Conferenza Episcopale Papua Nuova Guinea e Isole Salomone
Port Moresby (Agenzia Fides) – Nella mano destra la Sacra Bibbia, in quella sinistra le fedi nuziali. Al collo la croce del catechista. Sono i tre simboli che caratterizzano il nuovo ritratto ufficiale di Peter To Rot, il primo Santo della Papua Nuova Guinea che sarà canonizzato domenica 19 ottobre in piazza San Pietro da Papa Leone XIV. L’immagine, che presto sarà trasformata in arazzo per essere poi esposto il giorno della canonizzazione sulla facciata della basilica vaticana, realizzata dal pittore spagnolo Raúl Berzosa Fernández e commissionata da padre Tomas Ravaioli, missionario dell’Istituto del Verbo Incarnato (IVE), Vice-Postulatore della Causa di Canonizzazione, è stata svelata in questi giorni ai fedeli papuani.
Il ritratto, spiegano dalla Conferenza Episcopale della Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, “è una fedele rappresentazione del giovane catechista”. Basato “sull'unica fotografia conosciuta di To Rot”, riunisce in un’unica immagine la storia del catechista-martire. Un catechista che, come ha detto a Fides padre Ravaioli, è “una bussola a cui guardare” in questi tempi in cui “il matrimonio e la famiglia sono attaccati e subiscono ogni tipo di distorsione” (vedi Fides 13/6/2025).
Le fedi nuziali, raffigurate nella sua mano sinistra, simboleggiano il suo sacrificio in difesa del matrimonio cattolico. To Rot fu infatti arrestato e poi martirizzato per essersi opposto alla poligamia e per aver sostenuto l'unione sacramentale tra uomo e donna. La Bibbia, tenuta invece nella mano destra, sottolinea la dedizione di To Rot alla Parola di Dio: nutrito quotidianamente dalla Sacra Scrittura e dall'Eucaristia, traeva forza da queste fonti per far fronte alla persecuzione.
La croce del catechista, portata al collo e collocata al centro del petto è il segno della sua fede incrollabile. Durante la guerra, molti catechisti nascondevano queste croci per paura di ritorsioni da parte dei giapponesi che occupavano l’isola. To Rot, tuttavia, al contrario, la indossava con orgoglio, chiedendo che gli fosse portato il crocifisso che aveva in casa prima della sua esecuzione. Le sue parole di addio alla moglie Paula furono: "Portami il crocifisso del catechista che abbiamo a casa".
La scelta di affidare la realizzazione del ritratto del Santo a Raúl Berzosa Fernández, maestro del realismo dei nostri giorni, precisano dalla Conferenza Episcopale, è dovuta non solo alla sua fama: l’artista, infatti, “è conosciuto a livello mondiale per le sue opere religiose che adornano le chiese in tutte continenti. Con una reputazione per il naturalismo vivido e composizioni profondamente spirituali, l'ultima opera di Berzosa rende omaggio all’amore di To Rot per Cristo”. (F.B.) (Agenzia Fides 5/9/2025)