ASIAMYANMAR - La Chiesa ai fedeli, nello stato di emergenza: "Vigilanza e preghiera"

lunedì, 1 febbraio 2021 politica   forze armate   preghiera   bene comune   leader religiosi   chiese locali  

Yangon (Agenzia Fides) - In una fase difficile e critica per il futuro del paese, "bisogna vivere con uno spirito di vigilanza e preghiera" soprattutto pregando per la pace: è l'appello rivolto ai fedeli dal Vescovo ausiliare di Yangon, mons. John Saw Yaw Han - e ricevuto dall'Agenzia Fides - diffuso mentre tra la popolazione si registrano preoccupazione e disorientamento dato l'intervento militare e la dichiarazione dello Stato di emergenza nella nazione. Mentre il Cardinale Charles Maug Bo, Arcivescovo di Yangon, si trova in visita nello stato Kachin per motivi pastorali, in un messaggio dell'Arcidiocesi di Yangon, inviato all'Agenzia Fides, e firmato dal Vescovo ausiliare mons. Saw Yaw Han, si invita il popolo di Dio a vivere questa delicato passaggio della vita nazionale con la massima prudenza.
Un'attenzione speciale va rivolta ai sacerdoti, che sono visiti dai fedeli come leader e punti di riferimento: "Siano vigili e controllino le persone che che entrano nel complesso della Chiesa, per motivi di sicurezza", si afferma. Inoltre, per conservare unità e coerenza della comunicazione, si chiede a sacerdoti, religiosi e parroci di "non rilasciare dichiarazioni individuali", che potrebbero risultare contrastanti, creando ulteriore incertezza e smarrimento. I sacerdoti sono invitati "vigilare sui servizi liturgici, incoraggiando tutti i fedeli a pregare intensamente per la pace in Myanmar".
D'altro canto, nella consapevolezza che la situazione sociale possa farsi critica, si chiede nella nota di "provvedere a riserve di cibo per evitare carenze" e di "curare anche scorte di medicinali, per ogni necessità della la salute della gente". Infine per ogni situazione particolare, allarme o emergenza si esortano tutte le comunità ecclesiali del territorio a rivolgersi senza indugio al Vescovo John Saw Yaw Han.
Pochi giorni fa, mentre la situazione politica stava precipitando, era stato diffuso un appello in sette punti, promosso da leader religiosi di diverse comunità, membri di "Religions for Peace of Myanmar", e firmato dal Cardinale Charles Maung Bo, a nome della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia. Nel testo si invitavano i governanti, ai leader etnici, politici e militari, e a tutte le persone di buona volontà, a un "maggiore impegno per la pace la riconciliazione". L'appello, riportato dall'Agenzia Fides (vedi Fides 26/1/2021) chiedeva di: creare le condizioni per la pace in Myanmar; eliminare ogni discriminazione etnica; demilitarizzare il Myanmar; cercare soluzioni politiche alle principali questioni; continuare a riformare la magistratura, l'istruzione, la previdenza sociale e i sistemi sanitari; decentrare il processo decisionale; preparare, in tal modo, le nuove generazioni a un futuro prospero e pacifico.
(PA) (Agenzia Fides 1/2/2021)


Condividi: