ASIA/SIRIA - Il Patriarca di Mosca Kirill invitato in Siria

sabato, 14 gennaio 2017 chiese orientali   jihadisti   guerre  

mspat.ru

Mosca (Agenzia Fides) – Studiosi e rappresentanti ufficiali dell'islam siriano, congiuntamente a funzionari del ministero siriano per le dotazioni e gli affari religiosi (waqf), hanno fatto pervenire al Patriarca di Mosca Kirill un invito a visitare il proprio Paese. Ne danno notizia i media russi, riferendo che l'invito è stato fatto pervenire al Primate della Chiesa ortodossa russa attraverso il Mufti di Mosca Albir Krganov, che ha di recente guidato la visita in Siria di una delegazione islamica russa. Nel programma di un eventuale viaggio in Siria del patriarca Kirill – ha aggiunto Krganov, che è anche membro della Camera Pubblica della Federazione russa, istituzione volta a “proteggere i diritti e le libertà dei cittadini” e a favorire la crescita della società civile russa – sarebbe di certo inserita una visita a Maalula, il villaggio cristiano dove ancora si parla l'aramaico, occupato per due volte dalle milizie jihadiste di al Nusra tra il 2013 e il 2014. Il rappresentante islamico russo ha anche riferito che è allo studio la creazione di una Fondazione interreligiosa sotto l'egida della Camera Pubblica della Federazione russa, da utilizzare come strumento per veicolare aiuti umanitari iin Siria.
Il Patriarcato di Mosca continua a rinsaldare i suoi legami con le Chiese ortodosse del Medio Oriente, anche dando fondo alle sue risorse materiali. Già nell'agosto 2013 era stata pubblicizzata la donazione di un milione e 300mila dollari arrivati dalla Chiesa ortodossa russa al Patriarcato di Antiochia per soccorrere il popolo travolto dal conflitto.
Il Patriarca Kirill, accompagnato anche dal Metropolita Hilarion di Volokolamsk, era stato già ricevuto a Damasco dal Presidente Assad il 13 novembre 2011 (vedi foto), quando la rivolta dei gruppi d'opposizione era iniziata da pochi mesi, prima che il conflitto si radicalizzasse. Durante quell'incontro, Assad aveva esaltato la Siria come “esempio di pacifica convivenza di varie comunità religiose”. (GV) (Agenzia Fides 14/1/2017).



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