Andrea Tornielli - “PROCESSO AL CODICE DA VINCI” - in edicola con «Il Giornale»

mercoledì, 10 maggio 2006

Roma (Agenzia Fides) - Il libro «Processo al Codice Da Vinci» prende in esame dettagliatamente i principali contenuti dell'omonimo romanzo di Dan Brown (che sono ora stati trasferiti nel kolossal in uscita nelle sale di tutto il mondo il 19 maggio) e si sofferma sulle accuse più pesanti che l'autore rivolge contro la Chiesa. Vengono analizzati anche i contenuti dei libri che hanno «ispirato» Brown, già pubblicati negli anni scorsi. Nella premessa si spiegano le ragioni del libro: anche se molti
ripetono che il romanzo di Dan Brown è «solo fiction», in realtà lo stesso autore e i suoi ispiratori sono convinti che si tratti di realtà storica e lo fanno trasparire in ogni capitolo, con un'opera
puntuale di indottrinamento del lettore, portato a identificarsi con la protagonista femminile del romanzo, Sophie Neveu, che viene «iniziata» alla conoscenza del terribile mistero: Davvero la Chiesa delle origini era fondata sul principio femminile? Davvero la Maddalena era la sposa di Gesù? Davvero Cristo era un uomo come tutti gli altri che a poco a poco è stato «divinizzato»? Davvero gli «innocui» vangeli canonici sono stati scelti sacrificando i più antichi e veritieri apocrifi gnostici per nascondere una tremenda verità in grado di scardinare i principi del cristianesimo? Una serie infinita di domande che, pagina dopo pagina, il lettore è portato a farsi.
Nel capitolo primo viene fornita una dettagliata sintesi del romanzo. Il capitolo secondo prende in esame il film che Ron Howard ha appena finito di girare: i retroscena di quanto è accaduto, quanto è costato… Il capitolo terzo analizza la prima grande accusa lanciata da Dan Brown e dai suoi ispiratori contro la Chiesa: egli infatti sostiene che Maria Maddalena fosse la moglie di Gesù e che abbia avuto dei figli da lui. Questa convinzione è tratta da un vangelo apocrifo gnostico piuttosto tardo. In maniera semplice e comprensibile a tutti, «Processo al Codice Da Vinci» spiega la grande differenza stilistica e storica dei vangeli canonici da quelli apocrifi e mostra come quell'unico passo sul quale Dan Brown si basa per la sua teoria sia in realtà un testo molto «corrotto» (con molti «buchi») e soprattutto abbia un significato ben diverso da quello che Brown vuole dargli.
Nel capitolo quarto si affronta un'altra tesi di Dan Brown, quella secondo la quale sarebbe stato l'imperatore Costantino a scegliere i vangeli canonici e a imporre al Concilio di Nicea di proclamare la divinità di Gesù, che fino a quel momento non era considerato Dio ma soltanto un uomo saggio. Queste accuse assurde e antistoriche vengono confutate citando molti testi antichi,
del I secolo, dove Gesù è evidentemente dichiarato un essere divino. Il capitolo quinto presenta l'altra grande leggenda che ha ispirato Dan Brown, vale a dire quella legata ai presunti «misteri» del paesino francese Rennes Le Chateau e ai documenti antichi che sarebbero stati scoperti al Louvre e che proverebbero l'esistenza di una discendenza nascosta risalente alla Maddalena. Viene dimostrato con testimonianze inconfutabili che quelle pergamene sono false e sono state fabbricate negli anni Sessanta quindi depositate alla Biblioteca Nazionale di Parigi dove sono state «scoperte» dai protagonisti di questa vicenda torbida. Nel capitolo sesto, grazie all'aiuto e alla testimonianza dei più grandi esperti della pittura di Leonardo vengono smontate le teorie di Dan Brown sui dipinti del grande autore rinascimentale. E si dimostra che molte delle «informazioni» presentate nel «Codice Da Vinci» sono in realtà false: basta guardare con attenzione i quadri. Infine, nel capitolo settimo, vengono prese brevemente in considerazione le accuse rivolte da Dan Brown all'Opus Dei e si spiega che cos'è, in realtà, la Prelatura fondata da san Josemaría Escrivà. (S.L.) (Agenzia Fides 10/5/2006 - Righe 41; Parole 610)


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