ASIA/FILIPPINE - Vescovi , ulama e militari a confronto, in vista del voto

mercoledì, 28 aprile 2010

Davao (Agenzia Fides) – La Chiesa, la comunità islamica, le forze di sicurezza filippine saranno unite e lavoreranno fianco a fianco per “garantire elezioni credibili, trasparenti e pacifiche”, e per “assicurare il bene comune del paese”: è quanto affermano, nell’incontro della Bishop Ulama Conference (BUC), in corso oggi e domani, 28 e 29 aprile, a Davao (sull’isola di Mindanao, Filippine Sud), i Vescovi filippini, insieme con eminenti leader islamici e con i capi della polizia e dell’esercito nazionale.
Come riferiscono fonti di Fides presenti all’incontro, il consueto meeting interreligioso fra Vescovi e Ulama (la conferenza è nata e si incontra da ormai 14 anni) quest’anno è stato dedicato alle imminenti elezioni generali del 10 maggio e – interessante novità – ospita ufficialmente alti esponenti delle forze di sicurezza filippine (polizia ed esercito). I funzionari militari presenti spiegheranno come procedono i preparativi per garantire un voto “nella massima sicurezza e privo di violenza”: questo implica il passaggio cruciale di smantellare gli eserciti privati esistenti nelle Filippine, affiliati ai clan e ai veri e propri “signori della guerra” che ancora spadroneggiano soprattutto sull’isola di Mindanao.
Proprio su Mindanao si concentra la maggiore attenzione della BUC: da un lato perché le voci di “brogli, minacce, voto pilotato e violenza” riguardano specialmente le Filippine Sud (basti ricordare la strage di Maguindanao nel novembre 2009); dall’altro perchè qui risiede la consistente comunità islamica filippina (circa sei milioni di persone), e qui si registrano i problemi della ribellione armata di gruppi guerriglieri islamici, nonchè la presenza di gruppi terroristi.
Secondo informazioni raccolte da Fides, la Conferenza oggi ha invitato tutti i candidati a “non utilizzare, nella propaganda elettorale, la demonizzazione dell’avversario o metodi di killeraggio politico”, chiedendo a tutti i leader religiosi di promuovere, in vista delle elezioni, iniziative di pace come il digiuno e la preghiera. (PA) (Agenzia Fide 28/4/2010)


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