AMERICA/ARGENTINA - “Rompiamo il silenzio che uccide”: vivere con dignità nei quartieri popolari, contrastare le tossicodipendenze e le loro conseguenze

venerdì, 10 marzo 2023 situazione sociale   droga   chiese locali  

Rosario (Agenzia Fides) – “Si sta costituendo un para-stato che non ruota ogni quattro anni e che nel tempo si consolida nel suo potere e nella sua struttura finanziaria, offrendo armi, avvocati, protezione e molte altre risorse. Senza un grande accordo sociale e politico, qualsiasi declamazione di una soluzione a ciò che sta accadendo, resta solo un miraggio”. Questa l’affermazione della Pastorale dei quartieri popolari e della Pastorale della Tossicodipenza dell’Arcidiocesi di Rosario, che denuncia l’abbandono dei quartieri dove vivono i poveri e la classe media operaia. Qui sono carenti il sistema di illuminazione elettrica, i servizi igienico-sanitari, la pulizia, i trasporti pubblici, le strade e i marciapiedi. “Le persone di Rosario sono per lo più persone buone e solidali – evidenzia la dichiarazione - che vogliono progredire con il loro lavoro e costruire una città migliore. Ma oggi sono costretti a emigrare non solo fuori dal paese ma anche verso le città e i paesi vicini in cerca di una vita più sicura”.
Il documento manifesta tuttavia fiducia nella classe politica, esortandola a unirsi “per rendere i nostri quartieri un luogo dove tutti possano vivere con dignità”, ad abbandonare la violenza nei discorsi e ad eliminare dalle sue fila coloro che sono complici di “una corruzione che uccide”. “Sappiamo che è possibile uscire dalla situazione attuale, la speranza ci sostiene, siamo tutti parte della soluzione” sottolinea il documento, chiedendo programmi di sostegno per bambini, adolescenti e giovani nei quartieri vulnerabili, creando una rete di accompagnamento che faciliti la loro partecipazione all’istruzione scolastica, alla formazione professionale, all'inserimento nel mondo dello sport e dell'arte. Ogni anno poi si assiste al vuoto istituzionale nel periodo delle vacanze, dove ci sono poche alternative, così come nei fine settimana: “Quando lo Stato è assente e la comunità non è sostenuta nelle iniziative di inclusione, altri protagonisti finiscono per prendere il suo posto, offrendo denaro facile, violenza e morte”.
Si rileva quindi nel documento che c’è anche bisogno di un sistema sanitario che abbia uno sguardo sulle dipendenze, per contenere ed accompagnare le persone consumatrici di sostanze legali e illegali. “Il consumo non genera solo morti a causa di sparatorie, ma anche suicidi, incidenti stradali e incidenti sul lavoro. Anche i membri della famiglia muoiono a causa del grande stress e dell’angoscia che provano. La mancanza di dati su questi eventi aggrava l'invisibilità della profonda crisi che stiamo vivendo. Ci stiamo preparando ad accompagnare il crescente numero di persone che, a causa delle dipendenze, finiscono in situazioni di disabilità motorie, mentali e cognitive?”
I rappresentanti della Pastorale dei quartieri popolari e della Pastorale della Tossicodipenza dell’Arcidiocesi di Rosario chiedono quindi al Potere Legislativo nazionale, provinciale e comunale, di essere veloce nella creazione di leggi e ordinanze, che “tenendo conto dell'esperienza delle organizzazioni sociali e religiose che svolgono lavoro comunitario nei quartieri”, stabiliscano un quadro normativo di iniziative per diverse esigenze: comunità residenziali per bambini e adolescenti con problemi di consumo di droghe; cure residenziali per persone che soffrono di dipendenza da consumo; case assistite per persone con problemi di salute mentale; centri residenziali per donne, con o senza figli, vittime di violenza di genere e/o consumo da dipendenza; ostelli per senzatetto.
“È necessario uscire dal silenzio ipocrita e acritico” è ribadito nel documento: silenzio dello Stato che da 25 anni non realizza campagne di prevenzione; silenzio del sistema finanziario che non adotta misure per prevenire il riciclaggio; silenzio degli osservatori statali e delle università, che non producono dati su ciò che riguarda il consumo, la dipendenza e le conseguenze che producono sulla salute e sulla società; silenzio del mondo accademico che non forma i futuri professionisti per affrontare uno dei principali problemi della città, e non genera consapevolezza critica all'interno della propria comunità; silenzio della giustizia quando non rafforza le sue strutture federali e provinciali per indagare sulle reti di potere pubblico e privato corrotte; “taciamo come società quando non parliamo come famiglia di ciò che ci accade, del consumo, di come prevenire l'abuso di psicofarmaci e l'uso di alcol nei minori”.
(SL) (Agenzia Fides 10/3/2023)


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