AMERICA/BOLIVIA - La Giornata del Giornalista: la Chiesa in Missione permanente, i giornalisti in Comunicazione permanente

sabato, 15 maggio 2010

La Paz (Agenzia Fides) – La Commissione per le Missioni della Conferenza Episcopale Boliviana ha inviato all’Agenzia Fides una nota dove informa sulla “Giornata del Giornalista” celebrata lo scorso 10 maggio, nel contesto della Giornata delle Comunicazioni Sociali. Monsignor Antonio Reimman, Vescovo di Ñuflo de Chavez e presidente dell'Area di Evangelizzazione della CEB, ha inviato un messaggio a tutti i giornalisti del paese sul lavoro che essi svolgono nella società. Nel messaggio afferma: "Come Chiesa siamo al secondo anno della Missione Permanente che ha la sua origine ad Aparecida, con lo slogan centrale: ‘Discepolo Missionario, impara dal Maestro’; si può dire che il comunicatore sociale impara dal maestro; noi conosciamo che siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio che ci trasforma in una sola famiglia e in una comunicazione permanente".
Mons. Reimman ha scritto anche che dobbiamo imparare da Dio per quanto riguarda una comunicazione permanente e perfetta, che parte da principi e valori come la verità, la libertà, la giustizia e l'amore, perché la comunicazione vera deve avere questi principi.
Padre Thelian Corona, rettore dell'Università Salesiana di La Paz ha parlato sulla missione del giornalista e del comunicatore, ricordando che informare e formare oggettivamente l'opinione della società è la responsabilità del comunicatore, in particolare in questi giorni, perché le informazioni non sempre sono date con obiettività. Per dovere di coscienza e di etica, ogni professionista deve assumere questi principi nel modo di agire ed averli chiari nella coscienza.
Il sacerdote ha sottolineato che attualmente si sente una certa pressione sui media per quanto riguarda la libertà di stampa: "sembra che alcuni organismi di potere stanno facendo pressione per far sì che si informi di ciò che si vuole, quindi qualsiasi cosa contraria è motivo per perseguire, squalificare o aggredire i giornalisti e i media". Comunicare la verità significa essere vincolati all'obiettività e all'etica di chi trasmette l'informazione: ogni notizia ha una risonanza, un eco nella persona che legge, ascolta o vede le informazioni, pertanto la responsabilità del comunicatore è sempre grande per comunicare con la verità. (CE) (Agenzia Fides, 15/05/2010)


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