AMERICA/BOLIVIA - Unanime condanna dell’attentato all’abitazione del Card. Terrazas: “riflette un atteggiamento di intolleranza che attenta ai principi della convivenza democratica”

giovedì, 16 aprile 2009

La Paz (Agenzia Fides) – “La Chiesa cattolica continuerà a compiere il suo lavoro evangelizzatore e profetico, respingendo ogni forma di violenza e sostenendo i principi e i valori umani e cristiani che fortificano lo stato di diritto e la convivenza pacifica tra i boliviani”. È quanto si legge nel comunicato diffuso dalla Conferenza Episcopale Boliviana a seguito dell’attentato compiuto ai danni dell’abitazione del Card. Julio Terrazas, Arcivescovo di Santa Cruz (Bolivia) e Presidente della Conferenza Episcopale. L’attacco è stato perpetrato attorno alle 0.30 ora locale, mediante un ordigno esplosivo collocato all’esterno del portone della casa, che ha provocato danni all’ingresso del domicilio del Porporato. L’esplosione ha causato un allarme generalizzato tra i vicini, visto che alcune abitazioni circostanti hanno subito la rottura dei vetri delle finestre. Nell’abitazione si trovavano solo due giovani ed una donna che non hanno riportato alcun danno personale. Il Cardinale Terrazas, che sta trascorrendo alcuni giorni di riposo nella sua terra nativa, non si trovava sul posto.
“Questo fatto - affermano i Vescovi nel comunicato - riflette un atteggiamento di intolleranza che attenta ai principi della convivenza democratica nel nostro Paese. La violenza come azione, non è mai un mezzo accettabile, non apporta soluzioni alle relazioni umane ed è respinta da Dio”. I Vescovi chiedono alle autorità locali e nazionali di compiere ogni sforzo nelle indagini “per individuare gli autori dell’accaduto e chiarire le motivazioni e le responsabilità che hanno portato a commettere questo delitto”.
I Vescovi considerano inoltre che “un attentato alla casa del Cardinale rappresenta anche un affronto contro la sua persona, la sua dignità e la sua leadership come capo della Chiesa cattolica in Bolivia, e, pertanto, contro la Chiesa cattolica stessa”. Per queste ragioni esprimono vicinanza e solidarietà al Cardinale ed ai suoi parenti, assicurando al tempo stesso le loro preghiere.
Anche l’Arcivescovado di Santa Cruz ha emesso un comunicato nel quale respinge e deplora “il vile attentato”: “Condanniamo energicamente questo fatto violento che, come ogni violenza, attenta contro la dignità ed il diritto delle persone, a maggior ragione in questo caso, trattandosi di Sua Eminenza il Cardinale che rappresenta tutta la Chiesa cattolica in Bolivia”. Da parte sua, l’Arcivescovo di Cochabamba, Mons. Tito Solari Cappellari, ha ugualmente denunciato e condannato con fermezza l’accaduto, considerandolo “un gesto che approfondisce la divisione tra i Boliviani”. Mostrando la sua vicinanza e solidarietà al Presidente della Conferenza Episcopale, ha aggiunto che “questa prova ci fa partecipi della sofferenza del Venerdì Santo, ma ci dà anche la forza, piena di speranza, della Pasqua”. Ha ricordato inoltre che “la vocazione della Chiesa di annunciare la Verità di Gesù Cristo non viene offuscata e taciuta da gesti di violenza”. Il messaggio si conclude con un incoraggiamento a tutti “all’unità, al coraggio della testimonianza ed a mantenere la serenità”. (RG) (Agenzia Fides 16/4/2009, righe 34, parole 466)


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