AFRICA/SUDAN - 60.000 vittime ogni anno e 60 milioni di persone in 36 paesi dell’Africa subsahariana corrono il rischio di essere infettate dalla malattia del sonno

mercoledì, 7 settembre 2005

Roma (Agenzia Fides) - La malattia del sonno, causata dalla mosca tsetsé, provoca ogni anno migliaia di vittime e purtroppo ancora non ci sono trattamenti efficaci per combatterla. Ora l’allarme è in forte ascesa nel sud del Sudan.
Quasi il due per cento della popolazione sottoposta alle analisi risulta infetta e la preoccupazione è più che giustificata visto che si parla di epidemia quando si ha una percentuale di infezioni del 4%. Tambura e il vicino villaggio di Ezo, si trovano in quello che viene considerato l’epicentro della fascia africana della malattia del sonno, che parte dal Senegal e percorre tutte le zone tropicali fino all’ovest dell’Uganda.
Sconosciuta nella maggior parte del mondo questa malattia, detta anche tripanosmiasi, colpisce tra le 300.000 e le 500.000 persone nei paesi poveri. Si contrae attraverso la puntura della mosca tsetsé e, nonostante i sintomi possano non comparire subito, se non viene curata può essere letale.
Nella fase iniziale la malattia non presenta sintomi allarmanti se non mal di testa, febbre e senso di stanchezza. Ma, nella seconda fase, il parassita colpisce il sistema neurologico e può portare convulsioni, insonnia di notte e sonnolenza di giorno, fino a provocare lo stato di coma e la morte.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la tripanosomiasi africana ogni anno causa 60.000 vittime, mentre 60 milioni di persone in 36 paesi dell’Africa subsahariana corrono il rischio di essere infettate.
La versione latinoamericana, chiamata tripanosomiasi americana o malattia di Chagas, ha infettato tra 16 e 18 milioni di persone e altre cento milioni sono esposte all’infezione in 21 paesi.
La cosa grave è che, in entrambi i casi, la ricerca per lo sviluppo di farmaci più efficaci è quasi inesistente.
(AP) (7/9/2005 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:307)


Condividi: