AMERICA/BOLIVIA - Congresso Missionario: “La Bolivia è stata privilegiata dal dono di tanti missionari che sono venuti a condividere la loro fede. È il momento che la Bolivia condivida la sua fede oltre le frontiere”

giovedì, 17 aprile 2008

Cochabamba (Agenzia Fides) - Con grande entusiasmo e partecipazione, ha preso il via ieri, a Cochabamba (Bolivia), il V Congresso Missionario Nazionale sul tema “Bolivia con Cristo ascolta, impara, annuncia”. Vi partecipano circa 700 persone tra laici, giovani, religiosi e religiose, sacerdoti e seminaristi provenienti da tutto il Paese, oltre a numerosi Vescovi.
Prima dell’inizio ufficiale del Congresso, ha avuto luogo una Conferenza stampa di apertura alla quale hanno partecipato Sua Ecc. Mons. Sergio Gualberti, Presidente della Commissione per le Missioni della CEB, P. Eugenio Scarpellini, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie e Suor Cilenia Rojas, Coordinatrice Nazionale della Commissione per le Missioni e delle POM della CEB. Mons. Gualberti ha segnalato che la sfida della Chiesa in questo contesto è che i cattolici escano dalle loro parrocchie, dai loro ambiti interni per annunciare il Messaggio di salvezza a tutti. Ha affermato anche che durante questo V Congresso si affronterà il tema della Missione Continentale. Riguardo alla situazione attuale della missione in Bolivia, Mons. Gualberti ha affermato che la Chiesa boliviana sta dimostrando molta vitalità e che in questi tempi si è registrato un grande risveglio dei laici che hanno preso coscienza della loro responsabilità missionaria in virtù del battesimo. “Mi piacerebbe anche che un giorno la Bolivia non pensasse soltanto alla sua missione interna, ma uscisse al di la delle sue frontiere. La Bolivia è stata privilegiata dal dono di tanti missionari che sono venuti qui a condividere la loro fede. È giunto il momento per la Bolivia di condividere la propria fede oltre le frontiere”.
L’Arcivescovo dell’Arcidiocesi ospite, Mons. Tito Solari, ha affermato che ci si aspetta molto da questo Congresso per la Chiesa della Bolivia, perché è il primo dopo l’evento di Aparecida. Ha inoltre segnalato che questo evento missionario rappresenta “un’animazione, un rivivere il fuoco missionario della Chiesa e di tutte le Diocesi, affinché rinnoviamo l’impegno dell’evangelizzazione, dell’essere evangelizzatori e dell’essere discepoli di Gesù”. Nel constatare la presenza di una quantità importante di giovani a questo Congresso, l’Arcivescovo di Cochabamba ha manifestato il desiderio che molti di loro “siano capaci di dire a Gesù: dono la mia vita a Gesù per gli altri”.
L’avvenimento centrale della cerimonia di inaugurazione è stato la Santa Messa presieduta dal Cardinale Julio Terrazas Sandoval, Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, e concelebrata da numerosi Vescovi e sacerdoti. Durante la sua omelia, il Cardinale ha affermato: “se siamo cristiani, siamo missionari; e non c'è un altro modo di fare il missionario se non siamo ben fondati, con chiarezza, su quella roccia della nostra fede che è Cristo Signore”. Secondo il Cardinale “non portiamo un messaggio qualsiasi, portiamo il messaggio che ha portato Cristo a nome di suo Padre, affinché lo facciamo arrivare a tutti”. Un messaggio che dobbiamo fare nostro - ha continuato il Cardinale - ed arricchirlo con tutto il dinamismo di Aparecida. “Durante questo avvenimento ci siamo messi all’ascolto della Parola, per sapere quello che il Signore vuole dai nostri popoli, ormai battezzati ma poco impegnati con le esigenze del battesimo”. Il Cardinale Terrazas ha sottolineato quindi l’importanza di “educarci alla pace” nella situazione attuale che vive il Paese. “Ma non possiamo parlare di cambiamenti, di trasformazioni, senza ripartire da Dio, da Dio che è amore, poiché è quell’amore l'unico che può cambiare l’esistenza umana, è quello l’amore che dobbiamo annunciare, l’amore di cui dobbiamo metterci a servizio tra noi” ha concluso il Cardinale. (RG) (Agenzia Fides 17/4/2008; righe 41, parole 571)


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