Luigi Negri - “LO STUPORE DI UNA VITA CHE SI RINNOVA” - Spunti di riflessione sull'esperienza cristiana - Edizioni Cantagalli

lunedì, 28 aprile 2008

Roma (Agenzia Fides) - Dopo secoli di opposizione, di aut-aut, "o fede o ragione", in questi suoi "spunti di riflessione" Sua Ecc. Mons. Luigi Negri ci mostra come non ci sia esperienza cristiana davvero completa senza quella "straordinaria corrispondenza" tra fede e ragione. Nella ricerca della Verità, di quel fondamento ultimo della vita, l'uomo ha bisogno della ragione perché è proprio la domanda sulla verità che "mette l'uomo in movimento verso il mistero", verso Dio, verso lo stupore di una vita rinnovata. Questo è il cuore delle lezioni di Mons. Luigi Negri tenute presso la Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa da cui nasce questo appassionante e appassionato saggio. Il primo tema affrontato è, appunto, quello della centralità del rapporto ragione-fede nella questione del senso dell'esistenza. "Una fede senza ragione è una fede povera, che non ha la chiarezza delle sue motivazioni", che non ha nessuna radicazione nel presente perché è solo nell'incontro con la ragione che la fede diventa critica e quindi comunicabile. I cristiani non sono i custodi di una tradizione passata. Sono parte di una tradizione viva se diventano testimoni di un'esperienza attuale. La fede, sottolinea mons. Negri, non è una dottrina, ma un avvenimento, un avvenimento non circoscritto solo al passato, all'esistenza terrena di Cristo, ma un avvenimento che dopo la sua morte continua nella Chiesa. "Un Cristo senza Chiesa è un Cristo che si riduce ad essere un avvenimento del passato". Il nesso tra Cristo e Chiesa è dunque il secondo tema proposto in questo saggio. La Chiesa come madre e maestra perché non solo custodisce e comunica ma educa, rende il cristiano cosciente che l'incontro con Cristo è l'incontro definitivo con la vita. Nella seconda parte del libro vengono affrontati i temi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa: i primi sviluppi da Leone XIII a Paolo VI fino all'intenso Magistero di Giovanni Paolo II. "Non esiste esperienza cristiana senza dottrina sociale" perché essa costituisce "la base per l'impegno pratico dei cristiani, all'interno del dialogo, del confronto e dello scontro fra Chiesa e modernità". La dottrina deve essere quindi compresa come un'espressione significativa e decisiva della verifica della fede, non semplicemente come un discorso teologico che riguarda gli addetti ai lavori. "Si tratta, conclude Negri, di annunciare Cristo fino a dimostrare, nel concreto della vita della persona e della società, la capacità che la fede ha di trasformare il mondo". Nello stupore di una vita che si rinnova.(S.L.) (Agenzia Fides 28/4/2008; righe 26, parole 408)


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