EUROPA/ITALIA - La “Casa Sollievo della Sofferenza” e i Gruppi di preghiera

sabato, 20 giugno 2009

S. Giovanni Rotondo (Agenzia Fides) – Le tracce di carità che p. Pio ha lasciato sono principalmente due: l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” e la proliferazione dei “Gruppi di preghiera P. Pio”, aggregazioni laicali riconosciute dalla Santa Sede. Queste opere spiegano la capillare devozione a p. Pio nel mondo. P. Pio ha sempre avuto a cuore le sorti del mondo intero: pregava per l’evangelizzazione e ha investito la sua vita per il prossimo.
L’Ospedale è stato fin dall’inizio un progetto di natura caritativa. Non solo un luogo ove si curano i corpi degli infermi, ma un centro di spiritualità per realizzare in pieno il messaggio d’amore del Vangelo. La raccolta di fondi inizia nel 1940, i lavori cominciano nel 1947, l’inaugurazione è del 1956 con 250 posti letto. Già dopo un anno si rendono necessari ampliamenti, proseguiti senza interruzione. La struttura, con circa 60mila pazienti all’anno, di cui 20% nel reparto onco-ematologico, ha ricevuto il riconoscimento di istituto di ricovero a carattere scientifico, realizzando l’idea di p. Pio: “Un centro di studi intercontinentale che coadiuva i sanitari a perfezionare la loro cultura professionale e la loro formazione cristiana”. Per questo vi è uno specifico itinerario di formazione del personale, a livello professionale e spirituale: esistono momenti di preghiera ed esercizi spirituali riservati al personale, numerose suore-infermiere sono caposala, i frati assistenti portano ogni giorno l’Eucarestia agli ammalati, nelle cappelle si recita quotidianamente il Rosario.
Convenzionata con il sistema sanitario nazionale, la “Casa Sollievo della Sofferenza”, donata da p. Pio al Santo Padre, è un istituto privato amministrato dalla Santa Sede. Annesse all’ospedale vi sono oggi scuole per infermieri professionali, ostetriche, tecnici di radiologia. Nel 1991 all’ospedale si è aggiunta una Casa di riposo per anziani con 250 posti letto. Dell’Opera p. Pio fanno parte anche il Centro d’accoglienza “S. Maria delle Grazie” per comunità e gruppi, il cenacolo “Santa Chiara”, per ritiri spirituali di religiosi e religiose, alcune aziende agricole, zootecniche e olearie, che forniscono all’ospedale supporto alimentare.
Accanto alla “Casa Sollievo” i Gruppi di Preghiera sono l’eredità orante del frate cappuccino. Nascono già negli anni ’20, in risposta all’invito del frate a “pregare e pregare in comune”. P. Pio volle che i gruppi fossero legati all’istituzione dell’ospedale. I figli spirituali di p. Pio ottengono il riconoscimento ufficiale da parte della Santa Sede nel 1986. Secondo lo Statuto ufficiale, un “Gruppo di preghiera” è composto da fedeli che si riuniscono con la guida di un sacerdote per formarsi spiritualmente a una vita cristiana sempre più coerente, con il permesso del vescovo di una diocesi, in obbedienza alla Chiesa. Esistono oggi nel mondo oltre tremila gruppi, per oltre 400mila devoti.
I Gruppi di preghiera promuovono iniziative di carattere spirituale e assistenziale, in costante contatto con il Centro. Il coordinamento internazionale avviene attraverso un fitta rete di corrispondenza, un congresso annuale e la rivista La Casa Sollievo della Sofferenza, in quattro lingue (italiano, inglese, francese, tedesco). Nata nel 1949 come bollettino di collegamento tra p. Pio e i suoi devoti, oggi è un periodico a colori dedicato alla formazione spirituale, che contiene esperienze, lettere, testimonianze, fotografie inviate da tutto il mondo. (Agenzia Fides 20/6/2009)


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