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Alessandria d’Egitto (Agenzia Fides) - Il tribunale per reati minori di Alessandria d’Egitto ha condannato giovedì il “vlogger” egiziano Osama Lotfy Sharaf El-Din a tre anni di carcere per aver diffuso attraverso le reti sociali video sacrileghi che offendevano simboli della fede cristiana. La sentenza di è stata emessa giovedì 23 febbraio. E’ una sentenza di primo grado, e contro di essa il condannato potrà fare appello.
Osama Lotfy Sharaf El-Din, che nelle sue “esibizioni” sui social network è conosciuto con il soprannome di “principe egiziano”, era stato arrestato nell’ottobre 2022 dopo aver diffuso su Facebook e Tiktok video e post in cui si compivano gesti sacrileghi e pronunciavano frasi offensive contro la Bibbia, il crocefisso e la fede cristiana. Il procuratore che aveva disposto l’arresto ha accusato il “vlogger” di aver compiuto atti sacrileghi contro una religione abramitica e di aver seminato discordia tra gli egiziani, attentando all’unità nazionale. Durante la seduta della corte che ha condannato l’imputato, sono stati visionati anche i video incriminati.
All’inizio di agosto del 2022 (vedi Fides 3/8/2022), il professore-predicatore sunnita Mabrouk Attia, docente di Legge islamica all’Università di Al Azhar, era finito al centro finito al centro di controversie e di cause penali per alcune espressioni irriverenti riservate a Gesù, in un intervento filmato diffuso attraverso i social media. Accogliendo tali denunce, la corte di Heliopolis aveva anche aperto un processo contro il professore di al Azhar per vilipendio al cristianesimo e all’islam.
L’articolo 98 del Codice penale egiziano stabilisce che chiunque ridicolizzi profeti, libri sacri e simboli religiosi può essere punito con pene che variano da tre a cinque anni di prigione. (GV) (Agenzia Fides 24/3/2023)