AMERICA/BOLIVIA - I sacerdoti sono preoccupati per la situazione che attraversa il Paese e fanno appello alla riconciliazione, all’unità e alla pace

mercoledì, 9 luglio 2008

Cochabamba (Agenzia Fides) – Al termine della XXIII Assemblea Annuale, il Clero diocesano ha inviato un messaggio al Popolo di Dio della Bolivia in cui esprime la propria preoccupazione per la situazione che vive il Paese, rinnovando l’impegno di vicinanza alla popolazione e chiedendo di pregare per i sacerdoti. All’incontro, durante il quale si è discusso sul tema delle relazioni tra Chiesa e Stato, hanno preso parte 150 sacerdoti diocesani.
“Come ogni boliviano - si legge nel messaggio - siamo preoccupati per la complessa realtà che sta vivendo la nostra Patria, in particolare: la povertà generalizzata; l’incertezza del futuro di molti boliviani; la frammentazione dell’unità del Paese; la violenza verbale e morale di alcuni dirigenti politici e civili; l’illegalità dominante negli ambiti politici e sociali; l’aumento del costo della vita che colpisce sopratutto le famiglie con scarse risorse economiche; la violenza come metodo di risoluzione di problemi sociali; i calcoli politici disonesti che giocano con le necessità e le aspirazioni umane; la strumentalizzazione dei gruppi sociali come forma di pressione; gli atteggiamenti ideologici che invitano ad estendere il laicismo”.
Di fronte ad una simile situazione, i sacerdoti chiedono ai dirigenti “di soddisfare con onestà e trasparenza le domande sociali e di contribuire favorevolmente alla soluzione dei problemi”. Ricordano inoltre l’importanza e l’urgenza che tutte le autorità “favoriscano il conseguimento del bene comune, facendo affidamento ai valori della verità, della giustizia, dell’armonia e della pace”.
Alla popolazione boliviana è chiesto “di collaborare disinteressatamente affinché venga ristabilita l’unità e il benessere tra tutti i boliviani”. “Come pastori della Chiesa riaffermiamo il nostro impegno pastorale e la nostra vocazione di servizio a tutta la comunità boliviana”, continuano i sacerdoti, che si dicono preoccupati per “le condizioni di vita di molte famiglie abbandonate, escluse ed ignorate nella loro miseria e nel loro dolore”, situazioni che “contraddicono il progetto del Padre e ci interpellano ad un maggiore impegno a beneficio della cultura della vita, della giustizia sociale, dei diritti umani e della pace sociale”. Pertanto i sacerdoti si impegnano a continuare a seguire il popolo da vicino, spendendo la loro vita e “condividendo le sue lotte e le sue speranze, allo stesso modo in cui Gesù scelse i poveri”.
Il messaggio si conclude riprendendo l’appello dei Vescovi “alla riconciliazione, all’unità e alla pace" e chiedendo a tutti di elevare le loro preghiere “al Dio della vita, affinché ci permetta di raggiungere l’unità e crescere come comunità umana”. (RG) (Agenzia Fides 9/7/2008)


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