L’Islam in Germania non è un blocco unico

sabato, 2 ottobre 2004

Esistono diversi gruppi di musulmani, numerose organizzazioni islamiche con le loro rispettive tendenze politiche e religiose e vari orientamenti non conciliabili tra di loro.
Tra i gruppi (di fede) musulmani della Germania i sunniti sono i più numerosi. Circa il 75% dei turchi che vivono in Germania sono sanniti e appartengono quasi esclusivamente alla scuola hanafita. Per loro Maometto (Muhammad, morto il 632 d.C.) è l’ultimo profeta nella linea profetica in cui sono riconosciuti anche diversi profeti della tradizione giudeo-cristiana come Abramo, Isacco, Mosè, Davide, Elia, Giovanni e Gesù. Il Corano contiene per i musulmani la rivelazione di Dio senza omissioni o sbagli e fa così sapere ai suoi credenti quello che Dio esige da loro come comportamento ideale. La sistemazione che permette di trovare regole di comportamento in situazioni sconosciute al Corano si faceva nelle scuole giuridiche. Nella repubblica kemalista un organo statale (Diyanet) controlla l’interpretazione religiosa impiegando i suoi imam.
Oltre i sunniti ci sono gli sciiti. Condividono con i sunniti la fede nella rivelazione divina del Corano e i principi della pratica religiosa (cioè i cinque pilastri: shahada = professione della fede in un solo Dio e in Maometto come il suo messaggero; salat = preghiera 5 volte al giorno; ramadan = digiuno nel mese di Ramadan; zakat = contributo obbligatorio per la comunità religiosa; hadj = pellegrinaggio alla Mecca nell’ultimo mese dell’anno lunare islamico), ma hanno una visione diversa della storia dell’Islam mettendo l’accento sulla successione di Alì (cugino e genero di Maometto, morto nel 661 d.C.) e della sua discendenza nella guida della comunità islamica. Questi leader, chiamati imam (da non confondere con gli imam dei sunniti che dirigono la preghiera nelle moschee) sono l’autorità religiosa più alta degli sciiti. Da secoli l’ultimo imam è scomparso e al suo posto dirige la comunità un gruppo di teologi che dal XIX secolo vengono chiamati Ayatollah (= Ayat Allah = segni di dio) di cui uno aveva sempre occupato il ruolo di capo.
Un altro gruppo significativo è quello degli aleviti. Il 15/20% dei turchi in Turchia e probabilmente anche in Germania sono aleviti e costituiscono una minoranza importante della popolazione islamica turca. Le cinque preghiere quotidiane, il digiuno nel mese di Ramadan e il hadj non fanno parte della loro pratica religiosa. Non hanno moschee e le loro riunioni si fanno in sale specializzate soltanto per questo, senza separazione dei sessi e senza un rito come quello della preghiera del venerdì come fanno i sunniti e gli sciiti. Il foulard non è mai stato un problema per le donne alevite che escono senza coprire i capelli.
Per completare il panorama, in Germania esiste anche l’Islam mistico (con le sue diverse varianti) e il gruppo dei convertiti (meno rilevante per i turchi, ma molto attivo nelle organizzazioni). Bisogna poi aggiungere che oltre il 55% della totalità dei turchi in Germania sono da ritenersi secolarizzati .


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