AFRICA/SUDAFRICA - “Le proteste per le giuste richieste degli operatori sanitari non devono danneggiare i pazienti” dice il Vescovo di Mthatha

mercoledì, 15 marzo 2023 sanità   vescovi   sindacati  

Johannesburg (Agenzia Fides) - La Corte d'appello del lavoro sudafricano ha ordinato agli operatori sanitari statali di porre fine a una settimana di sciopero che ha interessato alcuni dei principali ospedali del Paese.
Gli aderenti al National Education, Health and Allied Workers' Union (NEHAWU) sono in sciopero dalla scorsa settimana dopo il fallimento delle trattative salariali con il governo. I membri di Nehawu si sono opposti all'aumento del 4,7% proposto dal governo per l'anno finanziario 2023-24, affermando che l'offerta era inferiore agli alti costi della vita.
Per far fronte allo sciopero l’esercito sudafricano (SANDF) ha inviato i propri operatori sanitari militari negli ospedali civili, su richiesta del Dipartimento della Salute. Secondo la stampa sudafricana lo sciopero ha portato alla morte di almeno cinque persone e forti disagi alle persone ricoverate.
“Il metodo per lottare per un giusto salario deve essere bilanciato con il giuramento degli operatori sanitari di salvare vite umane” ha detto Mons. Sithembele Sipuka, Vescovo di Mthatha in una dichiarazione nella quale rinnova la “simpatia per la causa degli operatori sanitari, ma il fine della loro causa non giustifica i mezzi crudeli e criminali” adottati per raggiungerlo.
“Sia chiaro, gli operatori sanitari in questo Paese non sono apprezzati per il loro valore nel mantenere sani e vivi i poveri che non possono permettersi di andare negli ospedali privati” sottolinea Mons. Sipuka. “Si prendono cura dei poveri con grande sacrificio, il più delle volte con mezzi e spazi inadeguati per svolgere il proprio lavoro. Come abbiamo visto durante il culmine del Covid, a volte pagano il prezzo più alto, perdendo la vita”. Gli operatori sanitari - continua il Vescovo di Mthatha – “meritano di essere rispettati, trattati bene e pagati bene. Secondo tutte le indicazioni e i fatti, ciò non avviene a causa della mancanza di attenzione da parte delle autorità”.
“Questo, tuttavia, non giustifica il loro metodo per sollevare la loro nobile richiesta di un salario dignitoso” sottolinea Mons. Sipuka. Tra le pratiche illegali citate dal Vescovo c’è: “impedire ai malati poveri di accedere ai servizi sanitari quando ne hanno più bisogno, intimidire coloro che scelgono di lavorare e danneggiare le proprietà ospedaliere”. “Invito gli operatori sanitari cattolici, sì, a lottare seriamente per un giusto salario, ma a dissociarsi da forze e ideologie prive di rispetto per la vita che si impegnano in attività illegali e criminali” conclude Mons. Sipuka.
Oltre ai lavoratori sanitari anche quelli dei trasporti e dei porti sono in piede di guerra da mesi, il tutto aggravato da una forte crisi energetica con frequenti blackout elettrici. (L.M.) (Agenzia Fides 15/3/2023)


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