ASIA/LIBANO - Continua la diminuzione delle terre appartenenti a cristiani

sabato, 15 febbraio 2014

Beirut (Agenzia Fides) - Dopo la proclamazione d'indipendenza del Libano, 8130 chilometri quadrati di terra libanese appartenevano ai cristiani. Oggi, invece, i cristiani libanesi possiedono circa 4mila chilometri di terra. Sono questi i dati eloquenti forniti da Talal al-Doueihy, capo del Movimento “Terra libanese, Terra nostra” (Lebanese Land-Our Land Movement), in alcune dichiarazioni riportate dal quotidiano The Daily Star. La drastica diminuzione delle proprietà terriere appartenenti a cristiani nel Paese dei Cedri ha varie cause, e è connessa anche con la forte tendenza all'emigrazione che caratterizza la porzione cristiana delle popolazione libanese. Molti dei cristiani intenzionati a emigrare, prima di partire, vendono le loro terre a acquirenti musulmani. Inoltre, durante gli anni del governo di Rafiq Hariri - Primo Ministro dal 1992 al 1998 e poi dal 2000 al 2004, ucciso in un sanguinoso attentato suicida il 14 febbraio 2005 - fu cancellata la legge che nelle compravendite di terre garantiva il diritto di prelazione ai proprietari dei terreni confinanti. Il governo Hariri voleva in questo modo favorire gli investimenti in Libano da parte dei Paesi arabi del Golfo. Il risultato è che la quasi totalità delle terre vendute in quegli anni sono passate da proprietari cristiani a proprietari musulmani.
Diverse proposte di legge sono state presentate in parlamento per tentare di frenare l'erosione delle proprietà terriere dei cristiani in Libano. Quella presentata dai parlamentari Sami Gemayel e Ibrahim Kanaan punta a regolamentare l'acquisto di proprietà fondiarie in territorio libanese da parte di acquirenti stranieri. Mentre quella elaborata dall'altro parlamentare Joseph Maalouf punta a frenare i passaggi di proprietà degli apprezzamenti di terra superiori ai 3mila mq, e a limitare gli spazi di manovra di intermediari nella vendita delle terre. (GV) (Agenzia Fides 15/2/2014).


Condividi: