Mongomo (Agenzia Fides) – “L’Episcopato dell’Africa Centrale sia portavoce e difensore instancabile della gioventù presso i rispettivi governi e società, richiamando l’attenzione sulla realtà del fenomeno migratorio che vede i giovani in prima linea, soprattutto come vittime”. E’ l’invito lanciato dall’Arcivescovo Protase Rugambwa, intervenuto a nome della Sezione per la Prima Evangelizzazione e le nuove Chiese Particolari del Dicastero per l’Evangelizzazione, all’Assemblea Plenaria dell’Acerac (Association des Conférences Episcopales de la Région de l'Afrique Central, Associazione delle Conferenze Episcopali dell’Africa centrale). L'Acerac, istituita nel 1989, raggruppa i Vescovi di Camerun, Ciad, Gabon, Guinea equatoriale, Repubblica Centrafricana e Congo.
L’Assemblea 2022, che si tiene a Mongomo, in Guinea equatoriale, dal 17 al 24 luglio, ha per tema “Il fenomeno della migrazione giovanile: il caso dell'Africa centrale”, tema ritenuto “essenziale e attuale” dall’Arcivescovo, che fa seguito agli argomenti discussi nell’ultimo Sinodo dei Vescovi sui giovani, negli anni 2018-2019, a cui ha fatto eco l’Esortazione Apostolica Christus vivit di Papa Francesco.
Di fronte al fenomeno migratorio, ha sottolineato Monsignor Rugambwa, occorre “aiutare la gioventù dell’Africa Centrale a non sprecare, ma piuttosto a plasmare una identità che valorizzi le proprie origini, la propria cultura e la propria religiosità, nell’incontro con nuovi schemi e modelli culturali e religiosi. Tutta la Chiesa, cominciando da noi Pastori, deve impegnarsi nel fare fronte a questo fenomeno migratorio, valutandone gli elementi postivi e negativi.”
Nel suo discorso Monsignor Rugambwa ha espresso apprezzamento per la buona collaborazione che lega il Dicastero per l’Evangelizzazione, in particolare la Sezione per la Prima Evangelizzazione e le nuove Chiese Particolari, e le sei Conferenze Episcopali della Regione dell’Africa Centrale, nella missione evangelizzatrice della Chiesa Universale. Ha poi esortato a proseguire su questa strada secondo l’impulso sinodale auspicato dal Santo Padre, “lavorando insieme, anche in questa fase dei cambiamenti (riforme), sia nella Chiesa che nella Società”.
L’Arcivescovo si è soffermato quindi sulla priorità di garantire una adeguata formazione agli operatori pastorali, in quanto “tutti i battezzati devono essere preparati a divenire discepoli missionari, inclusi i giovani di oggi e di domani”. I giovani in particolare “sono una forza preziosa per le attività missionarie e la crescita della Chiesa”, pertanto la loro adeguata formazione è fondamentale per una evangelizzazione efficace ad intra e ad extra, cioè nella Chiesa come pure nella Società. Tale formazione è assicurata dalla Santa Infanzia, tramite le Pontificie Opere Missionarie, poi dalle Associazioni e dai Movimenti ecclesiali, nonché dai centri e dagli istituti educativi. Tuttavia, come dice il Santo Padre nella Esortazione Christus vivit (n.144), mentre si proiettano verso il futuro, allo stesso tempo i giovani avvertono il forte desiderio di vivere il presente. “Abbiamo il compito di assecondare tale voglia, di accompagnarla accuratamente – ha sottolineato l’Arcivescovo -. In effetti, ci serviamo delle citate istituzioni ecclesiali, cercando sempre di promuovere e appoggiare attività coinvolgenti per i giovani. E puntiamo sempre sull’impegno delle famiglie, dei Pastori, delle persone consacrate, di tutti i fedeli adulti”.
Monsignor Rugambwa ha concluso il suo intervento augurando un fruttuoso svolgimento dei lavori dell’Assemblea Plenaria e invocando “la guida dello Spirito Santo per un rinnovato spirito missionario dei giovani della Regione dell’Africa Centrale”.
(SL) (Agenzia Fides 20/7/2022)