AMERICA/BOLIVIA - Messaggio dei Vescovi della Bolivia per l’inizio della campagna elettorale: “dare un orientamento etico ed evangelico in un momento tanto decisivo come questo”

giovedì, 24 settembre 2009

La Paz (Agenzia Fides) – “Come parte essenziale della nostra missione evangelizzatrice di Pastori, è nostro compito pronunciare alcune parole di orientamento in merito a questo processo elettorale, per i cattolici e per quanti lo ritengono opportuno”. È quanto scrivono i Vescovi della Conferenza Episcopale della Bolivia (CEB) in un Messaggio inviato in occasione dell’inizio della campagna elettorale nel Paese. Dopo l’approvazione della nuova Costituzione Politica dello Stato, infatti, la Bolivia è chiamata ad eleggere le autorità nazionali che saranno in carica per i prossimi cinque anni. Come si apprende dallo stesso Messaggio dei Vescovi, sono otto le candidature registrate presso la Corte Nazionale Elettorale, che hanno quindi già avviato le loro campagne per presentare le rispettive proposte di programma.
Lungi dal voler appoggiare in maniera diretta l’uno o l’altro schieramento o intervenire negli aspetti tecnici dei vari programmi, i Vescovi chiariscono che il loro intento è “dare un orientamento etico ed evangelico in un momento tanto decisivo come questo, visto che ciascun atto umano, personale e sociale, comprende ineludibilmente delle implicazioni morali”. In ogni caso, è fondamentale, per valorizzare “la vocazione democratica del nostro popolo”, “che nessun boliviano resti indifferente” e che tutti partecipino allo sviluppo sociale.
Auspicando “elezioni limpide, trasparenti e prive di ombre”, la CEB si appella “alla coscienza e alla responsabilità personale e sociale di tutti, in special modo dei candidati, dei loro sostenitori e dei mezzi di comunicazione sociale”, affinché “riaffermiamo una scelta chiara e decisa per l’istituzionalità democratica e collaborino a creare una clima di serenità e tolleranza”. Per cui è necessario mantenere un clima di rispetto, pacifico e democratico, “allontanando, una volta per tutte, gli insulti, la violenza e le manifestazioni razziste”
“Le campagne elettorali devono essere uno spazio perché i candidati presentino liberamente i programmi di governo e la visione del Paese”, aggiungono i firmatari del testo. Questi contenuti, evidentemente, devono essere “realizzabili e fattibili con uno sguardo al bene comune e con particolare attezione alle necessità più profonde e urgenti della popolazione, in una prospettiva di sviluppo umano integrale”. Vanno pertanto evitate “promesse fittizie e demagogiche” di solo interesse elettorale. Inoltre va garantita “la libertà di espressione e di comunicazione, vera ed obiettiva e non sottomessa alla coercizione o alle ideologie”. In tal senso, “coerentemente con la loro responsabilità sociale e alla luce di un autentico umanesimo, i mezzi di comunicazione sociale devono essere utilizzati per promuovere la dignità della persona e il bene comune della società, favorendo una opportuna conoscenza e un sano dibattito delle proposte dei candidati”, si legge ancora nel Messaggio.
Un altro aspetto che per i Vescovi non è secondario, riguarda la realtà dei paesi poveri e della crisi economica. A questo riguardo, “le campagne dovranno svolgersi in un clima di austerità e senza sprechi”, altrimenti si convertirebbero in “un insulto ed una ingiustizia verso molti nostri fratelli che vivono in condizioni precarie”, concludono i Vescovi della Boliva. (GT) (Agenzia Fides 24/9/2009; righe 36, parole 483)


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