Alessandro Corallo - “AD HAITI SI NASCE ULTIMI” La vera storia di Théophile e di altri bambini - Ed. EMI

mercoledì, 17 maggio 2006

Roma (Agenzia Fides) - Il racconto inizia nelle periferie di questo paese martoriato, Haiti, tra i più poveri dell'America Latina. I sentimenti e l'impegno dell'Autore si intrecciano con la dura vita quotidiana dell'isola. Ad Haiti ci sono davvero le spiagge incantate dei depliant pubblicitari, ma anche discariche a cielo aperto, miseria, fame, malnutrizione, e malattie come dissenteria, tubercolosi, polmonite, morbillo continuano a seminare morte tra la gente. Le coste di Haiti sono meravigliose, ma la vita media è di 49 anni. Nei villaggi turistici, quando c'erano, ci si divertiva fino
a tardi, ma nella capitale la corrente elettrica arrivava soltanto una volta la settimana. Ogni giorno i bambini lottano per la sopravvivenza, percorrono chilometri per andare a prendere l'acqua, non possono andare a scuola, giocare, vivere. Su mille nati, il 12% non raggiunge i cinque anni di età. A causa dell'incandescente clima politico e delle violenze che attraversavano il paese, il Ministero degli Esteri italiano consigliava di recarsi ad Haiti solo per ragioni improrogabili. I volontari ne hanno sempre avute a centinaia: i bambini della baraccopoli di Fatima, tra cui Théophile, uno degli oltre 2 milioni di bambini nel mondo condannati dall'Aids. (S.L.) (Agenzia Fides 17/5/2006 - Righe 14; Parole 200)


Condividi: