AFRICA/SUD SUDAN - Mobilitate le strutture della Chiesa per accogliere le persone in fuga dai combattimenti in Sudan

giovedì, 11 maggio 2023 guerre   sfollati   rifugiati  

Juba (Agenzia Fides) – Mobilitare le congregazioni religiose presenti nell’Arcidiocesi di Juba, capitale del Sud Sudan, per accogliere le persone in fuga dalla guerra tra esercito e paramilitari in Sudan. È quanto ha chiesto Mons. Stephen Ameyu Martin, Arcivescovo di Juba, alle congregazioni religiose presenti nell’Arcidiocesi
I violenti scontri tra l’esercito e i paramilitari delle RDF (Rapid Support Forces) non risparmiamo nessuno. Tra le persone i fuga vi sono pure religiosi e religiose di diverse congregazioni presenti in Sudan
“Con la lettera che ho indirizzato a tutte le comunità religiose qui nell'arcidiocesi, ho indicato che almeno tutti noi apriamo le nostre case ai nostri fratelli che sono in Sudan, dai missionari Mill Hill ai Padri Bianchi e alle Suore del Sacro Cuore” afferma Mons. Martin durante una riunione con i responsabili religiosi
In una telefonata durante l'incontro, il Vescovo di Malakal Mons. Stephen Nyodho ha denunciato la situazione delle persone in fuga dal Sudan, che continuano a giungere in massa nella capitale dell’Alto Nilo dove vengono accolte provvisoriamente a Ruweng.
“La risposta del governo è ancora tardiva perché migliaia di persone sono bloccate a Riverside a Ruweng e anche a Melut” ha riferito Mons. Nyodho. “La Caritas della diocesi di Malakal ha offerto barche per permettere a queste persone di attraversare il fiume fino a Malakal“, ha aggiunto.
Il governo sud sudanese afferma di aver inviato una decina di autocarri per trasportare i propri cittadini rimasti intrappolati nella capitale sudanese Khartoum per trasferirli nello Stato sud sudanese dell’Alto Nilo. Stato che vive una difficile situazione umanitaria per l’alto numero di sfollati interni causati dalla guerra civile in Sud Sudan (vedi Fides 6/12/2022).
Secondo le autorità di Juba finora solo oltre 50.000 le persone in fuga dalla guerra in Sudan arrivate in Sud Sudan, in gran parte espatriati sud sudanesi che vivevano a Khartoum.
Anche Egitto e Ciad hanno accolto flussi di rifugiati provenienti dal Sudan, rispettivamente 70.000 e 30.000. Altri migliaia si sono diretti in Etiopia.
Nel frattempo il conflitto in Sudan non si ferma e rischia di trasformarsi da confronto tra due poteri militari in lotta tra loro in guerra civile, come fa temere la notizia del saccheggio dei depositi della polizia con la sottrazione di migliaia di armi, nella città di El Geneina, nel Darfur, nel Sudan occidentale al confine col Ciad, già teatro di scontri tra miliziani locali e i Janjaweed filogovernativi da quali sono nate le RDF. (L.M.) (Agenzia Fides 11/5/2023)


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