AFRICA/CONGO RD - La mancanza di fondi mette a rischio lo svolgimento delle elezioni

venerdì, 30 ottobre 2015 elezioni  

Kinshasa (Agenzia Fides) - L’organizzazione delle prossime elezioni congolesi è compromessa oltre che dalle polemiche legate alla nomina del nuovo Presidente della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI, vedi Fides 22/10/2015), anche dalla mancanza dei fondi necessari per organizzarle.
Secondo una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Rete Pace per il Congo, in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, la CENI ha affermato che il processo elettorale non avanza a causa della mancanza dei mezzi finanziari necessari. Nel corso degli ultimi tre anni, infatti, la Commissione elettorale non avrebbe ricevuto dal Governo che il 17% dei fondi stanziati dal Parlamento.
Per il 2013, mentre l’Assemblea nazionale aveva stanziato più di duecento milioni di dollari, il Governo non avrebbe effettuato alcun versamento. Ne è conseguito che la CENI non ha potuto acquistare il materiale logistico previsto.
Per il 2014, il Parlamento aveva stanziato 195.304.000.000 di franchi congolesi (212.286.957 dollari). Il governo ne avrebbe sbloccato solo il 24%.
Per il 2015, il Parlamento aveva stanziato più di 186 miliardi 637 milioni di franchi congolesi. Ma, secondo il rapporto della Commissione elettorale, il Governo ne ha erogato solo il 22%.
Si tratta allora, si chiede la Rete Pace per il Congo, di una mancanza reale di risorse o di “una strategia delle stesse Autorità governative, per ritardare l’organizzazione delle elezioni e rimanere al potere?” Nella nota si afferma che la mancanza di risorse può essere “un’ipotesi verosimile, dal momento che il budget complessivo nazionale del 2015 si aggira attorno ai 9 miliardi di dollari (di cui almeno 4 derivano dal contributo della Comunità internazionale) e che il costo dell’organizzazione di un ciclo elettorale completo (elezioni locali, legislative provinciali e nazionali, senatoriali e presidenziali) supera il miliardo di dollari. Tuttavia, in un Paese tra i più ricchi del mondo in risorse naturali (minerarie, forestali, idriche, … ), questa ipotesi rivela una grande contraddizione e uno scandalo evidente: la pessima gestione da parte delle Autorità governative”. (L.M.) (Agenzia Fides 30/10/2015)


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