Roma (Agenzia Fides) – L’attacco iniziato questa notte (13 giugno) da Israele contro l’Iran fa alzare l’asticella della “guerra mondiale a pezzi” più volte denunciata da Papa Francesco. E in effetti l’Iran ha qualificato gli attacchi di questa notte come “una dichiarazione di guerra”.
Il governo israeliano ha giustificato l’operazione militare (che prevede che durerà settimane) per impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari. Proprio ieri, 12 giugno, il Consiglio dei governatori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) aveva adottato una risoluzione che condanna l'Iran per "inosservanza" dei suoi obblighi nucleari. Il testo, redatto da Londra, Parigi e Berlino (E3) in collaborazione con Washington, è stato approvato da 19 dei 35 Paesi, con tre contrari e 11 assenti. E nella notte tra il 12 e il 13 giugno è partito l’attacco israeliano che chiaramente era stato pianificato da lungo tempo.
L’attacco iniziale ha preso di mira il complesso per l’arricchimento dell’uranio di Natanz, ma non gli altri siti del programma atomico iraniano (vedremo se saranno colpiti in seguito), le difese aeree e le basi di missili in grado di raggiungere Israele. A questi obiettivi si sono aggiunti omicidi mirati di scienziati e di responsabili militari iraniani. Tra le personalità uccise c’è il consigliere politico dell'ayatollah Ali Khamenei, Ali Shamkhani, figura chiave nel sistema politico iraniano che interloquiva con l’amministrazione Trump per permettere all’Iran di proseguire il suo programma nucleare civile. Shamkhani aveva lanciato un messaggio moderato durante i negoziati tra Stati Uniti e Iran, affermando che "la soluzione è vicina attraverso la diplomazia”. Shamkhani ha inoltre avuto un ruolo importante per la normalizzazione delle relazioni tra Iran e Arabia Saudita.
L’Amministrazione Trump ha dichiarato attraverso il Segretario di Stato Marco Rubio, che "Israele ha intrapreso un'azione unilaterale contro l'Iran” e che gli Stati Uniti. “non sono coinvolti in attacchi contro l'Iran e la nostra massima priorità è proteggere le forze americane nella regione. Israele ci ha comunicato di ritenere che questa azione fosse necessaria per la sua autodifesa”.
In un messaggio postato su Truth Social il Presidente Trump ha affermato: "Ci sono già state grandi morti e distruzioni, ma c'è ancora tempo per porre fine a questo massacro, con i prossimi attacchi già pianificati che saranno ancora più brutali". Lasciando così intendere di essere a conoscenza delle prossime mosse israeliane. Quindi gli attacchi israeliani sono coordinati con Washington al fine di ottenere concessioni iraniane al tavolo negoziale? Oppure ormai la situazione è sfuggita di mano? Ci si può chiedere inoltre se all’interno dell’Amministrazione Trump vi siano profonde divergenze sull’avvio delle operazioni militari israeliane. La Direttrice dell’Intelligence Nazionale che sovrintende le 18 agenzie spionistiche americane, il 10 giugno aveva postato un video nel quale avvertiva che l’umanità è “sull'orlo dell’annichilimento nucleare”. Una presa di distanze per un attacco dalla conseguenze imprevedibili? (L.M.) (Agenzia Fides 13/6/2025)