ASIA/MYANMAR - I monaci buddisti si schierano con i manifestanti

giovedì, 18 marzo 2021 diritti umani   situazione sociale   giustizia   politica  

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I monaci buddisti si schierano con i manifestanti

Yangon (Agenzia Fides) - "Siamo confortati e vediamo un barlume di speranza: in questo momento terribile, infatti, mentre la giunta taglia la connessione Internet perché i soldati possano far violenza e uccidere i cittadini senza che possano esservi testimonianze e notizie, si registra una importante presa di posizione dei monaci buddisti. Sembra che vogliano unirsi al movimento di disobbedienza civile. Il loro sostegno può essere un contributo prezioso e determinante per tutta la popolazione che soffre e spera", racconta una fonte di Fides a Yangon, mentre infuria la violenza.
In Myanmar, infatti, nel pieno della crisi sociale e politica si è registrato, come comunicato a Fides, un evento importante: la riunione dei 47 membri dello "State Saṅgha Maha Nayaka", o "Ma Ha Na", consiglio di alto rango di monaci buddisti in Myanmar, ha affermato che sospenderà tutte le attività durante l'escalation della repressione contro i manifestanti che protestano pacificamente. Il Consiglio ha rilasciato una dichiarazione pubblica chiedendo la fine delle violenze, auspicando di ripristinare la pace sociale in Myanmar e restituire al popolo del Myanmar "piena libertà di movimento e commercio". Si tratta di una dichiarazione di peso, che fa ricordare alla popolazione la cosiddetta "rivoluzione zafferano del 2007" che vide in prima linea i monaci sfilare e manifestare contro la dittatura militare.
La dichiarazione segue quella dei monaci di Mandalay: in questa città il monastero buddista di Manihyadanarama Myattaung, uno dei famosi monasteri che hanno registrato molti martiri religiosi sin dall'era dei re nella storia birmana, ha deplorato il fatto che il 14 marzo scorso i militari hanno fatto irruzione nel monastero con le armi, senza alcuna ragione, e hanno maltrattato e intimidito i monaci. Condannando "con veemenza l'incursione di forze armate nei monasteri buddisti, nei complessi religiosi e nelle pagode", i monaci si dicono pronti a " guidare manifestazioni dei monaci a livello nazionale contro la giunta militare in vigore".
(PA) (Agenzia Fides 18/3/2021)


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