AFRICA/CONGO RD - “Si rispetti l’integrità territoriale della RDC e si coinvolgano le popolazioni locali nei colloqui di pace”: appello della società civile del Sud Kivu

mercoledì, 1 ottobre 2025 società civile   guerra   pace  

Kinshasa (Agenzia Fides) – Non si possono ignorare le popolazioni delle zone di guerra non invitandole ai negoziati per risolvere i conflitti che le riguardano. È questo il senso dell’appello lanciato da un gruppo di notabili e di capi tradizionali della società civile del Sud Kivu indirizzato a Mohammed Abdulaziz Saleh Al-Khulaif, Ministro di Stato del Qatar incaricato della mediazione tra il Ruanda e la Repubblica Democratica del Congo per risolvere il conflitto in atto nella parte orientale di quest’ultimo Paese.
La mediazione del Qatar è volta soprattutto a trovare un accordo tra il governo di Kinshasa e i ribelli dell’M23/AFC (Alleanza del Fiume Congo) appoggiati da Kigali, mentre quella degli Stati Uniti è concentrata sulla riconciliazione tra RDC e Ruanda. Un primo risultato è stato ottenuto con la firma nello Studio Ovale della Casa Bianca di un’intesa tra RDC e Ruanda (vedi Fides 27/6/2025), seguita poi il 19 luglio dalla firma a Doha di una dichiarazione di principio tra il governo di Kinshasa e l’M23/AFC (vedi Fides 21/7/2025), premessa per un accordo definitivo che doveva essere raggiunto a metà agosto. Intesa che però non è stata ancora raggiunta (vedi Fides 19/8/2025).
Il Qatar aveva presentato il 14 agosto una proposta di accordo di pace globale che però ha suscitato diverse perplessità tra gli estensori della petizione perché a loro dire nel testo vi sono clausole che mettono a rischio “il rispetto della sovranità, dell'indipendenza, dell'unità e dell'integrità territoriale della RDC”.
Tra queste c’è l’Articolo 8, relativo alla creazione di una forza speciale ad interim per la "regione colpita". Secondo loro, questa disposizione è profondamente problematica. Soprattutto perché il punto (a) stabilisce: "La forza speciale ad interim eserciterà le sue funzioni in conformità con un mandato temporaneo di cinque anni, rinnovabile se necessario".
“Pertanto – prosegue il documento pervenuto all’Agenzia Fides- appare pericoloso per l'integrità territoriale della RDC affidare il mandato di protezione e difesa del territorio a qualsiasi istituzione diversa dalle Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC)”. “In conformità con la Costituzione del nostro Paese, la difesa dell'intero territorio, missione sovrana per eccellenza, ricade sotto la sovranità dello Stato centrale”.
Infine la petizione sottolinea che “appare logico che la società civile delle "regioni colpite" dovrebbe essere invitata ai colloqui di Doha, che hanno un profondo impatto sul nostro presente e sul nostro futuro. Che la comunità internazionale non ripeta gli errori del passato. Impariamo la lezione dalle tragedie in Ucraina e Palestina che si stanno svolgendo davanti ai nostri occhi”. (L.M.) (Agenzia Fides 1/10/2025)


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