ci siamo anche noi”, forse per ottenere qualche cosa in cambio” dicono le fonti di Fides. “Occorre dire che questa volta il fatto è stato riportato dalla stampa internazionale ma incidenti minori si verificano di tanto in tanto dalla contestata rielezione Julius Maada Bio, il 24 giugno di quest’anno (vedi Fides 23/6/2023 e 13/7/2023)”.
Lo scorso agosto le proteste antigovernative hanno provocato la morte di sei agenti di polizia e almeno 21 civili. In quel caso il Presidente aveva affermato si era trattato di un tentativo di rovesciare il governo. Nel suo discorso alla nazione di domenica invece Julius Maada Bio ha usato termini più pacati anche perché l’opposizione dopo mesi di proteste aveva accettato di rientrare in Parlamento e nei consigli comunali.
“Ora la situazione rimane calma, il coprifuoco decretato domenica è stato ridotto dalle 9 di sera alle 6 del mattino” riferiscono le nostre fonti. “I vescovi domenica hanno emesso un comunicato nel quale dispensavano i fedeli dal partecipare dalla messa domenicale e di rimanere a casa pregando per la pace. Una decisione per evitare incidenti durante gli spostamenti dei fedeli per recarsi nelle chiese”.
Gli scontri di domenica 26 novembre hanno fatto rievocare ai meno giovani quelli del 25 maggio 1997 che riattivò la guerra civile della Sierra Leone, scoppiata nel 1991 ma che fino a quel momento sembrava vivere una fase di quiete. (L.M.) (Agenzia Fides 28/11/2023)


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