AFRICA/SUDAFRICA - “Zuma deve essere processato” afferma la Corte Suprema d'Appello; il leader dell'African National Congress è candidato alle elezioni presidenziali di quest'anno

lunedì, 12 gennaio 2009

Johannesburg (Agenzia Fides)-La Corte Suprema d'Appello sudafricana ha rovesciato la decisione di un giudice che aveva prosciolto dalle accuse di corruzione il leader dell'African National Congress Jacob Zuma, aprendo così la strada ad un nuovo processo.
La sentenza giunge pochi mesi prima delle elezioni, e la riapertura del caso Zuma potrebbe danneggiarne l'immagine in un momento cruciale.
La sentenza ha stabilito che la precedente sentenza del 12 settembre 2008 con la quale un giudice dell'Alta Corte assolveva Zuma dalla accuse di corruzione, è inficiata da diversi errori. Il giudice aveva respinto le accuse di corruzione, di frode e di altri reati contro Zuma e aveva insinuato che l'ex Presidente Thabo Mbeki avesse interferito nel caso. Questa sentenza aveva provocato una tempesta politica, culminata con le dimissioni del Presidente Mbeki, e aveva spaccato il partito. Dall'ANC si è staccata infatti una fazione anti-Zuma che ha costituito il Congresso del Popolo (COPE), una nuova formazione politica che contende all'ANC il suo tradizionale elettorato.
L'ANC ha dichiarato di aver preso atto della sentenza, rimarcando che non ha niente a che fare con la colpevolezza o meno del suo Presidente.
“L'ANC rispetta la decisione del giudice, senza riserve. L'ANC e il suo Presidente si riservano il diritto di esercitare tutte le opzioni previste dalla legge. L'ANC ribadisce che la sentenza non pregiudica la decisione dell'ANC di presentare Zuma come il proprio candidato alle elezioni presidenziali del 2009”.
Zuma è accusato di aver intascato tangenti da un'azienda francese nell'ambito del megacontratto per l'acquisto di armamenti stipulato dal Sudafrica nel 1999. Egli era stato anche accusato, e poi assolto, di molestie sessuali.
Zuma è stato membro dell'ala militare dell'ANC ai tempi della lotta contro l'apartheid. Ha trascorso 10 anni nel carcere di Robben Island (lo stesso dove era tenuto prigioniero Nelson Mandela) per poi essere espulso dal Paese. Divenuto Capo dell'intelligence del partito, ha utilizzato questa carica per scalare i vertici dell'ANC e poi dello Stato. Dopo la fine del regime dell'apartheid, Zuma è stato eletto Vice Presidente del Sudafrica per 6 anni. Nel 2006 il Presidente Mbeki lo licenziò dopo che erano emerse le accuse di corruzione.
Le elezioni presidenziali del 2009 sono cruciali per il futuro del Sudafrica, Paese faro di tutta l'Africa sub-sahariana, la cui economia risente pesantemente della crisi economica e finanziaria mondiale. Oltre all'impoverimento della popolazione sono sempre più forti i segnali inquietanti di xenofobia contro gli immigrati (soprattutto dallo Zimbabwe), accusati di “sottrarre il lavoro ai sudafricani”. Una eventuale crisi ai vertici dello Stato aggiungerebbe un ulteriore fattore di caos e incertezza, che non gioverebbe al Paese, e in particolare, agli strati più poveri della popolazione, che attendono di essere liberati dall'apartheid economico, dopo quello politico. (L.M.) (Agenzia Fides 12/1/2008 righe 34 parole 459)


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