AFRICA/SOMALIA - Il Papa prega per le vittime dell’attentato a Mogadiscio. Vescovo Bertin: serve unità per sconfiggere il male

domenica, 30 ottobre 2022 aree di crisi   terrorismo   jihadisti   geopolitica   papa  

Mogadiscio (Agenzia Fides) – “Questi giorni dolorosi devono unire i somali a riconoscere chi sono gli amici e gli indifferenti in questi momenti difficili. Mentre piangiamo dimostreremo forza e volontà di superare le nostre sfide” Questo il messaggio a freddo del prof. Sonkor Geyre, Presidente dell’Institute of Federalism and Security Analysis IFSA, in merito all’attentato rivendicato dai miliziani jihadisti di Al-Shabaab che ieri, sabato 29 ottobre hanno seminato morte tra la popolazione di Mogadiscio.
“Mentre si continua a scavare tra le macerie, aumenta il numero delle vittime. Al momento non sappiamo di preciso quante sono – riferisce il professore - ma temiamo che possano essere centinaia. L’ospedale De Martino della città, reso efficiente grazie al sostegno italiano, è impegnato in prima linea nella cura dei feriti”.

Secondo la ricostruzione dei fatti accreditata anche dalle autorità somale, jihadisti di Al-Shabaab ha fatto esplodere una prima bomba che ha attirato la popolazione, insieme a poliziotti e mezzi di soccorso, per poi farne esplodere un'altra causando un numero ancora imprecisato di vittime tra civili, le forze di polizia e i funzionari governativi.
Papa Francesco, dopo la preghiera mariana dell’Angelus di oggi, domenica 30 ottobre, ha detto: "Mentre celebriamo la vittoria di Cristo sul male e sulla morte, preghiamo per le vittime dell’attentato terroristico che, a Mogadiscio, ha ucciso più di cento persone, tra cui molti bambini. Dio converta i cuori dei violenti".
Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e Amministratore apostolico di Mogadiscio raggiunto telefonicamente dall’Agenzia Fides, ha fatto riferimento ai tentativi del governo di instaurare un dialogo con i ribelli nelle ultime settimane. “Purtroppo” sottolinea con dolore il Vescovo Berdin “con l’attacco all’interno del Paese ogni speranza di sviluppi positivi sembra svanire. Un attacco fatto anche per dimostrare che i ribelli possono colpire le istituzioni nella Capitale. Distruggere quanto la popolazione con il governo sta cercando di ricostruire”. Il Vescovo Bertin sottolinea che questa emergenza va ad aggravare una situazione già resa insostenibile dall’emergenza della siccità e di altre calamità naturali. “Adesso i ribelli non si limitano a colpire obiettivi militari, ma attaccano la popolazione. Spero che il popolo si compatti con le istituzioni politiche per sconfiggere questo male.”.
La tragedia di oggi riporta alla memoria la terribile esplosione che ha sconvolto Mogadiscio nel 2017, provocando la morte di centinaia di donne, bambini, commercianti: Una esplosione avvenuta nella stessa zona, nello stesso giorno e alla stessa ora in cui è stata perpetrata la strage di sabato 29 ottobre. (GF) (Agenzia Fides 30/10/2022)


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