AFRICA/EGITTO - La manifestazione del 13 maggio: “è stata importante, ma non ha certo assestato un colpo forte all’estremismo” dice un missionario dal Cairo

sabato, 14 maggio 2011

Il Cairo (Agenzia Fides) - “Ha prevalso il sostegno alla causa palestinese, anche se vi è stato il richiamo all’unità nazionale” dice all’Agenzia Fides p. Luciano Verdoscia, missionario comboniano che da anni vive ed opera al Cairo, commentando la manifestazione di ieri, 13 maggio, che ha visto riunirsi migliaia di persone in piazza Tahrir per sostenere l’unità nazionale tra musulmani e cristiani e per ricordare la questione palestinese. “In Egitto, come in tutto il Medio Oriente, la questione palestinese è molto sentita, ed è uno dei grossi nodi che vanno affrontati” spiega p. Luciano.
I recenti scontri tra musulmani e copti hanno spinto alcuni leader politici, come Mohammed El Baradei e diversi intellettuali, ad appoggiare la manifestazione di ieri. “Non vi sono segnali determinanti per dire che la manifestazione abbia assestato un forte colpo al fondamentalismo islamico” dice il missionario. “Ho comunque incontrato diversi musulmani che sono apertamente contrari ai fondamentalisti. Non vogliono che questi si dicano ‘salafiti’ perché questa parola significa ‘della tradizione’. ‘Noi siamo della tradizione’ affermano queste voci critiche, i cosiddetti salafiti invece sono legati al fondamentalismo islamico, che è nato con il movimento riformista alla fine del XIX secolo” spiega p. Luciano.
Secondo il missionario vi sono alcuni segnali incoraggianti che vanno nella direzione di una maggior equilibrio tra le diverse componenti della società egiziana: “il governo provvisorio sembra intenzionato a voler affrontare la legge sulle costruzione delle chiese, perché vi sono evidenti discriminazioni tra cristiani e musulmani, nella costruzione di chiese e di moschee. Vi è poi il grande problema della libertà di coscienza, che è legato alla sharia”. “Nell’islam c’è sempre la possibilità di interpretare le scritture in un modo o nell’altro” sottolinea p. Luciano. “È certo che il fondamentalismo vede di fronte a sé una missione chiara: quella di riprendere in mano la storia”. (L.M.) (Agenzia Fides 14/5/2011)


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