AMERICA/CILE - Arriva Papa Francesco: una visita all'insegna della coesione sociale

mercoledì, 3 gennaio 2018 società civile   comunicazioni sociali   giovani   pace   giustizia  

Santiago del Cile (Agenzia Fides) – I cileni si preparano alla visita del Papa “con tanta speranza e grande gioia”, dice all'Agenzia Fides don Felipe Herrera, portavoce della Commissione preparatoria del viaggio, appena annunciato il programma ufficiale dalla Sala stampa vaticana. Prevale nel paese, oltre all'entusiasmo, la volontà di viverla come un'opportunità per contribuire a sanare le ferite della società, soprattutto in direzione a una maggiore giustizia sociale e una convivenza più armoniosa tra classi ed etnie diverse, con l'integrazione degli immigrati, nel rispetto delle risorse naturali.
La Chiesa, che risente ancora della piaga dolorosa degli atti pedofili di membri del clero e della “risposta negligente da parte di acuni suoi rappresentanti”, è preoccupata anche dell'educazione e della mancanza di opportunità per i giovani, rileva il portavoce.
Francesco sará a Santiago, Temuco e Iquique dal 15 al 18 gennaio. Si attendono oltre 1.200.000 persone, e non solo dal Cile, ma anche dall'Argentina, dalla Bolivia, dal Brasile e dalle zone del Perù più vicine, distanti da quelle che visiterà in seguito il Papa. “Ci si congregherà per le strade negli orari di arrivo dei pellegrini stranieri per dar loro il benvenuto. Sarà una bella festa”, commenta don Herrera.
La visita - spiega il portavoce - avrà forti connotazioni sociali, nel paese che “forse come nessun altro” riceve immigranti e rifugiati dal Venezuela oltre che da Bolivia e Perù, da Haiti, dalla Repubblica Dominicana. Saranno centrali anche temi come la difesa dei popoli autoctoni (in particolare a Temuco) e il rispetto per la Terra, nostra “casa comune”. C'è necessità, aggiunge, di un “nuovo incontro” anche a causa della profonda “frattura sociale” nella nazione più disuguale dell'America Latina, che affronta anche un'inedita “crisi di fiducia nelle istituzioni” e una forte secolarizzazione. Ma sono tutte “grandi sfide” che la Chiesa cilena guarda come “enormi opportunità”.
Alla conferma del prossimo arrivo di Francesco, alcuni gruppi belligeranti minoritari del popolo mapuche avevano alzato la voce in ripudio alla Chiesa, a causa di un secolare conflitto con lo Stato per le loro terre, scenario in cui la considerano "complice" (hanno incendiato 19 chiese solo nel 2016).
“Con i mapuches non ci sono problemi”, enfatizza tuttavia il sacerdote e giornalista. Ad opporsi alla visita “sono stati solo pochi attivisti con appoggio internazionale, che vogliono risolvere reclami legittimi con la strategia sbagliata, cioè il terrorismo”. A prova di ciò, all'inizio della messa di Temuco, proprio nella loro Araucania, 23 mapuches di diverse comunità offiranno preghiere davanti all'altare.
La disaffezione giovanile è un'altra preoccupazione della Chiesa, ma don Felipe sottolinea che molti giovani aono protagonisti nella preparazione della visita papale, come volontari e, in particolare, nella diffusione dei messaggi. Tra loro ci sono anche non credenti. “Vediamo giovani molto impegnati”, che hanno prodotto e diffuso oltre 300 mini video-interviste, con più di 1 milione di riproduzioni sui social media. Alta anche la loro richiesta di ingressi (gratuiti) alle attività", nota.
L'organizzazione procede a buon ritmo. Un grande sforzo, elogiato da più parti, è stato compiuto nel garantire una gestione finanziaria e ambientale trasparente, che ha silenziato le iniziali polemiche “provocate da gruppi interssati” sul costo del viaggio, peraltro non maggiore rispetto a visite apostoliche analoghe. Tutto sarà presto pronto, allora, conlude il portavoce, "per una grande festa della fede". (SM) (Agenzia Fides 3/1/2018)


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