VATICANO - Giovanni Paolo II: sintesi dei quotidiani del mondo

lunedì, 4 aprile 2005

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Per Giovanni Paolo II hanno già proposto il nome di Magno. Tanta e tale è stata la sua forza del suo messaggio apostolico che tutto il mondo si sente in dovere di rendergli omaggio.
Le notizie sul Sommo Pontefice campeggiano sulle prime pagine di quasi tutti i quotidiani del mondo. In Europa da “Le Monde” a “El Pais”, al “Times” allo “Sueddeutsche Zeitung”, solo per citarne alcuni, tutti i giornali aprono sulla scomparsa del Papa, sul prossimo Conclave, sul futuro del Chiesa e sulla folla - si parla di oltre due milioni - di pellegrini previsti per il funerale. Oltre a speciali dossier che ricordano, con date e cifre, il lungo pontificato di Giovanni Paolo II. Anche tutti i media orientali hanno seguito in diretta la notizia della morte. Come pure i quotidiani hanno dedicato intere pagine di ricordo e di analisi. La stampa mediorientale si è concentrata sulla questione della successione. I quotidiani arabi più importanti hanno titolato proprio su questo tema, come “Al-Quds Al-Arab”, che scrive: “Il Vaticano si prepara alla fase successiva alla morte”. Sullo stesso argomento, ha aperto “Al-Sharq Al-Awsat” che prevede, invece, che la morte del Pontefice aprirà le porte al papato di un cardinale proveniente dall’America Latina.
Più spazio trovano le sofferenze dei fedeli di tutte le fedi che pregano per il Papa nell’articolo di “Al-Hayat”. Oltre alla cronaca, nell’articolo si sottolinea come cristiani, ebrei e musulmani abbiano pregato insieme. Ritorna sul tema della successione del Papa invece il quotidiano libanese “Al-Safir”, che titola: ”Tristezza nel mondo e confusione nel Vaticano. Tre cardinali candidati alla successione di Giovanni Paolo II”. Ancora cronaca si trova nelle prime pagine del quotidiano iracheno “Al-Zaman” e di quello kuwaitiano “Al-Rai Al-Am”.
Preoccupazioni, invece, sulle future relazioni tra la Chiesa e la comunità ebraica vengono dai giornali israeliani. I due principali media d’Israele, con edizioni in lingua inglese, il “Jerusalem Post” e “Haaretz”, si concentrano soprattutto sui rapporti del Pontefice con il mondo ebraico, e fanno ipotesi su come saranno le relazioni degli ebrei con la Chiesa in futuro. Per il più conservatore “JP”, la domanda che si pongono gli osservatori ebrei “è se il prossimo Papa continuerà sulla via dei progressi fatti da Giovanni Paolo II, che stabilì piene relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico”.
Il più liberal quotidiano “Haaretz” ricorda come visitando Israele a marzo del 2000, Giovanni Paolo II abbia “realizzato un altro dei suoi sogni” (il primo era la caduta del comunismo). “Haaretz” cita poi il vice premier israeliano, Shimon Peres, il quale ha descritto il Papa come “un vero leader spirituale” che si è rivolto “a tutta l’umanità”.
Anche i quotidiani russi hanno ricordato Giovanni Paolo II, concentrandosi in particolare sulla sua importante influenza storica nella caduta dei regimi comunisti in Europa. Il Papa ha giocato “un ruolo non indifferente nella caduta dei sistemi socialisti”, scrive il quotidiano dell’opposizione “Kommersant”. Il giornale definisce poi il Papa come un “conservatore coerente” che ha resistito con fermezza alle proposte che puntavano a riformare la Chiesa, come permettere il matrimonio dei sacerdoti o il sacerdozio per le donne. Il quotidiano popolare “Komsomolskaya Prava” sottolinea invece come diversi politici statunitensi abbiano sostenuto attivamente la sua ascesa al soglio papale, a cominciare dal famoso anti-comunista polacco Zbigniew Brzezinski, ex consigliere Usa per la Sicurezza nazionale. “Era convinto e non si è sbagliato”, si legge sul quotidiano, che “un suo uomo” in Vaticano valesse centinaia di divisioni nel confronto tra occidente e blocco sovietico.
Anche tutta la stampa americana ha dedicato centinaia di copertine al Santo Padre. Il “Washington Post”, il “Financial Times”, l’ “Usa Today” aprono con l’immagine del Papa nella Sala Clementina e descrivono come Roma si prepara ad accogliere oltre due milioni di fedeli. Il “New York Post” ricorda la sua lotta in difesa della vita e il ruolo chiave che ha avuto nella caduta del comunismo. Il “New York Daily News”, oltre ad avere una grande foto del Pontefice, definito “Nostro Padre” che bacia un neonato, ha un’intervista alla nurse, che lo accudito per sedici anni, che racconta i suoi ultimi giorni di vita. Nel “Los Angeles Times”, tra i vari articoli in prima pagina, uno riguarda la preoccupazione della Polonia che ha perso la sua icona. Spicca sul “New York Times”, invece, un’analisi di Laurie Goodstein sull’agenda globale della Chiesa che prevede Economia, Islam e Scienza.
In Canada “Le Journal de Montreal” apre con una foto di Giovanni Paolo II e il Dalai Lama, il “The Globe and Mail” si concentra sul prossimo Conclave e sulla folla dei fedeli previsti per il funerale, il “The Sun”, lo ricorda come il Papa viaggiatore, un uomo che ha dato un esempio di come vivere e, negli ultimi anni, di come sopportare la sofferenza e accogliere la morte. Aperture sul Pontefice anche per “The Gazzette”, “The Halifax Herald”, “The Journal”, “Toronto Star” e “The Toronto Sun”.
In Cina, il quotidiano “China Daily” dedica la sua prima pagina alla scomparsa del Pontefice. Come pure i giornali venezuelani “El Nacional”, che lo definisce il massimo leader spirituale del XX secolo, e “El Universal”, dove il presidente Hugo Chavez decreta 5 giorni di lutto nazionale. Anche il cileno “La Tercera” ha un’apertura dedicata al Santo Padre, un uomo che ha segnato un’epoca. Devozione e dolore in tutto il Cile. Molti i quotidiani brasiliani che ricordano il Pontefice, dal “O Globo”, al “Folha de Sao Paulo”, “Noticias Populares”, “O Estado de Sao Paulo” e “O Povo”.
In Uruguay il giornale “El Pais Montevideo”, apre con l’omaggio al Papa da parte della Curia romana e delle autorità italiane nella Sala Clementina e ha un lungo articolo dedicato alle reazioni dei leader mondiali. Anche in Messico “La Cronica”, altre a diversi articoli, tra cui la testimonianza del dolore nel mondo e un’analisi di dove si dirigerà ora la Chiesa, riporta le dichiarazioni dei leader arabi che piangono la perdita “dell’icona della pace”, come lo definisce il presidente egiziano Hosni Moubarak. “Il Segretario Generale della Lega Araba, Amro Musa, ricorda l’impegno di Giovanni Paolo II nel promuovere il dialogo tra le religioni. In Líbano, il governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Il presidente della Siria, Bachar Al Assad, ha inviato un messaggio di condoglianze in Vaticano. In Giordania, paese a maggioranza musulmana i media ufficiali hanno reso omaggio al Papa. Anche l’ Imam di Al Azhar al Cairo e leader spirituale dell’islam sunnita, Mohamed Sayed Tantaui, ha definito la scomparsa del Pontefice “una grande perdita, e che era un’icona di pace e di amore”.
“Manifestazioni di tristezza sono avvenute non soltanto nei Paesi Arabi dove sono presenti comunità cristiane ma anche nel Golfo Persico, dove la totalità della popolazione è musulmana. Lo sceicco Jalifa Ben Zayed degli Emirati Arabi Uniti ha sottolineato il contributo dato dal Pontefice a una maggiore conoscenza tra l’Islam e il Cristianesimo”.
Copertine di quotidiani dedicate ancora oggi a Giovanni Paolo II in Perù, “El Commercio”, con uno speciale, nello Stato di Panama, l’addio al Santo Padre nelle pagine de “El Siglo”. In Ecuador, il “Diario Hoy”, apre con la foto del Pontefice nella sala Clementina. In Costa Rica, “La Nacion” dà “L’ultimo addio”. In Colombia, “El Pais” saluta il pellegrino della pace, ipotizza i funerali per il giorno di sabato 9 aprile, si interroga sui successori e presenta l’omaggio al Papa da parte delle chiese del mondo. In India, “The Times of India” apre con la foto del Santo Padre insieme a Madre Teresa di Calcutta.
(R.F.) (Agenzia Fides 4/4/2005 righe 109 parole 1258)


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