ASIA/THAILANDIA - La Corte Suprema impone le dimissioni al Primo Ministro

mercoledì, 10 settembre 2008

Bangkok (Agenzia Fides) – La crisi politica che da mesi agita la Thailandia sembra giunta a un punto di svolta: la Corte Suprema ha infatti emanato un verdetto che impone le dimissioni al Primo Ministro thailandese Samak Sundaravej e al suo governo per violazione della Costituzione. Sundaravej è accusato di aver percepito un compenso economico da un’azienda produttrice di programmi televisivi, la “Face Media”, fatto esplicitamente vietato dalla Costituzione alla figura del Premier.
La difesa di Sundaravej è risultata vana: egli ha asserito di aver percepito solo dei “rimborsi spese”, ricordando di ricoprire quel ruolo da oltre sette anni. La Corte ha constatato la violazione dei doveri istituzionali del Premier costringendolo alle dimissioni. I giudici hanno stabilito che Sundaravej potrà restare in carica per trenta giorni, per gestire gli affari correnti, fino alla nomina di un nuovo Primo Ministro da parte del Parlamento.
Da mesi il Primo Ministro è oggetto di una vivace contestazione con cortei, slogan, blocchi stradali e aeroportuali in diverse città thailandesi. A protestare e chiedere le dimissioni sono gruppi dell'Alleanza del Popolo per la Democrazia, espressione dei ceti urbani, che non hanno mai digerito l'ascesa politica dell’ex leader della nazione Thaksin Shinawatra, dimesso con un golpe nel 2006 e attualmente in esilio nel Regno Unito. Tale movimento contesta Sundaravej, ritenendolo troppo vicino a Thaksine difensore dei suoi interessi.
Samak è in carica dal febbraio 2008, quando ha assunto il potere dopo regolari elezioni, a capo di una coalizione nata dalle ceneri del partito “Thai rak Thai” – creato da anni prima da Thaksin e poi dichiarato illegale – di cui ha sostanzialmente ereditato il corpo elettorale (composto perlopiù dalle masse rurali) e il carattere populista.
Il perpetuarsi delle proteste ha condotto anche alla dichiarazione dello stato di emergenza in Thailandia, mentre la crisi alimentare e quella del settore petrolifero hanno causato scossoni l’economia nazionale.
La decisione della Corte Suprema potrebbe dare un svolta alla crisi, anche se il partito di Sundaravej ha già comunicato che lo ricandiderà alla guida del paese.
(PA) (Agenzia Fides 10/9/2008 righe 28 parole 287)


Condividi: