AFRICA/UGANDA - La Comunità dell’Africa Orientale intende creare una forza di pace per la regione e per le aree limitrofe

giovedì, 15 ottobre 2009

Kampala (Agenzia Fides) - Una forza di pronto impiego per bloccare i conflitti nell’area e combattere la pirateria nell’Oceano Indiano. È quanto hanno deciso di costituire i Paesi che fanno parte della Comunità dell’Africa Orientale (East African Community – EAC), al termine di una Conferenza dedicata alla pace ed alla sicurezza, che si tenuta la scorsa settimana a Kampala, capitale dell’Uganda.
Gli Stati dell’EAC (Kenya, Uganda, Tanzania, Rwanda e Burundi) contribuiscono già a due delle cinque brigate di peacekeeping dell’Unione Africane, alle quali intendono aggiungere una nuova brigata di pronto impiego che ricade sotto l’egida della Comunità dell’Africa Orientale. L’area di operazione della nuova unità è quella dell’Africa Orientale e dell’Oceano Indiano, zone caratterizzata della presenza della pirateria somala e dall’instabilità di aree come la Somalia e l’est della Repubblica Democratica del Congo. Inoltre uno dei Paesi dell’EAC, il Burundi, che è uscito da pochi anni da una guerra civile decennale, si appresta alle elezioni del 2010 con una certa apprensione circa una possibile esplosione di violenze politiche. Non si dimentichi infine le violenze post- elettorali in Kenya nei primi mesi del 2008. La nuovo brigata dell’EAC dovrebbe quindi intervenire per ristabilire le condizioni di pace e assicurare il rispetto degli accordi tra i contendenti.
È possibile che l’unità militare congiunta riceva il supporto logistico e di addestramento del Comando per l’Africa degli Stati Uniti (AFRICOM), che proprio in questi giorni ha organizzato un’importante esercitazione con l’esercito ugandese a Kitgum (Uganda del Nord). La nuova brigata dovrà essere costituita ufficialmente nel prossimo Vertice dei Capi di Stato della Comunità.
Tra le altre raccomandazioni emerse dalla Conferenza di Kampala vi è la costituzione di un gruppo di osservatori indipendenti per controllare il rispetto delle regole democratiche e di buon governo da parte dei Paesi membri. L’EAC inoltre intende ispirarsi all’Unione Europea per creare entro il 2012 una moneta unica. (L.M.) (Agenzia Fides 15/10/2009)


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