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Kampala (Agenzia Fides)- Sono 10 milioni e 400mila gli elettori ugandesi chiamati domani, 23 febbraio, alle urne per le elezioni presidenziali e parlamentari.
In tutto i candidati alla Presidenza sono 5 ma il vero confronto e tra il Presidente uscente Yoweri Museveni, e il suo ex medico personale, Kizza Besigye, capo del Forum per il cambiamento democratico. I sondaggi effettuati nelle ultime settimane attribuiscono infatti all’attuale Capo dello Stato, e leader del Movimento di Resistenza Nazionale, il 47 per cento dei voti, mentre Besigye otterrebbe 36 per cento dei voti.
Le elezioni di domani sono le prime multipartitiche da quando Museveni ha preso il potere nel 1986. Gli elettori si erano espressi per un ritorno al multipartitismo in un referendum che si è svolto nel luglio scorso.
Nel 1982 Besigye, divenne il medico personale di Museveni quando questi era il leader del movimento di guerriglia che prese il potere nel 1986. Diventato ministro, nel 1998, l’ex medico entrò in rotto con Museveni per aver pubblicato un articolo nel quale accusava l’attuale Presidente di essere un dittatore. Dopo aver perso le elezioni nel 2001, Besigye si era rifugiato in Sudafrica, affermando di temere per la propria vita. Nel 2005 rientra in Uganda, ma viene arrestato per un breve periodo con l’accusa di tradimento. Sul processo che vede imputati Besigye e altre 22 persone per il reato di terrorismo si è creato un conflitto tra l’Alta Corte di Kampala e il tribunale militare L'Alta corte ha concesso la libertà su cauzione a 14 dei 22 imputati che erano comparsi davanti ad una corte marziale, nonostante la sentenza di incostituzionalità emessa dalla Corte costituzionale. In segno di aperta sfida, il tribunale militare ha emesso un mandato di arresto per i 14 uomini, che sono quindi ritornati in carcere. Truppe delle forze armate ugandesi hanno preso d'assedio l’ingresso dell'edificio che ospita l’Alta corte, dove i 22 imputati devono rispondere di alto tradimento insieme a Besigye, il cui processo è stato però è aggiornato al 15 marzo, dopo le elezioni di domani. (L.M.) (Agenzia Fides 22/2/2006 righe 30 parole 356)
